Valentina Scuderoni: la sua lotta contro l’abuso e l’indifferenza della giustizia italiana

Valentina Scuderoni: la sua lotta contro l'abuso e l'indifferenza della giustizia italiana

Valentina Scuderoni: la sua lotta contro l'abuso e l'indifferenza della giustizia italiana

Matteo Rigamonti

Settembre 26, 2025

La vicenda di Valentina Scuderoni, avvocata romana di 43 anni, rappresenta un capitolo emblematico della violenza domestica che affligge molte donne in Italia. Recentemente, la sua storia ha ricevuto attenzione internazionale grazie a una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), che ha condannato lo Stato italiano per la violazione dei diritti umani, evidenziando l’incapacità delle autorità di proteggere adeguatamente le vittime di abusi.

Valentina, madre di un tredicenne, ha vissuto un incubo dal 2012 al 2017 a causa del suo ex compagno. Durante questi anni, ha subito vari maltrattamenti, tra cui insulti, controllo coercitivo, installazione di telecamere in casa senza consenso e aggressioni fisiche. Nonostante le sue denunce, il procedimento penale ha portato all’assoluzione dell’uomo, lasciando Valentina in uno stato di profonda frustrazione.

La sentenza della Cedu e il risarcimento

La sentenza della Cedu, che obbliga l’Italia a risarcire Valentina con 25 mila euro, è stata accolta con grande emozione. In un’intervista, Valentina ha dichiarato: «Questa sentenza mi restituisce dignità come donna, madre e professionista». Le sue parole risuonano come un grido di speranza per tutte le donne che combattono contro un sistema che spesso ignora le vittime di violenza.

La Corte ha messo in luce le gravi inadempienze delle istituzioni italiane, come indagini superficiali e un approccio che riduce i fatti a semplici conflitti familiari. Per la prima volta, la Cedu ha affermato che le violenze psicologiche possono costituire «trattamenti disumani e degradanti», un passo cruciale nella lotta contro la violenza di genere.

L’importanza della formazione e il cambiamento culturale

La ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, ha sottolineato l’importanza di rafforzare la formazione dei magistrati, specialmente in un periodo in cui si discute una nuova legge sul femminicidio. La mancanza di preparazione adeguata da parte delle autorità giudiziarie è un problema strutturale che necessita di un intervento urgente. Le avvocate Teresa Manente e Ilaria Boiano, che hanno seguito il caso per l’associazione Differenza Donna, hanno definito questa sentenza “storica”, evidenziando come riconosca la gravità delle violenze psicologiche.

  1. Pregiudizi di genere: Le vittime di violenza domestica sono frequentemente giudicate sulla base di stereotipi di genere, influenzando negativamente la loro credibilità.
  2. Esperienza personale: Valentina, dopo anni di terapia, ha trovato la forza di condividere la sua esperienza, sottolineando l’importanza di combattere per le altre donne.

La situazione della violenza domestica in Italia

Questa storia non è un caso isolato, ma rappresenta una problematica più ampia che affligge la società italiana. Secondo i dati Istat, nel 2021, il numero di donne vittime di violenza domestica ha mostrato un incremento significativo, evidenziando l’urgenza di una risposta adeguata da parte delle istituzioni. La lentezza della giustizia e la mancanza di protezione per le vittime sono questioni che devono essere affrontate con serietà.

La storia di Valentina Scuderoni è un monito per tutti noi: è fondamentale ascoltare e credere alle vittime, fornire il supporto necessario e garantire che la giustizia venga perseguita in modo efficace. Solo attraverso un cambiamento culturale e istituzionale si potrà realmente garantire la sicurezza e la dignità di tutte le donne, affinché nessuna debba più subire in silenzio le conseguenze della violenza domestica.