Ciriani accusa Schlein: il Pd sotto attacco per dichiarazioni shock

Ciriani accusa Schlein: il Pd sotto attacco per dichiarazioni shock

Ciriani accusa Schlein: il Pd sotto attacco per dichiarazioni shock

Matteo Rigamonti

Settembre 28, 2025

L’intervista rilasciata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al Corriere della Sera ha suscitato una reazione veemente da parte del Partito Democratico (Pd). I presidenti dei gruppi parlamentari del Pd al Senato e alla Camera, Francesco Boccia e Chiara Braga, hanno definito le accuse mosse da Ciriani nei confronti della segretaria Elly Schlein come “gravi e irricevibili”. Secondo i rappresentanti del Pd, le affermazioni del ministro non solo mancano di fondamento, ma dimostrano anche una pericolosa strumentalizzazione della situazione attuale.

il contesto della global flotilla

Il contesto di queste polemiche è legato all’iniziativa della Global Flotilla, un’operazione internazionale che coinvolge 44 delegazioni da altrettanti paesi, con l’obiettivo primario di garantire aiuti umanitari a Gaza. I membri del Pd hanno sottolineato come non siano gli organizzatori di questa iniziativa e come non spetti a loro decidere o trattare.

  1. “Non siamo noi a decidere né a trattare perché non siamo noi gli organizzatori”, hanno ribadito Boccia e Braga.
  2. Questo chiarimento è fondamentale per comprendere che la Flotilla non è un’iniziativa di parte, ma un’azione collettiva che mira a rispondere a una crisi umanitaria di vasta portata.

le accuse di ciriani e la risposta del pd

Le accuse di Ciriani hanno toccato un nervo scoperto per il Pd, che ha visto nel linguaggio del ministro una grave violazione del dibattito democratico. “La voglia del ministro Ciriani di strumentalizzare tutto questo ai fini del dibattito interno”, hanno osservato i due esponenti, “senza alcun rispetto del suo ruolo istituzionale, si scontra con la realtà”. Questa affermazione suggerisce una critica alla mancanza di responsabilità istituzionale da parte di Ciriani, il quale, secondo il Pd, dovrebbe agire come rappresentante di tutti i cittadini piuttosto che come un semplice strumento di attacco politico.

Il ministro ha accusato il Pd di volere una guerra contro il governo israeliano, un’affermazione che il partito ha categoricamente respinto. “Come è possibile accusare assurdamente noi di volere una guerra con il governo israeliano e invece non dire una parola di fronte alla costante violazione del diritto internazionale?”, si chiedono i dirigenti del Pd. Questo interrogativo mette in luce un punto cruciale: la questione della pace e della sicurezza in Medio Oriente non può essere affrontata con slogan o attacchi gratuiti, ma richiede un impegno serio e costruttivo da parte di tutti i soggetti coinvolti.

il diritto internazionale e la crisi umanitaria

L’argomento del diritto internazionale è centrale in questa discussione. Il governo israeliano, guidato da Benjamin Netanyahu, è stato accusato di violazioni sistematiche, e la questione dei diritti umani a Gaza è sempre più urgente. “Se il nostro governo, insieme a Trump e ad altri governi, avessero lavorato per fermare Netanyahu e per aprire canali umanitari permanenti nel pieno rispetto del diritto internazionale”, hanno sottolineato Boccia e Braga, “probabilmente non saremmo nemmeno qui a parlare dell’iniziativa che ha assunto autonomamente la Flotilla”. Questo passaggio evidenzia una critica alla mancanza di azione diplomatica efficace da parte dell’Italia e degli altri paesi coinvolti, suggerendo che una leadership forte e responsabile avrebbe potuto prevenire l’emergere di situazioni di crisi come quella attuale.

In un contesto di crescente tensione, le parole del Pd si pongono come un invito a riflettere su come affrontare la questione mediorientale. La criminalizzazione degli attivisti, piuttosto che la loro protezione, è vista come una grave distorsione della realtà da parte del governo. I rappresentanti del Pd chiedono un cambio di rotta, invitando il governo a “abbassare i toni e mostrarsi responsabile”. Questo richiamo alla responsabilità è fondamentale in un momento in cui la comunicazione politica può avere ripercussioni significative sulla percezione pubblica e sull’azione diplomatica.

In conclusione, il dibattito sulla Flotilla e le accuse rivolte dal ministro Ciriani al Pd non sono solo una questione di polemica politica interna, ma rappresentano anche un’opportunità per riflettere sull’importanza del dialogo e della cooperazione internazionale in un mondo sempre più interconnesso. La capacità di affrontare le sfide globali richiede un impegno collettivo, e le accuse reciproche non fanno altro che distogliere l’attenzione dai problemi reali che necessitano di soluzioni urgenti e condivise.