La sorprendente influenza delle cellule sulla aggressività dei tumori

La sorprendente influenza delle cellule sulla aggressività dei tumori

La sorprendente influenza delle cellule sulla aggressività dei tumori

Giada Liguori

Settembre 20, 2025

La lotta contro il cancro continua a fare progressi significativi, e recentemente una ricerca innovativa condotta al Sylvester Cancer Center dell’Università di Miami ha rivelato un aspetto cruciale nella comprensione dell’aggressività dei tumori. Sotto la direzione dei ricercatori italiani Antonio Iavarone e Anna Lasorella, il team ha scoperto che non è solo la natura delle cellule tumorali a determinare la loro aggressività, ma anche la loro posizione all’interno del tessuto tumorale. Pubblicata sulla rivista Cancer Cell, questa ricerca si è concentrata sul glioblastoma, considerato il più aggressivo dei tumori cerebrali, ma i risultati hanno implicazioni che si estendono a molti altri tipi di tumore, incluso il carcinoma mammario.

La trascrittomica spaziale e la posizione delle cellule

L’innovativa tecnica di analisi utilizzata dai ricercatori, nota come trascrittomica spaziale, ha permesso loro di osservare e classificare le cellule tumorali in base alla loro posizione originale nel tessuto. Questo approccio ha portato a risultati sorprendenti:

  1. Le cellule che si raggruppano in aggregati tendono a essere meno letali.
  2. Le cellule isolate, che si trovano all’esterno di questi gruppi, mostrano una maggiore plasticità, facilitando la formazione di metastasi.

Sebbene il glioblastoma non metastatizzi come altri tumori solidi, la comprensione della plasticità cellulare è fondamentale. Iavarone ha sottolineato che “questo principio è di importanza generale per i tumori solidi”, suggerendo che le scoperte potrebbero avere applicazioni più ampie nella lotta contro diversi tipi di cancro.

Il ruolo delle terapie convenzionali

Uno degli aspetti più rilevanti emersi dallo studio è il rapporto tra il trattamento iniziale dei tumori cerebrali e la formazione di aggregati cellulari. Le terapie convenzionali, come la chemioterapia e la radioterapia, possono rompere questi aggregati, provocando la dispersione delle cellule. Questo fenomeno implica che le cellule residue, una volta trattate, tendono a essere più plastiche e quindi più aggressive. Ciò potrebbe spiegare perché i pazienti, dopo un iniziale miglioramento, possano sperimentare una progressione della malattia.

Implicazioni per la terapia oncologica

Utilizzando la trascrittomica spaziale, i ricercatori sono stati in grado di identificare migliaia di geni attivi o inattivi nelle cellule tumorali. Questa analisi genetica ha dimostrato che le cellule disperse non solo sono più plastiche, ma differiscono anche da quelle raggruppate per quanto riguarda l’espressione delle proteine sulla loro superficie. Le cellule raggruppate mostrano una maggiore espressione di proteine che le aiutano a mantenere la coesione, suggerendo che l’aggregazione cellulare potrebbe essere una strategia di protezione contro l’aggressività del tumore.

Le implicazioni di queste scoperte per la terapia oncologica sono significative. Comprendere i meccanismi che governano l’aggregazione cellulare potrebbe aprire nuove strade per il trattamento del glioblastoma e di altre forme di cancro. I ricercatori affermano che il prossimo passo sarà quello di esplorare come promuovere la formazione di aggregati di cellule tumorali, al fine di prevenire la dispersione e, di conseguenza, l’aggressività del tumore.

In sintesi, questa ricerca innovativa sottolinea come le cellule tumorali non siano solo entità isolate, ma facciano parte di un sistema complesso in cui la loro posizione e interazione con altre cellule possono decisamente influenzare il decorso della malattia. Le scoperte del Sylvester Cancer Center potrebbero quindi rappresentare una chiave per svelare i misteri dell’aggressività tumorale e, si spera, per migliorare le strategie terapeutiche nel futuro. La lotta contro il cancro continua, e ogni passo avanti nella comprensione di questi meccanismi complessi ci avvicina a soluzioni più efficaci e personalizzate per i pazienti.