Milano, avvocata aggredita dal partner: «Voleva rovinarmi per impedirne la carriera in tv»

Milano, avvocata aggredita dal partner: «Voleva rovinarmi per impedirne la carriera in tv»

Milano, avvocata aggredita dal partner: «Voleva rovinarmi per impedirne la carriera in tv»

Matteo Rigamonti

Settembre 23, 2025

A Milano, la storia di Solange Marchignoli, un’avvocata di successo, ha messo in luce le tenebrose dinamiche di una relazione segnata dalla violenza e dal controllo. Marchignoli ha deciso di rompere il silenzio e denunciare il suo compagno, Alireza Roodsari, un uomo d’affari iraniano di 52 anni, per maltrattamenti. La loro storia ha avuto inizio nel 2019, quando si sono conosciuti per motivi professionali. Roodsari era stato arrestato dall’Interpol per una condanna in Iran, e Marchignoli ha fatto di tutto per liberarlo, senza chiedere nulla in cambio. «Faccio fatica a dare un valore economico alla libertà. Sono fatta così», spiega.

La degenerazione del rapporto

Il loro rapporto è iniziato con promesse di amore e sostegno reciproco, ma la situazione è rapidamente degenerata. Marchignoli descrive il compagno come un uomo narcisista, la cui psicosi è amplificata dall’abuso di sostanze, in particolare cocaina. «Non è un ricco che si droga per divertirsi nei festini, ma uno che si chiude in casa al buio e si distrugge dalla disperazione», racconta.

La violenza è emersa lentamente. Il primo episodio di aggressione fisica risale al 2022, durante una vacanza all’Elba. «È un soggetto che passa dalla fase dell’innamoramento a quella in cui ti distrugge», afferma Marchignoli. La sua esperienza di volontariato, che include dieci anni spesi a lavorare nelle ambulanze e al Sert, l’ha portata a credere di poter aiutare Roodsari, nonostante il suo comportamento violento.

La manipolazione e il controllo

Il compagno, oltre a mostrarsi affettuoso, le faceva regali costosi, come gioielli e vestiti, descrivendo Marchignoli come un “bene prezioso”. Tuttavia, questi doni erano spesso legati all’immagine che Roodsari voleva proiettare. «Il mondo mi giudica attraverso te», le diceva, manifestando così una forma di possesso e controllo. Marchignoli ha notato come il suo compagno fosse sempre più infastidito dal suo successo professionale, e che la sua opinione venisse spesso minimizzata. «Impazziva per il fatto che una donna potesse esprimere la sua opinione e il suo disappunto», ricorda.

Nel fascicolo d’indagine sono stati elencati circa dieci episodi di violenza in tre anni. Il più grave è avvenuto due mesi fa durante una vacanza a Dubai, quando Roodsari ha fratturato la mandibola di Marchignoli. «Ho avuto molta paura», confessa l’avvocata. Durante quel violento litigio, il compagno non solo l’ha morso sul viso, ma ha anche tentato di romperle un dito. In quel momento, Marchignoli ha temuto per la sua carriera e per la sua immagine pubblica: «Se mi avesse sfigurata, non sarei più potuta andare in tv. Era quello che lui voleva».

La denuncia e la lotta per la libertà

Consapevole del rischio crescente, un anno e mezzo fa, Marchignoli si è rivolta alla clinica Mangiagalli di Milano. Qui ha ricevuto supporto e consulenza, ma il suo percorso non è stato semplice. «Non avendo io riconosciuto la sua pericolosità, i medici sostenevano che fossi esposta a un rischio altissimo», racconta. Oggi, Marchignoli vive con la paura costante, soprattutto perché Roodsari, pur essendo agli arresti domiciliari, continua a utilizzare Instagram per diffamarla e farle sentire il peso della minaccia.

Il coraggio di Marchignoli nel denunciare Roodsari non è venuto meno, nonostante le difficoltà. Ha sporto denuncia più volte, ma ha sempre dovuto affrontare un meccanismo psicologico complesso, conseguente ai traumi subiti. «Non comprendere la gravità del pericolo significa rischiare la vita», avverte. La sua storia è emblematica di come le vittime di violenza domestica spesso si trovino intrappolate in un ciclo di abusi e manipolazione.

Il caso di Solange Marchignoli è solo uno dei tanti che testimoniano la necessità di una maggiore consapevolezza sulla violenza di genere. La sua determinazione a combattere contro l’abuso, nonostante le pressioni e le minacce, rappresenta un messaggio di speranza per molte donne che si trovano in situazioni simili. La sua voce si erge forte in un momento in cui il tema della violenza domestica deve essere affrontato con urgenza, sia a livello sociale che legale.

Milano, così come altre città italiane e del mondo, deve continuare a combattere contro questo fenomeno, garantendo alle vittime supporto e protezione, affinché storie come quella di Marchignoli non si ripetano mai più.