Morte di Simona Cinà: gli esami tossicologici rivelano alcol nel sangue, ma niente droghe

Morte di Simona Cinà: gli esami tossicologici rivelano alcol nel sangue, ma niente droghe

Morte di Simona Cinà: gli esami tossicologici rivelano alcol nel sangue, ma niente droghe

Matteo Rigamonti

Settembre 24, 2025

La tragica morte di Simona Cinà, una ventenne di Capaci, ha scosso profondamente la comunità locale e l’intero panorama sociale siciliano. La giovane è stata trovata priva di vita nella notte tra l’1 e il 2 agosto, sul fondo di una piscina durante una festa di laurea, un evento che avrebbe dovuto essere un momento di celebrazione e gioia. Gli esami tossicologici condotti dall’equipe di medicina legale del Policlinico di Palermo hanno fornito risposte importanti, ma non definitive, sul tragico evento che ha portato alla sua morte.

Esami tossicologici: assenza di droghe e presenza di alcol

Il medico legale Tommaso D’Anna, che ha coordinato l’attività di autopsia e analisi tossicologiche, ha confermato che non sono state trovate droghe nel corpo di Simona. Questo dato ha immediatamente destato l’attenzione, poiché si era parlato di possibili assunzioni di sostanze stupefacenti durante la festa. Tuttavia, le analisi su sangue, urine e contenuto gastrico hanno escluso la presenza di qualsiasi droga, incluse le sostanze più comuni come:

  1. Cannabis
  2. Cocaina
  3. Droghe dello stupro

Al contrario, i risultati hanno evidenziato un elevato tasso alcolemico nel sangue della giovane, superando i livelli di sicurezza stabiliti. Questo dato è particolarmente allarmante, considerando che Simona non era nota per essere una consumatrice abituale di alcolici. Gli esperti hanno sottolineato come la combinazione di un alto consumo di alcol e il peso corporeo della ragazza possano aver avuto un impatto devastante sulle sue capacità psicofisiche, contribuendo in modo determinante al tragico esito della serata.

Ricostruzione degli eventi

Le ricostruzioni degli eventi indicano che Simona è stata notata sul fondo della piscina intorno alle quattro del mattino, momento in cui alcuni amici si sono tuffati per cercare di salvarla. Purtroppo, all’arrivo dei soccorsi del 118, era già troppo tardi; la giovane era stata dichiarata priva di vita. Nonostante i tentativi disperati di rianimarla da parte degli amici, il tragico destino si era già compiuto.

Indagini in corso e riflessioni sulla tragedia

L’assenza di droghe nel suo corpo ha portato gli inquirenti a considerare altre possibili cause della morte. La procura di Termini Imerese, guidata dal sostituto procuratore Raffaele Cammarano, ha avviato un’indagine approfondita per capire se ci fossero patologie non note che potessero aver contribuito al decesso. A questo scopo, è stato nominato un collegio di esperti che include, oltre a D’Anna, il tossicologo Vincenzo Nicolì, la medico legale Simona Pellerito, il radiologo Giuseppe Lo Re e l’anatomopatologo Emiliano Maresi. Questo gruppo di specialisti avrà il compito di valutare se vi fossero condizioni mediche preesistenti che potessero aver avuto un ruolo nella morte di Simona.

La notizia della sua scomparsa ha suscitato una profonda commozione tra i familiari, gli amici e la comunità di Capaci, che si è stretta intorno ai cari della giovane. I social media sono stati invasi da messaggi di cordoglio e ricordi, mentre molti si sono interrogati sulle circostanze che hanno portato a questa tragedia. La morte di Simona ha riacceso il dibattito sul consumo di alcol tra i giovani, in particolare in occasione di feste e celebrazioni, dove l’euforia e la convivialità possono portare a comportamenti rischiosi.

In Italia, il tema del consumo di alcol tra i giovani è sempre più attuale. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Alcol, l’alcol è una delle sostanze più utilizzate dai giovani, con un aumento preoccupante dei casi di abuso. Le feste, come quella di laurea in cui Simona ha perso la vita, possono diventare contesti dove il consumo di alcol può sfuggire al controllo. È fondamentale che ci sia una maggiore sensibilizzazione e educazione su questo tema, per prevenire tragedie simili in futuro.

La morte di Simona Cinà rappresenta un triste monito e un’opportunità per riflettere sulle abitudini dei giovani e sui rischi connessi al consumo di alcol. Mentre gli inquirenti continuano a lavorare per chiarire completamente le circostanze della sua morte, la comunità rimane in lutto, con la speranza che la sua storia possa servire a salvare altre vite in futuro. La tragica scomparsa di una giovane che aveva tutta la vita davanti a sé non può essere dimenticata, e le lezioni che ne derivano devono essere ascoltate e comprese.