La tragica scomparsa della dottoressa Maddalena Carta: un esempio di dedizione fino all’ultimo respiro

La tragica scomparsa della dottoressa Maddalena Carta: un esempio di dedizione fino all'ultimo respiro

La tragica scomparsa della dottoressa Maddalena Carta: un esempio di dedizione fino all'ultimo respiro

Matteo Rigamonti

Settembre 28, 2025

La tragica scomparsa di Maddalena Carta, medico di base di Dorgali, ha scosso profondamente la comunità locale e sollevato interrogativi importanti sulle condizioni di lavoro dei professionisti della salute in Italia. A soli 38 anni, Maddalena è morta il 25 settembre scorso a causa di un infarto, mentre si trovava nel suo ambulatorio, continuando a prendersi cura dei suoi pazienti nonostante i segnali di malessere avvertiti nei giorni precedenti. Le sue ultime parole, rivolte al servizio di emergenza 118, sono state un grido d’allerta: «Venite, non mi sento bene». Questo gesto riflette non solo la sua dedizione, ma anche il pesante fardello che molti medici di base devono affrontare quotidianamente.

Un carico di lavoro insostenibile

Maddalena gestiva circa 1.800 pazienti, ma a causa dell’assenza di due colleghi, si trovava a seguire un totale di circa 5.000 persone. Questo carico di lavoro, già insostenibile in normali circostanze, è diventato insopportabile nel contesto attuale, dove la carenza di professionisti della salute è un fenomeno preoccupante in molte aree del paese. In Sardegna e in altre regioni italiane, gli ambulatori rimangono chiusi e privi di medici, costringendo i pochi professionisti rimasti a lavorare in condizioni estreme.

Una tragedia che fa riflettere

Dopo il malore, Maddalena è stata trasportata d’urgenza all’ospedale San Francesco di Nuoro e successivamente trasferita in elisoccorso al Brotzu di Cagliari. Purtroppo, il suo cuore ha smesso di battere durante il tragico evento, lasciando un vuoto incolmabile tra i suoi pazienti, colleghi e la comunità. Il sindaco di Dorgali, Angela Testone, ha proclamato il lutto cittadino, sottolineando l’importanza di riflettere sulle condizioni di lavoro dei medici di base. «È un carico inumano», ha dichiarato, evidenziando quanto sia difficile per i medici gestire un numero così elevato di pazienti, soprattutto in un’emergenza sanitaria prolungata.

La richiesta di un intervento urgente

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici ha espresso indignazione per la morte di Maddalena, definendola un’inaccettabile “morte sul lavoro”. Il presidente Filippo Anelli ha dichiarato: «La collega è rimasta sola a presidiare una comunità di 5.000 persone, nonostante fosse visibilmente debilitata. Alla sua salute ha anteposto la cura dei pazienti, e questo le è costato la vita». La Federazione ha chiesto un intervento immediato dello Stato per garantire maggiore supporto ai medici di base e migliorare le condizioni lavorative, affinché tragedie come quella di Maddalena non si ripetano.

La situazione attuale dei medici di base in Italia è allarmante. Le carenze di personale medico, un problema che si protrae da decenni, hanno portato a una crisi nella salute pubblica che richiede interventi urgenti. In Sardegna, ad esempio, sono centinaia gli ambulatori vuoti, privi di titolare; una realtà che non è unica a questa regione, ma si estende anche ad altre aree del paese, comprese le grandi città. Le zone montane e rurali, così come le periferie urbane, sono particolarmente colpite da questa mancanza di assistenza.

In un contesto così critico, la gestione del carico di lavoro dei medici di base diventa fondamentale. La Federazione ha messo in evidenza la necessità di:

  1. Una pianificazione più efficace.
  2. Un supporto organizzativo.
  3. Una distribuzione più equa dei carichi di lavoro.

È essenziale garantire che i medici non siano lasciati soli a fronteggiare le sfide quotidiane, ma possano contare su una rete di supporto che consenta loro di svolgere il proprio lavoro in condizioni dignitose e sicure.

La morte di Maddalena Carta non è solo un tragico evento isolato, ma rappresenta un campanello d’allarme che deve spingere la società e le istituzioni a riflettere sull’importanza della salute pubblica e sul sostegno necessario per i professionisti della salute. Ogni medico, come Maddalena, merita di essere tutelato e supportato, affinché possa continuare a prendersi cura della comunità senza mettere a rischio la propria vita. La sua dedizione e il suo sacrificio devono servire da stimolo per un cambiamento reale e duraturo nel sistema sanitario italiano, per garantire che la cura dei pazienti non avvenga a scapito della salute di chi cura.