Roma Città Aperta torna al suo splendore: il restauro di un capolavoro neorealista

Roma Città Aperta torna al suo splendore: il restauro di un capolavoro neorealista

Roma Città Aperta torna al suo splendore: il restauro di un capolavoro neorealista

Giada Liguori

Settembre 24, 2025

Il 24 settembre 1945 segna una data fondamentale nella storia del cinema italiano: la prima proiezione di “Roma Città Aperta”, un film che ha rappresentato un pilastro del Neorealismo. A ottant’anni dalla sua première, il Teatro Quirino di Roma si prepara a celebrare questo capolavoro con una serata di gala imperdibile. Durante l’evento, la pellicola sarà presentata in versione restaurata, riportando sul grande schermo le immagini di una Roma che, nonostante le devastazioni della guerra, esprime una straordinaria resilienza.

La serata di gala

Domani, il Teatro Quirino ospiterà una serata di gala con illustri ospiti, tra cui Isabella Rossellini, Alessandro Rossellini e Benedetta Porcaroli. Questi artisti parteciperanno a un incontro con il critico cinematografico Steve Della Casa, dove discuteranno l’eredità del film e il suo impatto sul panorama cinematografico contemporaneo. Tra gli interventi speciali, Lidia Vitale renderà omaggio ad Anna Magnani con un estratto di un suo monologo teatrale, mentre Stefano Fresi, accompagnato dal maestro Alessandro Greggia, dedicherà un tributo ad Aldo Fabrizi, eseguendo la celebre canzone “Lulù”.

Il progetto “Tornerà la primavera”

L’evento è organizzato dalla famiglia Rossellini in collaborazione con La Onni srl ed è parte di un progetto più ampio intitolato “Tornerà la primavera”. Questo progetto comprende:

  1. Proiezione del film restaurato.
  2. Visite guidate inedite il 27 e 28 settembre, in collaborazione con l’Associazione Quattropassi, che porteranno i partecipanti a scoprire le location iconiche legate al film.
  3. Un percorso cinematografico arricchito da letture di pagine, brani ed estratti, per un’esperienza emotiva e culturale.

Il tributo alle nuove generazioni

A novembre, il tributo a “Roma Città Aperta” proseguirà con una giornata dedicata alle nuove generazioni, organizzata insieme ad Anec Lazio e al Cinema Adriano di Roma. Durante questa giornata, il film sarà oggetto di una masterclass in cui studenti dell’Istituto Cine-TV Roberto Rossellini e del Centro Sperimentale di Cinematografia potranno interagire con figure di spicco del mondo del cinema. L’obiettivo è rivisitare alcune sequenze del film in chiave creativa, sottolineando l’importanza storica e culturale dell’opera.

“Roma Città Aperta” ha ricevuto inizialmente un’accoglienza ambivalente dalla critica, ma il pubblico si schierò immediatamente dalla sua parte, rendendolo un successo sia a livello nazionale che internazionale. Il film vinse la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1946, consolidando la sua posizione come capolavoro del Neorealismo e segnando un punto di svolta nella storia del cinema.

Girato in una Roma devastata dalla guerra, il film non rappresenta solo le difficoltà di un’epoca, ma offre uno spaccato della vita quotidiana, evidenziando la forza e la determinazione della gente comune. La figura di Anna Magnani, nei panni di Pina, diventa simbolo di una donna che si oppone con coraggio a ogni forma di oppressione, rendendo il personaggio un’icona della lotta contro l’ingiustizia, un tema che risuona ancora oggi.

Isabella Rossellini ha sottolineato come “Roma Città Aperta” abbia influenzato generazioni di cineasti, tra cui il celebre Martin Scorsese, dimostrando l’importanza del film nella storia del cinema italiano e il suo impatto globale. La pellicola ha catturato l’essenza di una città in tumulto, mostrando la bellezza e la brutalità di una realtà complessa: una Roma piegata dalle sofferenze, ma mai domata.

L’eredità di “Roma Città Aperta” vive non solo attraverso le proiezioni e i tributi, ma anche nel cuore di chi ha apprezzato la sua profonda umanità e il suo inconfondibile spirito di resistenza. Celebrare questo capolavoro neorealista non è solo un omaggio a un grande film, ma un riconoscimento della capacità del cinema di narrare storie che toccano le corde più profonde dell’animo umano.