Dal 30 settembre 2023, l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) avvierà la seconda fase della sperimentazione della riforma dedicata alla disabilità. Questa fase si estenderà fino al 31 dicembre 2026 e coinvolgerà nove province italiane: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza. Saranno inclusi anche la Regione autonoma della Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento, sebbene, per questi ultimi territori, non sia previsto un intervento diretto dell’INPS nella gestione del procedimento di accertamento della disabilità.
La riforma si prefigge di semplificare e rendere più efficiente il processo di accertamento delle condizioni di disabilità, un tema di fondamentale importanza per garantire i diritti e le prestazioni a chi ne ha bisogno. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso una maggiore inclusione e supporto alle persone con disabilità, che spesso si trovano ad affrontare difficoltà burocratiche eccessive nel cercare di ottenere i benefici a cui hanno diritto.
Procedura di accertamento della disabilità
A partire dal 30 settembre, il procedimento per l’accertamento della condizione di disabilità nelle province coinvolte dovrà avvenire esclusivamente attraverso la trasmissione telematica del nuovo “certificato medico introduttivo” da parte dei medici certificatori. Questa modalità rappresenta un cambiamento rilevante rispetto al passato, in cui era possibile presentare la documentazione anche in forma cartacea.
I medici certificatori già registrati presso l’INPS potranno continuare a utilizzare il profilo esistente per acquisire i nuovi certificati per le persone residenti o domiciliate nei territori interessati dalla sperimentazione. Tuttavia, per i nuovi medici certificatori, sarà necessaria una specifica abilitazione ai servizi telematici.
Comunicazione dei dati socioeconomici
L’INPS ha chiarito che, dopo la trasmissione telematica del certificato medico introduttivo, gli interessati potranno comunicare i propri dati socioeconomici all’Istituto. Per farlo, dovranno accedere tramite identità digitale, utilizzando strumenti come:
- SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) di livello 2
- CIE 3.0 (Carta d’Identità Elettronica)
- CNS (Carta Nazionale dei Servizi)
- eIDAS (Regolamento europeo sull’identità digitale)
In alternativa, sarà possibile avvalersi dei servizi offerti dagli Istituti di Patronato o dalle Associazioni di categoria. Questa comunicazione è fondamentale per accelerare l’erogazione delle prestazioni economiche, che verranno riconosciute a seguito di una valutazione di base positiva.
Novità nella convocazione per la visita di accertamento
Un’altra novità riguarda la convocazione per la visita di accertamento, che sarà inviata tramite raccomandata A/R. Gli interessati potranno visualizzare i dettagli della convocazione sul “Portale della Disabilità”, un’iniziativa che mira a centralizzare e rendere più accessibili le informazioni relative alla disabilità e ai servizi disponibili. È importante sottolineare che l’assenza ingiustificata alla visita sarà considerata come rinuncia alla valutazione di base. Tuttavia, gli utenti che non possono presentarsi alla visita potranno richiedere una nuova convocazione, garantendo così un’opportunità di accesso al processo di valutazione.
La riforma si inserisce in un contesto più ampio di rinnovamento delle politiche sociali in Italia, dove la questione della disabilità è sempre più al centro del dibattito pubblico. Negli ultimi anni, il governo ha lavorato per migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità, attraverso l’adeguamento delle normative e l’implementazione di nuovi servizi. La riforma dell’INPS rappresenta quindi un ulteriore passo verso una maggiore inclusione sociale e la promozione dei diritti delle persone con disabilità.
Inoltre, è importante considerare come questa riforma possa influenzare la vita quotidiana delle persone coinvolte. Le difficoltà legate all’accesso ai servizi e alle prestazioni economiche possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita di chi vive con disabilità. La semplificazione delle procedure e l’uso delle tecnologie digitali possono contribuire a ridurre i tempi di attesa e a migliorare l’interazione tra cittadini e istituzioni.
La sperimentazione della riforma della disabilità dell’INPS offre quindi un’opportunità importante per testare nuove modalità operative e raccogliere dati utili per eventuali futuri sviluppi delle politiche sociali. L’esperienza delle province coinvolte fornirà preziose informazioni sui punti di forza e di debolezza del nuovo sistema, aiutando a definire strategie più efficaci per il supporto alle persone con disabilità in tutto il territorio nazionale.
La sfida rimane quella di garantire che tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro condizione, possano accedere ai diritti e ai servizi di cui hanno bisogno, in modo equo e senza ostacoli burocratici. La riforma dell’INPS rappresenta un passo importante in questa direzione, ma è fondamentale che venga monitorata attentamente per assicurarsi che raggiunga gli obiettivi prefissati e migliori realmente la vita delle persone con disabilità.