Crisi idrica: il 74% del pianeta a rischio entro il 2100

Crisi idrica: il 74% del pianeta a rischio entro il 2100

Crisi idrica: il 74% del pianeta a rischio entro il 2100

Giada Liguori

Settembre 26, 2025

Un nuovo studio condotto da un team di ricercatori guidato da Christian Franzke dell’Università Nazionale di Busan, in Corea del Sud, ha lanciato un allarme globale sul futuro dell’acqua potabile. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Nature Communications, rivela che quasi il 74% del pianeta sarà a rischio di scarsità d’acqua entro il 2100 a causa dei cambiamenti climatici. Questo dato allarmante suggerisce che le crisi idriche potrebbero colpire territori già vulnerabili, con l’Europa meridionale e l’Africa subsahariana tra le aree più a rischio.

crisi idrica entro il 2030

Le proiezioni indicano che già entro il 2030 potrebbero manifestarsi gravi crisi idriche in diverse regioni, inclusi i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, le nazioni del Sud Africa e alcune aree del Nord America. I cambiamenti climatici, caratterizzati da una diminuzione delle precipitazioni e dell’accumulo di neve, insieme a un incremento delle temperature globali, stanno contribuendo alla riduzione della disponibilità di acqua potabile. Questa situazione è già evidente in eventi recenti, come la crisi idrica che ha colpito il fiume Po nel 2022 e la grave mancanza d’acqua che ha interessato Città del Capo, in Sud Africa, per un periodo prolungato di cinque anni.

l’impatto delle crisi idriche

I cambiamenti climatici non sono l’unico fattore alla base di questa crisi imminente, ma certamente giocano un ruolo cruciale. La connessione tra l’innalzamento delle temperature e la diminuzione delle risorse idriche è ben documentata. Tuttavia, prevedere quando e dove si verificheranno le crisi più gravi rimane una sfida significativa per i ricercatori. Questo rende difficile la pianificazione di misure preventive efficaci.

Utilizzando modelli globali di evoluzione climatica, il team di Franzke ha creato una mappa che indica le probabilità e i luoghi in cui potrebbero verificarsi eventi di siccità severa nel corso del tempo. Secondo le loro previsioni, senza azioni significative per ridurre le emissioni di CO2, le aree a rischio di siccità gravi e persistentemente elevate entro la fine del secolo includeranno anche regioni con grandi bacini idrici, che finora hanno beneficiato di risorse idriche più abbondanti.

Le implicazioni di questa ricerca sono enormi. Si stima che circa 750 milioni di persone, di cui 470 milioni vivono in contesti urbani e 290 milioni in aree rurali, saranno colpite da questa crisi idrica. Le città, già sottoposte a pressioni infrastrutturali e sociali, potrebbero trovarsi a fronteggiare sfide senza precedenti per garantire l’accesso all’acqua potabile ai loro residenti.

  1. Agricoltura: La scarsità d’acqua avrà un impatto devastante sull’agricoltura e sulla produzione alimentare.
  2. Coltivazioni: Le coltivazioni dipendenti da risorse idriche sicure, come il riso e il grano, potrebbero subire riduzioni significative.
  3. Disuguaglianze sociali: Questo scenario potrebbe aggravare ulteriormente le già esistenti disuguaglianze sociali ed economiche.

la situazione nelle regioni vulnerabili

Le regioni del bacino del Mediterraneo, come Italia, Spagna e Grecia, sono già vulnerabili a periodi di siccità e potrebbero sperimentare cambiamenti drammatici nei loro ecosistemi e nelle risorse idriche disponibili. Le autorità locali potrebbero trovarsi nella posizione difficile di dover gestire il consumo d’acqua e adottare misure di conservazione, mentre si confrontano con la crescita demografica e l’aumento della domanda di acqua.

In Sud Africa, la crisi idrica di Città del Capo ha già mostrato le conseguenze devastanti della scarsità d’acqua, costringendo i cittadini a razionare l’acqua e portando a proteste pubbliche. Le esperienze di questa città potrebbero servire da monito per altre regioni del mondo che si trovano ad affrontare sfide simili.

Inoltre, il cambiamento climatico non colpisce tutti allo stesso modo. Le persone più vulnerabili, in particolare quelle che vivono in aree rurali e povere, saranno le più colpite. Queste comunità spesso non hanno le risorse per affrontare la scarsità d’acqua e potrebbero trovarsi costrette a migrare verso città già sovraffollate in cerca di migliori opportunità.

In questo contesto, è fondamentale che le nazioni, le organizzazioni internazionali e le comunità locali collaborino per sviluppare strategie di adattamento e mitigazione. Investimenti in tecnologie per la conservazione dell’acqua, la gestione sostenibile delle risorse idriche e l’educazione alla sostenibilità saranno essenziali per affrontare questa sfida crescente.

Il futuro dell’acqua potabile e della sicurezza idrica è un tema cruciale che richiede attenzione immediata e azioni coordinate. La ricerca di Franzke e del suo team non solo mette in evidenza le gravi minacce che il nostro pianeta deve affrontare, ma ci invita anche a riflettere sulle nostre responsabilità nel proteggere questa risorsa preziosa per le generazioni future.