La verità sulla morte di Angelo Onorato: tra debiti e misteri

La verità sulla morte di Angelo Onorato: tra debiti e misteri

La verità sulla morte di Angelo Onorato: tra debiti e misteri

Matteo Rigamonti

Settembre 24, 2025

Angelo Onorato, un architetto di Palermo, è stato trovato morto nella sua auto il 25 maggio dell’anno scorso, soffocato da una fascetta di plastica. La procura di Palermo sta attualmente valutando la richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulla sua morte, ipotizzando che possa trattarsi di un suicidio. Tuttavia, la situazione economica di Onorato, segnata da un significativo indebitamento, ha sollevato interrogativi e ha portato a una serie di rivelazioni inquietanti.

La situazione debitoria di Onorato

Secondo gli accertamenti della procura, Onorato viveva in una situazione debitoria complessa, con debiti sia personali che legati alle sue attività professionali. In particolare, la sua società, la On. Imm. srl, che aveva fondato e poi ceduto, presentava esposizioni per circa un milione e mezzo di euro. A questo si aggiungevano pendenze fiscali e contenziosi con fornitori e banche, che complicavano ulteriormente la sua situazione finanziaria. Uno dei debiti più rilevanti riguardava una lottizzazione edilizia nel comune di Capaci, per la quale era in corso una pretesa di 950 mila euro.

La lettera di addio

La moglie di Onorato, Francesca Donato, ha fornito alle autorità una lettera manoscritta dal marito, che è stata consegnata agli investigatori della squadra mobile. Questo documento rivela le angustie e le preoccupazioni che tormentavano l’architetto. Nella lettera, Onorato esprimeva timori per “minacce esterne” e parlava di “turbamenti personali non ricollegabili a terze persone”. Le sue parole, che sembrano un congedo per la moglie, rivelano una mente afflitta:

  1. “Le mie notti sono lunghissime e mi assillano dei pensieri tristi che ti giuro cerco di allontanare”.
  2. Raccomandava alla moglie di contattare l’avvocato Fabrizio Macchiarella, definendolo “molto in gamba”.
  3. Un passaggio significativo della lettera è quando menziona: “Qualcuno mi vuole molto male, ma non voglio coinvolgerti perché non vorrei mai che qualcuno possa averla con voi”.

Queste frasi hanno sollevato interrogativi su chi potesse essere la fonte di tali timori e quali fossero le reali circostanze che lo portavano a questo stato d’animo.

Indagini e controversie

L’autopsia ha confermato che la causa della morte di Onorato è stata un arresto cardiocircolatorio dovuto ad asfissia da strangolamento. Tuttavia, non sono stati trovati segni di colluttazione sul corpo, il che ha portato la procura a escludere un omicidio. Le indagini del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) hanno rivelato solo i profili genetici di Onorato e della moglie, senza ulteriori indizi significativi. Anche i tabulati telefonici e le verifiche sui dispositivi informatici non hanno portato a risultati utili. I filmati di videosorveglianza lungo il tragitto percorsa dall’architetto non hanno mostrato avvenimenti sospetti. Nonostante le intercettazioni che hanno coinvolto familiari, collaboratori e altre persone legate a Onorato, anche queste non hanno fornito informazioni decisive.

La famiglia di Angelo Onorato, tuttavia, non è convinta della tesi del suicidio e ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla procura. Questo porta a un ulteriore approfondimento della questione da parte del Giudice per le indagini preliminari (GIP). La questione rimane aperta e il dibattito su quanto realmente accaduto continua a suscitare attenzione e preoccupazione.

Il caso di Angelo Onorato solleva interrogativi non solo sulla sua tragica fine, ma anche sull’impatto delle difficoltà economiche sulla salute mentale. In un contesto in cui le pressioni finanziarie possono diventare insopportabili, il caso di Onorato diventa emblematico di una realtà che colpisce molti professionisti e imprenditori. La lettera che ha lasciato, con la sua profonda vulnerabilità e la richiesta di protezione per la sua famiglia, evidenzia un aspetto drammatico della vita di chi si trova in difficoltà.

Nonostante le indagini non abbiano portato a risultati definitivi, il caso di Angelo Onorato rimane un tema di discussione aperto nella comunità palermitana. I familiari continuano a cercare giustizia e chiarezza, mentre la procura cerca di chiudere un caso che ha scosso non solo la sua famiglia, ma anche l’opinione pubblica. La figura di Onorato, quindi, diventa simbolo di una lotta più ampia contro la solitudine e la disperazione che possono derivare da situazioni di crisi economica.