Ue e deforestazione: la richiesta di semplificazione di Confagricoltura e Federlegnoarredo

Ue e deforestazione: la richiesta di semplificazione di Confagricoltura e Federlegnoarredo

Ue e deforestazione: la richiesta di semplificazione di Confagricoltura e Federlegnoarredo

Matteo Rigamonti

Settembre 23, 2025

L’entrata in vigore dell’European Union Deforestation Regulation (Eudr) ha suscitato un acceso dibattito tra le associazioni di categoria, in particolare Confagricoltura e Federlegnoarredo. Queste organizzazioni hanno espresso preoccupazione per le possibili conseguenze dell’Eudr sulle piccole e medie imprese (PMI) della filiera legno-arredo, richiedendo modifiche urgenti ai requisiti di conformità. Durante un incontro a Bruxelles, alla presenza di figure politiche di spicco, sono emerse sfide e opportunità nel contesto della sostenibilità e della competitività.

obiettivi e impatti dell’eudr

Il Regolamento, entrato in vigore il 29 giugno 2023, è stato concepito per contrastare la deforestazione e il degrado forestale a livello globale. Esso include non solo legno e suoi derivati, ma anche beni come soia, olio di palma, cacao e gomma naturale. Sebbene la filiera del legno-arredo abbia accolto con favore l’intento di proteggere le foreste, ha messo in guardia su come l’applicazione delle nuove regole possa risultare penalizzante per le PMI.

Claudio Feltrin, presidente di Federlegnoarredo, ha affermato che “rimanere fedeli a questi principi è per noi imprescindibile”. Tuttavia, ha evidenziato che la complessità delle nuove regole potrebbe ostacolare questo impegno, richiedendo una revisione per semplificare le procedure e concentrare la responsabilità della due diligence sugli operatori che immettono per primi sul mercato i prodotti interessati.

richieste di semplificazione

Le richieste avanzate da Confagricoltura e Federlegnoarredo includono:

  1. Riduzione degli oneri amministrativi.
  2. Potenziamento del sistema informativo per una classificazione del rischio Paesi più aderente alla realtà.
  3. Obiettivo di ridurre del 35% gli oneri amministrativi per le PMI, come indicato nella bussola per la competitività europea approvata dalla Commissione a gennaio 2023.

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha espresso preoccupazione per i potenziali effetti negativi dell’Eudr sulle PMI italiane ed europee, avvertendo che l’applicazione delle nuove regole potrebbe portare a una perdita di competitività rispetto ai mercati extra-Ue, dove le normative ambientali sono meno rigide. Giansanti ha sottolineato che “l’attuale testo di Regolamento rischia di creare incertezza nell’intera filiera”, con il rischio di delocalizzazione delle attività produttive verso Paesi con standard di sostenibilità meno rigorosi.

costi di conformità e opportunità future

Un aspetto cruciale emerso durante l’incontro è la necessità di riconoscere il lavoro già svolto dai proprietari forestali italiani, molti dei quali hanno implementato pratiche di gestione sostenibile. Attualmente, l’Eudr non tiene conto di queste realtà, imponendo oneri sproporzionati a operatori che non contribuiscono al problema della deforestazione. La mancanza di un approccio differenziato potrebbe penalizzare ulteriormente quelle PMI già impegnate in pratiche sostenibili.

I costi di conformità previsti dall’Eudr sono stimati dalla Commissione europea tra i 175 milioni e i 2,6 miliardi di euro all’anno. Per le cooperative forestali di piccola scala, i costi una tantum per adeguarsi al nuovo Regolamento potrebbero ammontare a circa il 20% del loro fatturato, mentre i costi operativi annuali potrebbero superare il 5%. Queste percentuali rischiano di escludere molte piccole realtà dal mercato, compromettendo la competitività dell’intero settore.

L’incontro di Bruxelles ha messo in evidenza l’urgenza di un intervento normativo per bilanciare la necessità di proteggere le foreste con quella di garantire la sostenibilità economica delle PMI. Le proposte di Confagricoltura e Federlegnoarredo potrebbero rappresentare un passo verso una maggiore equità nel mercato europeo, consentendo alle imprese di continuare a operare in un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità ambientale.

Il prossimo pacchetto omnibus europeo potrebbe rappresentare un’importante opportunità per apportare le modifiche necessarie. Le associazioni hanno chiesto l’inserimento dell’Eudr in questo pacchetto, sostenendo che semplificare le procedure e valorizzare le specificità delle filiere europee sono passi imprescindibili per consentire alle PMI del legno-arredo di perseguire gli obiettivi di sostenibilità richiesti dall’Unione Europea.

Il tempo per apportare queste modifiche è limitato, e con l’applicazione del Regolamento fissata per il 30 dicembre 2025, è fondamentale che le istituzioni europee ascoltino le preoccupazioni della filiera e lavorino per garantire una normativa che sia giusta e sostenibile per tutti gli attori coinvolti.