Giorgetti e il potere dorato: Credit Agricole e Bpm nel mirino?

Giorgetti e il potere dorato: Credit Agricole e Bpm nel mirino?

Giorgetti e il potere dorato: Credit Agricole e Bpm nel mirino?

Matteo Rigamonti

Settembre 24, 2025

Il dibattito sull’eventuale fusione tra Credit Agricole Italia e Banca Popolare di Milano (Bpm) sta guadagnando sempre più attenzione, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Intervenendo al Senato, Giorgetti ha chiarito che non ci sono obiezioni politiche riguardo all’operazione, ma ha sottolineato l’importanza di rispettare le normative vigenti. La sua affermazione, “C’è una legge e vale per tutti”, evidenzia la necessità di un approccio rigoroso nei confronti delle operazioni di fusione e acquisizione, specialmente in un contesto economico complesso.

Il ruolo del golden power

Un aspetto cruciale delle dichiarazioni di Giorgetti è il riferimento alla legge sul Golden Power. Questo strumento consente al governo italiano di esercitare un controllo su operazioni societarie che possono avere ripercussioni sulla sicurezza nazionale. In un periodo in cui le fusioni e le acquisizioni sono all’ordine del giorno, il Golden Power si rivela fondamentale per garantire che tali processi si svolgano nel rispetto degli interessi nazionali.

La legge sul Golden Power, introdotta nel 2012 e successivamente ampliata, è stata concepita per tutelare settori strategici per l’economia del paese, tra cui:

  1. Settore energetico
  2. Settore delle telecomunicazioni
  3. Settore della difesa
  4. Settore della finanza

Nel contesto bancario, il governo ha una discrezionalità significativa nel valutare fusioni e acquisizioni, garantendo che non compromettano la sicurezza e la stabilità del sistema bancario italiano.

Situazione attuale e prospettive future

Giorgetti ha chiarito che, al momento, non esiste un’operazione concreta da valutare, suggerendo che, sebbene ci siano discussioni in corso, non ci sono ancora passi ufficiali intrapresi dalle due istituzioni. Tuttavia, è evidente che il settore bancario sta vivendo un periodo di grande fermento, con diverse banche che cercano di trovare sinergie e rafforzare la loro posizione nel mercato.

Dopo la crisi economica del 2008, il settore bancario europeo ha subìto ristrutturazioni e consolidamenti significativi. Le fusioni tra istituti di credito sono diventate una strategia comune per migliorare l’efficienza operativa e aumentare la competitività. Credit Agricole, uno dei principali gruppi bancari francesi, ha già una presenza significativa in Italia e potrebbe vedere in una fusione con Bpm un’opportunità per espandere ulteriormente la propria influenza.

L’importanza della vigilanza della Banca d’Italia

Giorgetti ha anche toccato il tema della notifica dell’operazione, affermando che “l’avranno notificato alla Banca d’Italia non al governo”. Questo sottolinea il ruolo cruciale della Banca d’Italia nel monitoraggio delle operazioni di fusione e acquisizione nel settore bancario. La Banca d’Italia è responsabile della vigilanza sulle istituzioni finanziarie e ha il compito di garantire un sistema bancario sicuro e stabile.

In sintesi, la posizione di Giorgetti chiarisce che, sebbene la fusione tra Credit Agricole Italia e Bpm possa rappresentare un’opportunità, il governo italiano rimane vigile e pronto a esercitare i propri poteri per garantire il rispetto delle normative. L’efficacia del Golden Power sarà cruciale nel garantire che l’operazione, se e quando avverrà, non comprometta la sicurezza e la stabilità economica del paese. In un clima di crescente globalizzazione e interconnessione, il governo deve bilanciare l’interesse per il rafforzamento del settore bancario con la necessità di proteggere gli asset strategici nazionali.