I misteri dei 13 quadri scomparsi dall’eredità di Gianni Agnelli: un’exportazione illegale?

I misteri dei 13 quadri scomparsi dall'eredità di Gianni Agnelli: un'exportazione illegale?

I misteri dei 13 quadri scomparsi dall'eredità di Gianni Agnelli: un'exportazione illegale?

Matteo Rigamonti

Settembre 26, 2025

Un mistero avvolge l’eredità artistica di Gianni Agnelli, il noto imprenditore e patriarca della Fiat, scomparso nel 2003. Tredici preziose opere d’arte, tra cui capolavori di De Chirico, Monet, Picasso, Balla e Bacon, sono letteralmente svanite dalla sua collezione. Questa situazione ha suscitato l’attenzione della procura di Roma, che ha avviato un’indagine per presunta esportazione illecita di opere d’arte e ricettazione. L’aggiunto Giovanni Conzo e il pm Stefano Opilio stanno lavorando per chiarire la situazione, mentre i dipendenti della famiglia Agnelli, che hanno lavorato nelle residenze dell’Avvocato, sono stati ascoltati come testimoni. Alcuni di loro hanno affermato che le opere erano originali e che sarebbero state spostate nel 2018.

Le opere scomparse e il loro valore

La vicenda si complica ulteriormente quando si considera che, di tre opere specifiche, gli eredi hanno trovato solo delle copie. Queste opere, custodite in un caveau al Lingotto di Torino, comprendono:

  1. “La scala degli addii” di Giacomo Balla – Valore: 2 milioni di euro
  2. “Mistero e melanconia di una strada” di Giorgio De Chirico – Valore: 7 milioni di euro
  3. “Glacons, effet blanc” di Claude Monet – Valore: 4 milioni di euro

Secondo un documento di suddivisione del patrimonio, le autorità stanno investigando sul loro possibile trasferimento all’estero, non autorizzato, rendendo la situazione ancora più delicata.

La lista delle opere di prestigio

Oltre ai tre quadri già menzionati, la lista delle opere scomparse include titoli di grande prestigio:

  • “Nudo di profilo” di Balthus
  • “Study for a Pope III” e “Study for a Pope IV” di Francis Bacon
  • “The Cardinal Numbers” di Robert Indiana
  • “A composition on paper” di Georges Mathieu
  • Due opere di Pablo Picasso: “Series of Minitaur 4 engravings signed” e “Torse de femme”
  • “A street in Algeris” di John Singer Sargent

Queste opere sono scomparse da diverse residenze, tra cui Villa Perosa e Villa Frescot a Torino, così come da un’abitazione a Roma.

Le complicazioni familiari

Dopo la morte di Gianni Agnelli, le proprietà sono passate alla moglie Marella Caracciolo di Castagneto, madre della figlia Margherita Agnelli. Con la scomparsa di Marella, Margherita ha ereditato i tre immobili, che risultano essere in comodato d’uso al figlio John Elkann. È stata proprio Margherita a sollevare l’allerta, denunciando la mancanza di beni di ingente valore appartenenti al padre, tra cui le opere d’arte di grande valore storico e culturale. Tuttavia, i figli di Margherita sostengono che i quadri siano stati donati loro dalla nonna e che non facciano parte dell’asse ereditario.

L’inchiesta attuale si inserisce in un contesto familiare complesso, una vera e propria guerra tra Margherita Agnelli e i suoi tre figli John, Lapo e Ginevra Elkann. Accuse di esportazione illecita e di appropriazione indebita si intrecciano con questioni di eredità e di legami familiari. La procura sta cercando di ricostruire la cronologia degli eventi, esaminando inventari, fotografie di famiglia e documenti d’archivio per verificare se le opere d’arte siano effettivamente state collocate nelle case italiane.

La questione dell’esportazione illecita di opere d’arte è di particolare rilevanza in Italia, dove la tutela del patrimonio culturale è un tema cruciale. Le opere d’arte, specialmente quelle di autori così prestigiosi, non sono solo beni materiali, ma rappresentano un’importante eredità culturale. La loro scomparsa non solo priva gli eredi di un capitale di grande valore, ma solleva anche interrogativi sulla salvaguardia della cultura e della storia.

Le indagini si concentrano ora sulle modalità di trasferimento delle opere, da dove sono state spostate e dove potrebbero trovarsi attualmente. Gli inquirenti stanno cercando di capire se vi siano stati complici coinvolti in questo presunto piano di esportazione, e se le opere siano state vendute, nascoste o trasferite a collezioni private all’estero.

Questo caso mette in luce non solo le dinamiche interne di una delle famiglie più influenti d’Italia, ma anche le sfide più ampie legate alla protezione del patrimonio culturale. L’arte è un legame che unisce generazioni, e la sua perdita rappresenterebbe un danno irreparabile per la nostra cultura collettiva. La speranza è che, attraverso le indagini, si possa fare luce su questa misteriosa scomparsa e, auspicabilmente, riportare a casa i capolavori che un tempo decoravano le abitazioni di Gianni Agnelli.