Ultima chiamata: scadenza per le adesioni al concordato biennale il 30 settembre

Ultima chiamata: scadenza per le adesioni al concordato biennale il 30 settembre

Ultima chiamata: scadenza per le adesioni al concordato biennale il 30 settembre

Giada Liguori

Settembre 28, 2025

Il termine per aderire al concordato preventivo biennale si avvicina rapidamente. Fino a lunedì 30 settembre, i contribuenti hanno l’opportunità di mettersi al riparo da eventuali controlli fiscali, grazie a un accordo con l’amministrazione finanziaria. In questi giorni, l’Agenzia delle Entrate sta inviando comunicazioni sui cassetti fiscali delle partite IVA potenzialmente interessate a questa misura, un’iniziativa importante per coloro che desiderano regolarizzare la propria posizione fiscale.

Il concordato preventivo rappresenta una forma di accordo che consente ai contribuenti di risolvere le proprie pendenze fiscali attraverso modalità semplificate e vantaggiose. Tuttavia, le regole per l’accesso a questa misura sono cambiate rispetto all’anno scorso. Infatti, sebbene nel 2022 anche i contribuenti forfettari potessero beneficiare di questo concordato, quest’anno la situazione è diversa. I contribuenti che non possono accedere al concordato includono:

  1. Coloro che hanno ricavi superiori a 5.164.569 euro.
  2. Coloro che hanno già accettato la proposta per il biennio 2024-2025.

In aggiunta, la richiesta del fisco per il concordato sarà più elevata per coloro che presentano un’affidabilità fiscale inferiore, misurata attraverso gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA). Questo strumento, introdotto per incentivare la compliance fiscale, permette di classificare i contribuenti in base alla loro affidabilità. I contribuenti con un punteggio più basso potrebbero quindi trovarsi a dover affrontare condizioni meno favorevoli per accedere al concordato.

Parallelamente, sono state definite le modalità di ravvedimento, che si allineano con il concordato. I contribuenti che desiderano avvalersi del ravvedimento possono farlo per una o più annualità comprese tra il 2019 e il 2023. La scadenza per esercitare l’opzione di ravvedimento è fissata tra il 1° gennaio e il 15 marzo del 2026, con la possibilità di versare l’intero importo in un’unica soluzione o, in alternativa, di iniziare il pagamento con la prima rata.

Il ravvedimento consente ai contribuenti di sanare eventuali irregolarità fiscali. Per poter optare per questa agevolazione, è necessario che nell’anno d’imposta 2024, il contribuente abbia applicato gli ISA e aderisca al concordato preventivo per il biennio 2025-2026 entro i termini stabiliti dalla legge, ovvero entro il 30 settembre 2025. Questo offre un’importante opportunità per chi desidera regolarizzare la propria posizione senza incorrere in sanzioni pesanti.

Inoltre, i contribuenti che nel periodo interessato dal ravvedimento hanno conseguito reddito da impresa e da lavoro autonomo possono accedere all’agevolazione, esercitando l’opzione per entrambe le categorie di reddito. Ciò amplia le possibilità di adesione al ravvedimento, permettendo a un numero maggiore di contribuenti di beneficiare di queste misure.

Entro martedì 30 settembre, è prevista anche la scadenza per l’invio della dichiarazione dei redditi precompilata. Quest’anno, chi presenta il modello 730 utilizzando l’applicativo dell’Agenzia delle Entrate può scegliere, in alternativa alla modalità tradizionale, una procedura semplificata. Questa opzione consente di evitare la compilazione manuale dei campi della dichiarazione e dei relativi codici, poiché il sistema provvede ad inserire automaticamente i dati. Un’innovazione che mira a facilitare la vita ai contribuenti e a ridurre il margine di errore durante la compilazione delle dichiarazioni fiscali.

Il concordato preventivo biennale e il ravvedimento rappresentano quindi strumenti utili per i contribuenti che vogliono risolvere la propria situazione fiscale in modo vantaggioso. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione alle scadenze e alle condizioni richieste, per evitare di perdere opportunità preziose.

Queste misure rispondono a un’esigenza crescente di semplificazione e regolarizzazione nel panorama fiscale italiano, e si inseriscono in un contesto di continua evoluzione delle normative fiscali. Con l’introduzione di strumenti come il ravvedimento e il concordato, il Governo intende incentivare la compliance fiscale e ridurre il numero di contribuenti inadempienti, offrendo loro una seconda possibilità per mettersi in regola.

È importante che i contribuenti si informino adeguatamente su tutte le disposizioni e le opportunità disponibili, e che valutino attentamente la propria situazione fiscale prima di prendere decisioni. Le scadenze si avvicinano e ogni opportunità di regolarizzazione potrebbe risultare fondamentale per garantire un futuro fiscale sereno e conforme alle normative vigenti.