Don Alberto Ravagnani: il prete influencer sotto accusa per un post sugli integratori

Don Alberto Ravagnani: il prete influencer sotto accusa per un post sugli integratori

Don Alberto Ravagnani: il prete influencer sotto accusa per un post sugli integratori

Matteo Rigamonti

Settembre 21, 2025

Don Alberto Ravagnani, prete influencer e parroco di 32 anni di Brugherio, ha conquistato il cuore di molti giovani, accumulando un seguito di ben 270mila follower su Instagram. La sua abilità nel comunicare la fede attraverso i social media lo ha reso una figura di riferimento nel panorama religioso contemporaneo. Recentemente, però, è stato al centro di una polemica a causa di un post sponsorizzato in collaborazione con un’azienda di integratori, che ha suscitato reazioni contrastanti tra i suoi follower.

Il video, pubblicato il 18 settembre, inizia con una domanda provocatoria: «Assumere integratori è peccato?». Don Alberto, con un tono disinvolto, chiarisce la sua posizione, enfatizzando l’importanza della salute fisica per svolgere al meglio il suo ministero. «Ho 32 anni, tanti progetti per la testa e molte persone a cui volere bene. Per riuscire a fare tutto devo essere in forma: nello spirito, certamente, nella mente, ci mancherebbe, ma se il corpo non regge, crolla anche tutto il resto», afferma. La sua conclusione, che invita i follower a considerare l’uso di integratori per mantenere la salute, ha scatenato un’ondata di critiche, accompagnata dallo slogan «Santo sì ma anche sano», utilizzato per giustificare la sua scelta.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Molti utenti hanno espresso il loro disappunto, con commenti come:

  1. «Caro Don Alberto, ti ho sempre seguito con piacere, soprattutto per la tua attività pastorale. Tuttavia, questo tuo post mi ha lasciato l’amaro in bocca».
  2. «Imbarazzante» e «speriamo sia uno scherzo», evidenziando un profondo senso di delusione tra i suoi sostenitori più affezionati.

Di fronte a queste critiche, Don Alberto ha risposto con fermezza. Ha spiegato che «i proventi vanno in attività di evangelizzazione» e che ogni buon parroco ha il dovere di raccogliere fondi per le attività della parrocchia. La sua risposta ha cercato di chiarire che la sponsorizzazione non è una mera questione commerciale, ma un modo per sostenere opere di bene e iniziative pastorali.

Il ruolo del sacerdote influencer

La polemica ha sollevato interrogativi più ampi sulla figura del sacerdote influencer e sul suo ruolo nel contesto contemporaneo. Con l’avvento dei social media, molti membri del clero hanno iniziato a utilizzare queste piattaforme per raggiungere un pubblico più vasto e comunicare il messaggio cristiano in modo innovativo. Tuttavia, il confine tra sacro e profano può diventare sfumata, e il caso di Don Alberto solleva questioni etiche riguardo alla commercializzazione della fede.

Don Alberto, non nuovo a situazioni di visibilità pubblica, ha partecipato ad agosto al Giubileo degli influencer in Vaticano, un evento che ha riunito figure di spicco dei social media per discutere dell’impatto della comunicazione digitale sulla società e sulla fede. La sua capacità di utilizzare i social per avvicinare le persone alla Chiesa lo ha reso un esempio da seguire per molti giovani, ma ora deve affrontare le conseguenze di una scelta che ha suscitato un dibattito acceso.

La sfida dell’integrità

Durante il lockdown, Don Alberto ha mantenuto viva la spiritualità e il supporto comunitario attraverso dirette Instagram e video, creando un legame forte con i suoi follower. Tuttavia, la recente vicenda mette in evidenza i rischi associati all’essere un prete influencer. La necessità di raccogliere fondi per le attività parrocchiali è legittima, ma la modalità scelta può attirare critiche che mettono in discussione la sua autenticità e il suo messaggio.

In un contesto in cui i valori tradizionali della Chiesa sono messi alla prova dalle dinamiche moderne, Don Alberto si trova a dover bilanciare la sua missione spirituale con le aspettative di un pubblico sempre più critico. I social media, pur offrendo una piattaforma per la diffusione del messaggio cristiano, possono rivelarsi un campo minato, dove ogni parola e ogni azione sono scrutinati e valutati.

La questione degli integratori, quindi, non è solo una questione di salute fisica, ma diventa simbolo di una sfida più grande: come mantenere la propria integrità e autenticità in un mondo dove il confine tra sacro e commerciale è sempre più labile? Don Alberto, con il suo approccio innovativo e la sua volontà di interagire con le nuove generazioni, è ora chiamato a riflettere su come navigare in queste acque tumultuose, cercando di non perdere di vista la sua vocazione e il messaggio di amore e spiritualità che desidera trasmettere.