Milano in protesta per Gaza: scontri e fermati, la Sapienza occupata a Roma

Milano in protesta per Gaza: scontri e fermati, la Sapienza occupata a Roma

Milano in protesta per Gaza: scontri e fermati, la Sapienza occupata a Roma

Matteo Rigamonti

Settembre 23, 2025

Il 22 settembre 2025, l’Italia ha vissuto una giornata di intensa mobilitazione per esprimere solidarietà alla popolazione di Gaza. Le manifestazioni, che hanno coinvolto diverse città, hanno visto la partecipazione di migliaia di persone unite contro la violenza e l’oppressione subita dal popolo palestinese. Questa giornata, promossa principalmente da sindacati di base e gruppi studenteschi, ha avuto un forte impatto su tutto il territorio nazionale, causando disagi al traffico e alla circolazione dei mezzi pubblici.

Milano: un focolaio di tensione

Milano è stata una delle città più colpite dai disordini. Qui, si sono registrati scontri tra polizia e manifestanti, con dieci persone fermate e circa sessanta agenti feriti, di cui ventitré sono stati trasportati in ospedale. Gli scontri sono scoppiati durante un corteo che ha interrotto il traffico in diverse strade, portando la polizia a intervenire con cariche per disperdere la folla. Nonostante la tensione, la manifestazione ha visto una partecipazione massiccia, con i manifestanti che hanno sventolato bandiere palestinesi e scandito slogan contro l’occupazione.

Roma: occupata la Sapienza

A Roma, la situazione non è stata meno tesa. Un gruppo di manifestanti ha occupato la facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza, srotolando uno striscione con la scritta «Block the university, all eyes on the Flotilla». Gli studenti hanno espresso il loro dissenso con slogan come «Fuori il sionismo dall’università», sottolineando la loro volontà di mettere in luce la questione palestinese. Qui, la partecipazione è stata impressionante: oltre cinquantamila persone si sono radunate in piazza della Repubblica, creando un’affluenza che ha bloccato gran parte della città.

Altre città in mobilitazione

Non solo Milano e Roma, ma anche altre città italiane hanno vissuto momenti di intensa mobilitazione.

  1. Bologna: L’autostrada A14 e la tangenziale sono state bloccate da un corteo, costringendo la polizia a intervenire per ripristinare l’ordine. Durante le operazioni di sgombero, otto manifestanti sono stati fermati.
  2. Napoli: Si sono registrati forti ritardi nei servizi ferroviari a causa dell’occupazione di alcuni binari da parte di gruppi di manifestanti.
  3. Genova: Centinaia di persone hanno bloccato i varchi portuali per protestare contro il transito di armi, chiedendo la fine della complicità dell’Italia con le operazioni militari israeliane.
  4. Marghera: Un corteo di almeno quindicimila persone ha cercato di accedere al porto commerciale, ma la polizia ha risposto con idranti per disperdere i manifestanti.

Le reazioni politiche

Le reazioni da parte del governo italiano non si sono fatte attendere. La premier Giorgia Meloni ha condannato le violenze avvenute a Milano, sottolineando che tali atti non sono rappresentativi della solidarietà. Ha inoltre espresso supporto alle forze dell’ordine coinvolte nei disordini. I vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani hanno condiviso le preoccupazioni della premier, condannando le modalità violente delle manifestazioni. Al contrario, i leader dell’opposizione hanno riconosciuto l’importanza della mobilitazione, pur condannando ogni forma di violenza.

La giornata del 22 settembre ha messo in luce un’Italia divisa: da un lato, un forte sentimento di solidarietà verso il popolo palestinese, e dall’altro, la condanna della violenza e delle modalità di protesta. Le manifestazioni hanno sollevato interrogativi importanti sulla posizione italiana nei confronti del conflitto israelo-palestinese e sul ruolo del governo in questo contesto complesso. Con la crescente tensione internazionale e il conflitto che continua a imperversare, la voce della società civile italiana si è fatta sentire, richiamando l’attenzione su una crisi che non può essere ignorata.