Europa in difficoltà: lo spread supera gli 81 punti e la Borsa si indebolisce

Europa in difficoltà: lo spread supera gli 81 punti e la Borsa si indebolisce

Europa in difficoltà: lo spread supera gli 81 punti e la Borsa si indebolisce

Giada Liguori

Settembre 25, 2025

Le Borse europee continuano a mostrare segnali di debolezza, riflettendo un clima di crescente incertezza legato all’andamento dei tassi di interesse negli Stati Uniti. A metà seduta, l’indice Stoxx 600, che rappresenta le performance delle maggiori aziende europee, registra una flessione dello 0,25%. In particolare, il settore automobilistico è tra i più colpiti, con un calo significativo che ha destato preoccupazione tra gli investitori.

Andamento del mercato azionario

A Milano, il Ftse Mib è sceso dello 0,25%, segnando un andamento negativo per diversi titoli. Stellantis, il gigante automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA, ha subito un crollo del 3,2%. Questo ribasso è stato influenzato dalla notizia, riportata da Les Echos, che il gruppo automobilistico prevede di mettere in pausa sei stabilimenti in Europa nel prossimo mese. Questa decisione è sintomo di un settore in difficoltà, che sta affrontando sfide legate alla crisi dei semiconduttori e alla transizione verso veicoli elettrici, oltre che alle incertezze economiche globali.

D’altra parte, il comparto della difesa ha mostrato segnali di crescita, con Leonardo che ha registrato un aumento del 3,83%. Questo incremento è stato in parte alimentato dalle dichiarazioni dell’ex presidente statunitense Donald Trump, che ha confermato il continuo sostegno degli Stati Uniti alla NATO, sottolineando l’importanza della cooperazione nel settore della sicurezza in un contesto geopolitico sempre più complesso.

Situazione delle principali piazze finanziarie

Le altre principali piazze finanziarie europee non hanno mostrato segni di ripresa. A Francoforte, il DAX ha chiuso con una leggera flessione dello 0,07%. Questo andamento è coinciso con un calo dell’indice Ifo, che misura l’umore delle imprese tedesche, sceso a 87,7 punti a settembre, rispetto agli 88,9 di agosto. Un dato che potrebbe segnalare un indebolimento delle aspettative economiche in Germania, la locomotiva europea.

A Parigi, il CAC 40 ha registrato una perdita dello 0,38%, mentre Madrid ha chiuso praticamente invariata con un -0,02%. Londra ha mostrato una flessione analoga, con un -0,09%. Questi risultati evidenziano un sentimento di cautela tra gli investitori europei, preoccupati per l’impatto delle politiche monetarie statunitensi sull’economia globale.

Rischi e opportunità nel mercato obbligazionario

Un elemento importante da considerare è lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, che ha oltrepassato la soglia degli 81 punti base. Questo indicatore è cruciale per valutare il rischio associato ai titoli di Stato italiani rispetto ai loro omologhi tedeschi, considerati tra i più sicuri in Europa. Il differenziale con i titoli di Stato francesi, misurato tramite l’Oat, è negativo per 1,3 punti base. Il rendimento del decennale italiano è salito al 3,55%, mentre quello del decennale francese ha toccato il 3,57%. Questi dati suggeriscono una crescente avversione al rischio da parte degli investitori, i quali potrebbero preferire investimenti più sicuri in un contesto di incertezze economiche e politiche.

Andamento delle materie prime e del cambio euro-dollaro

Passando alle materie prime, il prezzo dell’oro si mantiene stabile, oscillando intorno ai 3.764 dollari l’oncia. Questa stabilità riflette la funzione di bene rifugio dell’oro in tempi di incertezze finanziarie. Il petrolio, invece, ha mostrato un trend rialzista, con il WTI che ha raggiunto i 64 dollari, registrando un aumento dell’1,1%, e il Brent che ha superato i 68 dollari, con un incremento dell’1%. Questi aumenti sono influenzati da fattori come le tensioni geopolitiche e i timori di interruzioni nelle forniture.

Il gas naturale ha visto un lieve calo, cedendo lo 0,7%, ma mantenendo comunque un prezzo di 32 euro al megawattora. Questo andamento è interessante in un momento in cui l’Europa sta cercando di diversificare le proprie fonti di energia e ridurre la dipendenza da forniture esterne, in particolare dalla Russia, a seguito della guerra in Ucraina.

Infine, sul fronte valutario, l’euro si conferma debole, scambiando a 1,1748 sul dollaro. Questa debolezza è sintomo di preoccupazioni legate alla crescita economica europea e all’andamento delle politiche monetarie della Banca Centrale Europea, che si trova a dover bilanciare l’inflazione crescente con la necessità di sostenere la ripresa economica post-pandemia.

In sintesi, il panorama attuale delle Borse europee è segnato da una certa instabilità, con i mercati che reagiscono a fattori esterni e interni. L’andamento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, le sfide del settore automobilistico e le dinamiche del mercato energetico sono solo alcune delle variabili che influenzano il sentiment degli investitori. Con l’Europa che si trova ad affrontare una fase di incertezze, è fondamentale monitorare gli sviluppi futuri e le politiche economiche che potrebbero emergere nei prossimi mesi.