Eni e Cfs siglano un accordo da 1 miliardo di dollari per l’acquisto di energia

Eni e Cfs siglano un accordo da 1 miliardo di dollari per l'acquisto di energia

Eni e Cfs siglano un accordo da 1 miliardo di dollari per l'acquisto di energia

Giada Liguori

Settembre 23, 2025

Eni, il colosso energetico italiano, e Commonwealth Fusion Systems (Cfs), un innovatore nel settore della fusione nucleare, hanno recentemente siglato un accordo storico del valore di oltre 1 miliardo di dollari. Questo accordo rappresenta un’importante espansione della loro collaborazione strategica di lunga data, focalizzata sulla commercializzazione dell’energia prodotta tramite la fusione nucleare. L’annuncio è stato fatto attraverso un comunicato congiunto delle due aziende, sottolineando l’importanza di questo passo nel contesto della transizione energetica globale.

Dettagli dell’accordo

Il Power Purchase Agreement (PPA) prevede che Eni acquisti elettricità decarbonizzata proveniente da “Arc”, l’impianto di Cfs da 400 MW situato nella contea di Chesterfield, in Virginia, USA. Questo impianto, che rappresenta una delle prime centrali a fusione su scala industriale, è previsto per l’allacciamento alla rete elettrica all’inizio del prossimo decennio. Sebbene i termini finanziari specifici dell’accordo non siano stati resi pubblici, l’entità dell’investimento testimonia l’impegno delle due società verso l’innovazione nel settore energetico.

Importanza della fusione nucleare

Questa intesa è particolarmente significativa poiché segna il secondo accordo di fornitura di energia che Cfs ha stipulato in soli tre mesi. La centralità della fusione nucleare nel mix energetico futuro è sempre più riconosciuta. Cfs sta emergendo come un leader in questo campo, grazie alla sua tecnologia all’avanguardia e ai suoi piani ambiziosi. La fusione nucleare, che replica il processo che alimenta il sole, offre la promessa di fornire energia pulita e praticamente illimitata, eliminando gran parte delle preoccupazioni legate ai combustibili fossili e alle loro emissioni di carbonio.

Visione dei leader delle aziende

Bob Mumgaard, co-fondatore e CEO di Cfs, ha dichiarato: “L’accordo con Eni dimostra ancora una volta l’importanza dell’impiego dell’energia da fusione sulla rete elettrica. Avere Eni, che ha contribuito al nostro sviluppo fin dall’inizio, come acquirente dell’energia che intendiamo produrre in Virginia, è una grande dimostrazione di fiducia.” Questa fiducia si estende a una varietà di clienti in tutto il mondo, dagli hyperscaler del settore tecnologico ai leader tradizionali dell’industria energetica, tutti attratti dalla promessa di un’energia pulita e sostenibile.

Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha enfatizzato che “questa collaborazione strategica, con un impegno tangibile per l’acquisto di energia da fusione, segna un momento di svolta in cui la fusione diventa una prospettiva industriale effettiva.” Eni, che ha investito in Cfs nel 2018, ha sempre creduto nelle potenzialità della fusione nucleare come nuova frontiera per la produzione di energia.

Un futuro energetico sostenibile

Nel contesto attuale, caratterizzato da un aumento della domanda di energia e dalla necessità di ridurre le emissioni di carbonio, l’engagement di Eni nel settore della fusione rappresenta un passo fondamentale verso un futuro energetico più sostenibile. La fusione nucleare, infatti, non solo offre la possibilità di generare energia senza le emissioni nocive associate ai combustibili fossili, ma contribuisce anche a garantire la sicurezza energetica a lungo termine, riducendo la dipendenza dalle fonti di energia tradizionali e instabili.

Inoltre, l’accordo tra Eni e Cfs si inserisce in un contesto globale di crescente interesse per le tecnologie di fusione. Negli ultimi anni, diversi investitori e governi hanno iniziato a riconoscere il potenziale della fusione come soluzione per le sfide energetiche del futuro. Ad esempio, il programma ITER, un progetto internazionale di fusione nucleare in costruzione in Francia, rappresenta un ulteriore passo verso la realizzazione di questa tecnologia.

La sinergia tra Eni e Cfs potrebbe accelerare notevolmente i progressi nella commercializzazione dell’energia da fusione, contribuendo a un mondo più sostenibile. I risultati della collaborazione tra queste due aziende potrebbero avere un impatto significativo non solo sull’industria energetica, ma anche sull’intera economia globale, creando nuove opportunità di lavoro e stimolando l’innovazione.

In sintesi, l’accordo da 1 miliardo di dollari tra Eni e Cfs non è solo un’importante intesa commerciale, ma rappresenta anche un passo cruciale verso un futuro energetico più pulito e sostenibile. La fusione nucleare potrebbe rivelarsi una delle soluzioni chiave per affrontare le sfide energetiche del nostro tempo, e la collaborazione tra queste due aziende è un chiaro segnale che il settore sta muovendo i primi passi verso una nuova era dell’energia.