Scontri in stazione a Milano: cinque arresti, due minorenni tra i coinvolti

Scontri in stazione a Milano: cinque arresti, due minorenni tra i coinvolti

Scontri in stazione a Milano: cinque arresti, due minorenni tra i coinvolti

Matteo Rigamonti

Settembre 24, 2025

Milano ha nuovamente attirato l’attenzione nazionale a causa di violenti scontri avvenuti nella zona della stazione Centrale il pomeriggio di lunedì 22 settembre. Questi eventi sono scoppiati al termine di un corteo pro-Gaza che ha visto la partecipazione di circa 10.000 persone, partito da piazzale Cadorna e diretto verso piazzale Duca d’Aosta, la piazza antistante la stazione centrale. Mentre il corteo si era inizialmente svolto in modo pacifico, la situazione è rapidamente degenerata quando un gruppo di circa un centinaio di manifestanti ha tentato di oltrepassare il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine.

la guerriglia urbana

Le tensioni sono culminate in una vera e propria guerriglia urbana, con le scene più violente concentrate nella Galleria delle Carrozze. Qui, le forze dell’ordine hanno dovuto respingere l’assalto dei manifestanti. Gli scontri si sono poi spostati in via Vittor Pisani, una delle arterie principali della città, frequentemente teatro di manifestazioni e proteste. Le forze di polizia hanno svolto un’azione determinata per riportare la situazione sotto controllo, affrontando notevoli difficoltà a causa dell’intensità degli scontri.

A seguito di questi eventi, cinque persone sono state arrestate. Tra gli arrestati, tre sono maggiorenni: due ragazze e un ragazzo poco più che ventenne. Le due ragazze, secondo le prime informazioni, sono collegate a movimenti vicino ai centri sociali e sono accusate di resistenza aggravata. Per loro è stata fissata un’udienza per direttissima già per martedì, un passaggio cruciale che potrebbe determinare le misure cautelari da applicare.

le conseguenze legali

Il ragazzo arrestato ha una posizione giuridica più complessa. Il pubblico ministero di turno, Elio Ramondini, ha avanzato richieste di convalida dell’arresto e di applicazione di misure cautelari davanti al giudice per le indagini preliminari (GIP). Le accuse nei suoi confronti comprendono resistenza aggravata e lesioni, aggravate dalla nuova normativa introdotta dal decreto sicurezza. Questo decreto, emanato per contrastare la violenza durante le manifestazioni, prevede pene più severe per coloro che attaccano le forze dell’ordine. Attualmente, il giovane resta in carcere.

Un aspetto importante riguarda la presenza di due minorenni tra gli arrestati. La Procura dei minori sta seguendo il caso con attenzione, e le modalità di gestione dei minori coinvolti potrebbero differire notevolmente rispetto a quelle per gli adulti. La legge italiana prevede un trattamento speciale per i minorenni in caso di reati, ponendo l’accento sulla loro riabilitazione piuttosto che sulla punizione.

la situazione attuale

Nonostante le tensioni, non sono state ancora formalizzate accuse di danneggiamento aggravato nei confronti degli arrestati. Le autorità stanno attualmente analizzando le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza e dai dispositivi degli agenti presenti sul campo per identificare le responsabilità individuali in merito agli atti di violenza e vandalismo. Questo processo di raccolta delle prove è cruciale per garantire che le accuse siano giustificate e che la giustizia possa seguire il suo corso in modo corretto.

Gli eventi di lunedì hanno suscitato preoccupazione tra i residenti e i commercianti della zona, molti dei quali hanno espresso timore per la sicurezza. Le forze dell’ordine sono state schierate in modo massiccio nei pressi del Palazzo di Giustizia per garantire la sicurezza durante le udienze e per prevenire ulteriori incidenti. La presenza delle forze dell’ordine è un segnale di attenzione e di volontà di mantenere l’ordine pubblico in un contesto già delicato.

Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di manifestazioni e proteste che si sono intensificate in Italia e in altre città europee negli ultimi anni. I cortei pro-Gaza, in particolare, hanno visto una crescente partecipazione, rappresentando un momento di solidarietà e una piattaforma per la sensibilizzazione su questioni internazionali.

In conclusione, l’episodio di Milano è solo uno dei tanti esempi di come le tensioni sociali possano sfociare in violenza. La società italiana si trova a confrontarsi con questioni complesse, che richiedono non solo una risposta reattiva da parte delle autorità, ma anche una riflessione profonda sulle cause di tali conflitti e sulle modalità per affrontarli in maniera pacifica e costruttiva. La speranza è che, attraverso il dialogo e il rispetto reciproco, si possano evitare futuri scontri e costruire un clima di maggiore coesione sociale.