Nagel lascia Mediobanca: un addio che scuote il cda e apre a nuove sfide in Mps

Nagel lascia Mediobanca: un addio che scuote il cda e apre a nuove sfide in Mps

Nagel lascia Mediobanca: un addio che scuote il cda e apre a nuove sfide in Mps

Giada Liguori

Settembre 19, 2025

Alberto Nagel ha annunciato le sue dimissioni dalla guida di Mediobanca, un passo che segna un’importante fase di cambiamento per l’istituto bancario. Le sue dimissioni, presentate insieme a quelle dell’intero consiglio di amministrazione, ad eccezione di Sandro Panizza, avvengono in un contesto di trasformazione significativo, con il Monte dei Paschi di Siena (MPS) che ha recentemente aumentato la sua partecipazione in Mediobanca, raggiungendo oltre il 64,6% delle azioni.

il consiglio di amministrazione e l’opa

Il consiglio di amministrazione, presieduto da Renato Pagliaro, ha preso atto dell’esito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) lanciata da MPS. Le dimissioni di Nagel e del CDA saranno effettive a partire dall’assemblea convocata per il 28 ottobre, dove si procederà all’elezione del nuovo consiglio per il triennio 2026-2028. Durante questa riunione, che si svolgerà a porte chiuse, si approverà anche il bilancio, chiudendo così un’era per Nagel.

  1. Data dell’assemblea: 28 ottobre
  2. Elezione del nuovo consiglio: triennio 2026-2028
  3. Approvazione del bilancio: ultimo atto della gestione di Nagel

il bilancio e la lettera d’addio

Nella sua lettera d’addio ai dipendenti, Nagel ha riflettuto sul suo lungo percorso in Mediobanca, iniziato oltre 34 anni fa, di cui 22 alla guida della banca. Ha sottolineato i successi ottenuti e la crescita sostenuta dall’istituto, attribuendo il merito alla dedizione del personale. Nonostante le sue dimissioni, Nagel continuerà a lavorare fino al giorno dell’assemblea.

Nagel ha anche espresso la sua opinione riguardo l’approccio strategico della banca, suggerendo che un “matrimonio” nel settore del risparmio gestito sarebbe stato preferibile rispetto all’acquisizione da parte di una banca commerciale. Ha paragonato Mediobanca alla cultura della Grecia classica, evidenziando l’importanza di preservare l’identità dell’istituto.

il futuro di mediobanca sotto mps

Ora, la palla passa a Siena. Il Monte dei Paschi, guidato dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio, si prepara a conoscere i risultati della riapertura dei termini dell’offerta, prevista per lunedì prossimo. Se le adesioni all’OPA supereranno il 90%, si procederà al delisting del titolo Mediobanca dalla Borsa. In caso contrario, si valuterà la possibilità di una fusione, un’ipotesi che suscita interesse nel mercato.

Nagel ha sottolineato l’importanza di un capitale diffuso e della presenza di investitori istituzionali per la crescita delle banche quotate. Questo approccio strategico potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro di Mediobanca e le sue nuove sfide sotto la governance di MPS. Nel frattempo, MPS ha avviato una collaborazione con la società di head hunting Korn Ferry per individuare i profili adeguati da inserire nella lista dei candidati.

In questo contesto di transizione, Fabrizio Palenzona, ex consigliere di Mediobanca, ha commentato le dimissioni di Nagel, suggerendo che, con l’acquisizione da parte di MPS, “è finito l’impero romano”. Le prossime settimane saranno cruciali per definire il futuro di Mediobanca e per comprendere come MPS intenderà gestire questa nuova realtà, mantenendo e valorizzando il patrimonio di competenze che Nagel ha contribuito a costruire nel corso della sua carriera.