Tajani: il potere del cibo italiano e l’importanza della comunicazione

Tajani: il potere del cibo italiano e l'importanza della comunicazione

Tajani: il potere del cibo italiano e l'importanza della comunicazione

Matteo Rigamonti

Settembre 25, 2025

Durante un recente evento organizzato dalla Coldiretti, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha messo in luce l’importanza del cibo italiano non solo per il benessere economico delle imprese che si dedicano all’export, ma anche per la salute dei cittadini. In un contesto in cui la dieta mediterranea sta guadagnando sempre più attenzione a livello globale, Tajani ha sottolineato che mangiare italiano è un valore aggiunto che non può essere trascurato.

Secondo il ministro, la differenza tra un piatto di spaghetti e un hamburger con ketchup non è soltanto una questione di gusto, ma di salute. “Il cibo italiano fa bene alla nostra salute“, ha affermato, evidenziando come una dieta basata su ingredienti freschi e di alta qualità possa contribuire a prevenire obesità e malattie cardiache. Questo messaggio si inserisce in un dibattito più ampio riguardo l’alimentazione e il benessere, riflettendosi nella crescente attenzione verso le diete sostenibili e salutari.

L’importanza della comunicazione

Tajani ha sottolineato l’importanza di lavorare sulla comunicazione per promuovere la cucina italiana. “Dobbiamo spiegare perché è meglio mangiare italiano”, ha detto, invitando le istituzioni e le aziende a collaborare per valorizzare i prodotti agroalimentari nostrani. In un mondo sempre più globalizzato, la capacità di comunicare i benefici del cibo italiano diventa cruciale per differenziarsi in un mercato affollato da alternative spesso di qualità inferiore.

Benefici della dieta mediterranea

L’importanza della dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, non si limita solo all’aspetto nutrizionale, ma si estende a un modello culturale che promuove uno stile di vita sano e equilibrato. Questa dieta è caratterizzata da un alto consumo di:

  1. Frutta
  2. Verdura
  3. Legumi
  4. Cereali integrali
  5. Pesce
  6. Olio d’oliva

Tutti ingredienti che contribuiscono a mantenere un buono stato di salute e a ridurre il rischio di malattie croniche.

Sfide e opportunità per l’export italiano

Tajani ha anche parlato delle sfide legate ai dazi doganali che possono ostacolare l’export dei prodotti italiani. “I dazi non aiutano l’agroalimentare”, ha dichiarato, ma ha anche espresso un punto di vista più ottimista riguardo all’accordo sul 15%, che potrebbe risultare vantaggioso. Infatti, per alcuni prodotti provenienti da paesi terzi, i dazi sono significativamente più alti rispetto a quelli imposti sui prodotti italiani. Questo potrebbe rappresentare un’opportunità per il nostro settore agroalimentare, che si distingue per la qualità e la tipicità dei suoi prodotti.

Il ministro ha sottolineato che il consumatore americano, ad esempio, è disposto a spendere di più per prodotti italiani di alta qualità. “Credo che spendere 100 dollari per acquistare prodotti italiani o spenderne 115 o 120 non cambi granché, proprio perché c’è la voglia di gustare prodotti di alto livello”, ha affermato. Questa affermazione evidenzia il valore percepito dei prodotti italiani, che si riflette in una domanda costante da parte dei consumatori di tutto il mondo.

In questo contesto, è fondamentale per le aziende italiane investire in strategie di marketing e comunicazione che mettano in risalto non solo il gusto, ma anche i benefici per la salute e l’autenticità dei prodotti. Creare campagne informative che educano il pubblico sui vantaggi della dieta mediterranea e sui valori nutrizionali degli alimenti italiani può contribuire a rafforzare la presenza del “made in Italy” nei mercati esteri.

In aggiunta, le collaborazioni tra istituzioni, produttori e ristoratori possono fare la differenza nel promuovere la cultura culinaria italiana. Eventi gastronomici, corsi di cucina e iniziative di degustazione possono essere strumenti efficaci per avvicinare i consumatori stranieri al patrimonio culinario italiano, creando un legame più profondo con la nostra tradizione alimentare.

La comunicazione, quindi, diventa un elemento chiave in questo processo. Non basta più solo produrre cibo di qualità; è necessario anche saper raccontare la storia che c’è dietro ogni prodotto, le tecniche tradizionali utilizzate e l’impegno per la sostenibilità. In un’epoca in cui i consumatori sono sempre più attenti all’origine e alla qualità degli alimenti, la trasparenza e l’autenticità possono rappresentare un vantaggio competitivo decisivo.

La sfida è quella di far comprendere non solo i benefici nutrizionali, ma anche il valore culturale e sociale del cibo italiano. Mangiare italiano, quindi, non è solo una questione di gusto, ma un vero e proprio stile di vita che abbraccia salute, tradizione e qualità. Con un lavoro attento sulla comunicazione, possiamo garantire che il cibo italiano continui a essere apprezzato e desiderato in tutto il mondo.