Un amore in crisi, come tanti, ma con un profondo legame con la vita e l’opera di Michela Murgia, la scrittrice sarda scomparsa il 10 agosto 2023 dopo una lunga battaglia contro la malattia. La pellicola “Tre Ciotole”, diretta dalla regista spagnola Isabel Coixet e nelle sale italiane dal 9 ottobre 2023 grazie a Vision Distribution, si presenta come un tributo toccante a questa figura di spicco della letteratura contemporanea, riflettendo la sua visione della vita e, in particolare, il modo in cui affrontare il tema della morte.
La trama di “Tre Ciotole”
Nella trama del film, che ha già fatto il suo debutto al Toronto International Film Festival (TIFF), i protagonisti sono interpretati da due attori straordinari: Alba Rohrwacher ed Elio Germano. I due danno vita a Marta e Antonio, una coppia residente a Roma, la cui relazione è in crisi senza che i due sappiano davvero il perché. Marta, un’insegnante di educazione fisica, e Antonio, un giovane chef promettente, si trovano a dover affrontare la propria distanza emotiva e la mancanza di comunicazione che li separa.
La narrazione prende una piega inaspettata quando Marta scopre che la sua perdita di appetito è legata a problemi di salute piuttosto che al dolore della separazione da Antonio. Questa rivelazione segna un punto di svolta per la protagonista, portandola a riconsiderare la sua vita e le sue priorità. La malattia, dunque, diventa un catalizzatore che costringe i personaggi a confrontarsi con le loro paure e le loro fragilità.
Riflessioni sugli attori e il loro ruolo
Elio Germano, parlando del film, sottolinea l’importanza della distrazione umana e della malattia nella narrazione. “Siamo tutti dispersi in cose a cui diamo tanta importanza e in continua competizione per avere potere e controllo. Spesso passiamo la nostra vita a proteggere ciò che ci circonda, ignorando malattia e morte, che quando si presentano ci colgono di sorpresa come uno schiaffo”, spiega l’attore. Questa riflessione si intreccia con la vita di Michela Murgia, la cui esperienza personale con la malattia ha influenzato profondamente la sua scrittura e la sua visione del mondo.
Alba Rohrwacher, dal canto suo, chiarisce che il film non intende affermare di essere “affiliato” alla “religione” di Murgia, ma piuttosto cerca di onorare il suo spirito e la sua sensibilità. “Abbiamo cercato con rispetto e amore di ritrovarla in questa storia e in questi personaggi. Il nostro obiettivo era restituire il suo mondo, con tutte le sue complessità e le sue sfumature”, afferma l’attrice.
Temi e messaggi del film
La sceneggiatura, ispirata all’ultimo romanzo di Murgia, offre una riflessione profonda sulla vita, sull’amore e sulla fragilità umana, temi che la scrittrice ha esplorato con grande maestria nelle sue opere. Murgia, nota per il suo stile incisivo e poetico, ha sempre affrontato questioni di grande attualità, come l’identità, l’appartenenza e la lotta contro le ingiustizie sociali. La sua morte ha lasciato un vuoto nel panorama culturale italiano, ma la sua eredità continua a vivere attraverso le sue parole e le opere che ispirano nuove generazioni.
“Tre Ciotole” non è solo un film, ma un viaggio emotivo che invita gli spettatori a riflettere sulla propria vita e sulle relazioni che li circondano. La regista Coixet riesce a intrecciare il tema della malattia con quello dell’amore, creando un racconto che è al contempo intimo e universale. La pellicola invita a esplorare le dinamiche di coppia e le sfide che ogni relazione deve affrontare, ponendo domande su cosa significhi veramente amare e come affrontare la perdita.
Conclusione
In un momento in cui il mondo sembra essere sempre più frenetico e distratto, “Tre Ciotole” offre una pausa riflessiva, invitando a riconsiderare le priorità e a riconnettersi con le emozioni più autentiche. La pellicola si propone non solo come un omaggio a Michela Murgia, ma anche come un invito a tutti noi a vivere con maggiore consapevolezza e a non dimenticare l’importanza delle relazioni umane.
Con il suo mix di drammaticità e introspezione, “Tre Ciotole” si preannuncia come uno dei film più significativi della stagione, capace di toccare il cuore e di far riflettere su temi eterni, rendendo omaggio a una delle voci più importanti della letteratura italiana contemporanea.