Iran: la risposta alle sanzioni che minacciano la stabilità internazionale

Iran: la risposta alle sanzioni che minacciano la stabilità internazionale

Iran: la risposta alle sanzioni che minacciano la stabilità internazionale

Matteo Rigamonti

Settembre 28, 2025

In un contesto di crescenti tensioni internazionali, il Ministero degli Esteri iraniano ha espresso una ferma opposizione al ripristino delle sanzioni da parte di Gran Bretagna, Francia e Germania, supportati dagli Stati Uniti. Queste sanzioni erano state in precedenza revocate in conformità con la Risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha stabilito il piano d’azione congiunto globale (JCPOA) sul programma nucleare iraniano. L’attivazione del meccanismo di “snapback” da parte di questi paesi è stata definita “illegale e infondata” dai funzionari iraniani.

il meccanismo di snapback

Il “snapback” è un meccanismo previsto dal JCPOA che consente a uno degli stati partecipanti di ripristinare le sanzioni precedentemente revocate se ritiene che l’altra parte non stia rispettando gli obblighi assunti. Tuttavia, l’Iran sostiene che l’azione dei tre paesi europei, spinti dalla pressione statunitense, non solo non ha basi giuridiche, ma rappresenta anche un passo controproducente nelle relazioni internazionali.

  1. Abbas Araghchi, il ministro degli Esteri iraniano, ha dichiarato che il ripristino delle sanzioni è da considerarsi nullo e privo di valore.
  2. L’Iran continuerà a difendere i propri diritti sovrani e non cederà alle pressioni esterne.
  3. “Qualsiasi tentativo di danneggiare il Paese incontrerà risposte appropriate”, ha aggiunto, sottolineando che la responsabilità di queste azioni ricadrà su coloro che scelgono il confronto piuttosto che la cooperazione.

la posizione iraniana

L’atteggiamento dell’Iran in questa situazione è caratterizzato da una forte determinazione a non retrocedere di fronte alle pressioni internazionali. La posizione iraniana è accentuata dal contesto geopolitico attuale, dove le tensioni tra Iran e Stati Uniti sono aumentate dai tempi dell’abbandono da parte di Washington del JCPOA nel 2018, sotto l’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump. Questa decisione ha segnato un punto di svolta nelle relazioni tra Iran e Occidente, portando a un inasprimento delle sanzioni e a un aumento delle attività di arricchimento dell’uranio da parte di Teheran.

Le sanzioni sono state un tema centrale nel dibattito internazionale, con l’Iran che ha cercato di difendere il proprio programma nucleare come una questione di sovranità nazionale. La posizione iraniana è supportata da una parte significativa della popolazione, che vede il programma nucleare come un simbolo di autodeterminazione e progresso tecnologico. Tuttavia, la comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti e i loro alleati europei, ha espresso preoccupazioni riguardo alla potenziale militarizzazione del programma nucleare iraniano.

le tensioni in medio oriente

Nelle ultime settimane, la situazione è stata ulteriormente complicata dalle tensioni in Medio Oriente, in particolare dalle interazioni tra Iran e Israele. Le minacce reciproche e le azioni militari hanno aumentato l’instabilità nella regione, rendendo la questione delle sanzioni e del nucleare iraniano ancora più critica. Le manovre militari e le dichiarazioni aggressive da entrambe le parti alimentano un clima di paura e diffidenza, complicando ulteriormente le possibilità di dialogo e cooperazione.

In questo contesto, la risposta dell’Iran al ripristino delle sanzioni è stata rapida e decisa. La leadership iraniana ha ribadito il proprio impegno a non cedere a pressioni esterne, cercando invece alleanze strategiche con paesi che condividono una visione simile. In particolare, l’Iran sta intensificando i legami con la Russia e la Cina, due potenze che hanno manifestato sostegno nei confronti di Teheran in questo periodo di crisi. Questi legami potrebbero rappresentare una risposta strategica all’isolamento imposto dalle sanzioni occidentali.

Inoltre, il governo iraniano sta cercando di diversificare la propria economia per ridurre la dipendenza dal petrolio e migliorare la resilienza economica. Questo approccio è imperativo per affrontare le sfide derivanti dalle sanzioni e dalla pandemia di COVID-19, che ha colpito duramente l’economia iraniana. Progetti in ambito tecnologico e agricolo sono stati avviati per promuovere l’autosufficienza e ridurre l’impatto delle restrizioni internazionali.

La risposta dell’Iran alle sanzioni e alle pressioni esterne continua a essere un tema di grande rilevanza per la stabilità del Medio Oriente e per le relazioni internazionali in generale. Mentre gli Stati Uniti e i loro alleati cercano di esercitare pressione su Teheran, la determinazione dell’Iran a difendere i propri interessi e diritti sovrani potrebbe delineare un nuovo scenario geopolitico, dove la cooperazione internazionale sarà messa alla prova dalla rigidità delle posizioni adottate.