Un furto di proporzioni imponenti ha colpito un magazzino del noto marchio di moda Versace, situato a Novara, con un valore complessivo degli articoli sottratti che si aggira attorno ai due milioni di euro. Le indagini hanno rivelato l’esistenza di una banda composta da nove individui, attualmente indagati e sottoposti a misure cautelari dalla polizia. Questi soggetti, tra ladri e rivenditori, avrebbero rubato una vasta gamma di capi di abbigliamento e accessori, per poi rivenderli attraverso piattaforme online, realizzando profitti considerevoli che avrebbero successivamente riciclato.
Le indagini e la denuncia
Le autorità hanno avviato le indagini dopo che il responsabile della sicurezza di Versace ha presentato una denuncia in questura ad aprile 2024. Il magazzino in via Fermi, dove gli articoli vengono stoccati prima di essere distribuiti ai punti vendita in tutto il mondo, ha visto sparire un numero significativo di prodotti. Un episodio che ha attirato l’attenzione è stato il rinvenimento di articoli non ancora disponibili presso i rivenditori ufficiali, avvistati da una dipendente durante una navigazione online. Si trattava di pezzi prototipo, venduti a prezzi molto inferiori rispetto a quelli di listino, il che ha insospettito le autorità.
L’organizzazione criminale
Le indagini condotte dalla squadra mobile della polizia hanno permesso di identificare i membri dell’associazione criminale. Tra gli indagati ci sono:
- Tre italiani, di età compresa tra i 26 e i 52 anni, tutti residenti in provincia di Novara e incensurati, che lavoravano per la multinazionale della logistica Gxo Logistics.
- Un 28enne di origine kosovara, considerato il capo dell’organizzazione, anch’esso residente nel Novarese, con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio.
- Altri complici tra cui familiari e una giovane di 29 anni dell’Ecuador, coinvolti nelle attività di rivendita.
Le conseguenze e le misure cautelari
Le autorità, nel corso delle indagini, hanno effettuato perquisizioni personali e locali a carico di tutti gli indagati. Durante queste operazioni, sono stati rinvenuti numerosi capi di vestiario e accessori del marchio Versace, il cui valore è stimato in oltre un milione di euro. In totale, la polizia ha sequestrato beni per un valore di 1 milione e 271 mila euro, ritenuti proventi dell’attività illecita della banda.
Il coinvolgimento di una rete così ampia di persone, tra cui dipendenti autorizzati e familiari, mette in luce come le organizzazioni di furto possano operare in modo sofisticato, approfittando della fiducia concessa ai lavoratori. Questo tipo di crimine non solo danneggia le aziende, ma incide anche sulla reputazione dei marchi, minando la loro credibilità e il rapporto di fiducia con i consumatori.
Le misure cautelari adottate dalle forze dell’ordine non si limitano solo ai singoli indagati, ma si estendono anche alle abitazioni e ai conti correnti a loro intestati. Questi beni sono stati posti sotto sequestro preventivo, in quanto si sospetta che siano stati utilizzati per gestire le somme ricavate dalla vendita online dei capi rubati. Le indagini, condotte con rigore e professionalità, si stanno concentrando sulla possibilità di individuare ulteriori complici e sull’analisi dei flussi finanziari legati a queste operazioni illecite.
La lotta contro il crimine organizzato nel settore della moda è complessa e richiede un impegno costante da parte delle autorità. Le aziende, da parte loro, devono investire nella sicurezza e nella prevenzione dei furti, affinché episodi del genere non si ripetano in futuro. La protezione dei marchi e dei diritti dei consumatori rimane una priorità, e le forze dell’ordine continuano a lavorare per garantire la legalità e la sicurezza nel settore commerciale.