Si è conclusa oggi a Milano la tre giorni del XXII Convegno Nazionale del CoDAU (Conferenza dei Direttori Amministrativi delle Università Italiane), un evento che ha attratto più di 80 istituzioni universitarie, con la partecipazione di circa 350 rappresentanti, tra direttori generali e dirigenti. Il tema centrale di quest’edizione è stato quello della “coopetizione universitaria”, un concetto che unisce la collaborazione e la competizione, con l’obiettivo di generare risultati di valore condiviso per il sistema universitario italiano.
l’importanza della cooperazione universitaria
L’apertura del convegno è avvenuta con l’intervento del Presidente del CoDAU, Alberto Scuttari, il quale ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra le università in un contesto in continua evoluzione. Non è stata solo un’opportunità di confronto interno, ma anche un momento di dialogo con le istituzioni, come testimoniato dalla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Durante il suo intervento, Bernini ha messo in evidenza il ruolo cruciale del CoDAU nel comunicare e affrontare le sfide del cambiamento, sottolineando l’importanza che tutto il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, insieme a docenti e studenti, segua il processo di internazionalizzazione, sempre più imprescindibile per la vitalità delle università.
le sfide del post-pnrr
La Presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), Giovanna Iannantuoni, ha ribadito come le università siano motori di accelerazione per il progresso sociale e culturale. Ha evidenziato che, in un periodo post-PNRR, sarà fondamentale costruire un sistema universitario più forte, capace di rispondere alle sfide future e garantire opportunità di alta formazione a tutti i giovani italiani.
Nel corso del convegno, si sono svolti numerosi seminari moderati da giornalisti di spicco, affrontando temi cruciali come:
- Governance universitaria
- Gestione delle infrastrutture
- Collaborazione con i territori
- Nuove competenze e formazione sanitaria
È stata data particolare attenzione anche alla dimensione internazionale, con la presenza di delegazioni provenienti da Gran Bretagna, Francia e Finlandia. Questo scambio di esperienze ha offerto nuove prospettive su come le università italiane, pur nella loro diversità storica, dimensionale e territoriale, possano scegliere di operare come un sistema coeso piuttosto che come attori isolati.
sostenibilità e opportunità future
L’intervento del Ministro Bernini ha messo in luce le opportunità e le sfide derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha garantito un incremento significativo delle risorse per gli Atenei. Tuttavia, con l’esaurirsi di questa spinta, le università si trovano ad affrontare nuove sfide legate all’aumento dei costi, non solo per il personale di ricerca, ma anche per la gestione delle nuove infrastrutture create. È previsto un calo demografico che avrà un impatto diretto sul sistema universitario, rendendo ancora più urgente la necessità di strategie di finanziamento e gestione sostenibili.
La sostenibilità del sistema universitario italiano dipenderà da tre fattori chiave:
- Livello del finanziamento pubblico ordinario
- Capacità di attrarre risorse esterne
- Solidità manageriale nella gestione delle risorse
Sebbene il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) abbia raggiunto i massimi storici degli ultimi 15 anni, la struttura dei bilanci è cambiata, con un incremento dei costi fissi. È quindi essenziale migliorare la flessibilità nell’utilizzo delle risorse per garantire maggiore autonomia agli Atenei e supportare progetti collaborativi a lungo termine.
La cooperazione tra università diventa quindi un elemento indispensabile per affrontare le sfide attuali e future. Essa deve garantire qualità, equità di accesso, innovazione didattica, utilizzo strategico delle tecnologie e sviluppo delle infrastrutture, sia fisiche che digitali. Un ulteriore aspetto strategico emerso dal convegno è rappresentato dal rafforzamento del rapporto con i territori. È attraverso la collaborazione con le istituzioni e le comunità locali che sarà possibile generare impatti positivi sul diritto allo studio e sulla vita degli studenti, migliorando i servizi residenziali, sociali e sportivi.
“Guardando al futuro,” ha dichiarato il Presidente del CoDAU, Alberto Scuttari, “le università, anche per cluster omogeni, dovranno farsi carico di preservare e sviluppare il proprio ecosistema, creando valore pubblico mediante la formazione delle nuove generazioni e garantendo equità di accesso”. In questo modo, si punta a un sistema universitario che non solo risponda alle esigenze attuali, ma che sia anche in grado di anticipare le sfide di un mondo in continua evoluzione.