Garlasco: la famiglia Sempio si riunisce tra misteri e segreti da 43mila euro

Garlasco: la famiglia Sempio si riunisce tra misteri e segreti da 43mila euro

Garlasco: la famiglia Sempio si riunisce tra misteri e segreti da 43mila euro

Matteo Rigamonti

Settembre 29, 2025

Negli ultimi giorni, Garlasco è tornata sotto i riflettori a causa di un’inchiesta che ha coinvolto la famiglia Sempio, già nota per il legame con il caso di omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. Il 27 settembre, a seguito di perquisizioni e interrogatori da parte della procura di Brescia, la famiglia ha deciso di riunirsi in un momento di solidarietà e compattezza. La villa a schiera situata ai margini della cittadina ha accolto i familiari di Andrea Sempio, il 37enne già indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Presenti all’incontro le zie di Andrea, lo zio Patrizio, nonché i genitori Giuseppe e Daniela Ferrari.

Questa riunione familiare ha avuto luogo in un contesto di crescente pressione mediatica e giuridica. I Sempio hanno cercato di mantenere una facciata unita di fronte alle accuse che li coinvolgono, e l’assemblea ha rappresentato un tentativo di sostenersi a vicenda in un momento di crisi. La situazione è ulteriormente complicata dalla recente scoperta di flussi di denaro significativi legati alla famiglia.

Le indagini bancarie sui Sempio

Le indagini hanno rivelato che le zie di Andrea hanno avuto un ruolo cruciale nel supporto finanziario alla famiglia. Una delle zie, ex agente della Polizia penitenziaria, e l’altra, che si è trasferita con lei dopo la separazione dal marito, hanno versato sul conto di Giuseppe Sempio, il padre di Andrea, ben 43mila euro tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. Questi fondi sono stati prelevati rapidamente da Giuseppe, talvolta con l’assistenza del fratello. Gli inquirenti sospettano che una parte di tale somma possa essere stata utilizzata per corrompere l’ex procuratore pavese Mario Venditti, al fine di ottenere l’archiviazione della posizione del figlio Andrea.

Le indagini hanno quindi sollevato interrogativi non solo sulla provenienza di questi fondi, ma anche sulle intenzioni dietro i versamenti. Le zie di Andrea hanno negato qualsiasi coinvolgimento in attività illecite, sostenendo che il denaro fosse destinato a sostenere le spese legali e le necessità quotidiane della famiglia, in un momento di difficoltà.

La versione dei Sempio

Venerdì scorso, i membri della famiglia Sempio sono stati ascoltati come persone informate sui fatti, senza potersi avvalere della facoltà di non rispondere. La sera stessa, Daniela e Giuseppe Sempio sono intervenuti in trasmissione televisiva durante il programma “Quarto Grado”, esprimendo il loro disappunto per la divulgazione di intercettazioni familiari. Daniela ha definito «assurda» l’idea di aver consegnato denaro a Venditti, sostenendo che la famiglia ha sempre agito nel rispetto della legge.

Giuseppe ha cercato di chiarire la sua posizione, affermando di annotare regolarmente tutte le spese e di trasferire le somme raccolte agli avvocati. Tuttavia, ha anche ammesso di aver scritto un biglietto trovato durante le perquisizioni, in cui si legge: «Venditti gip archivia X 20.30 € euro». Questo biglietto ha suscitato ulteriori domande e ha alimentato le speculazioni riguardo all’effettivo utilizzo dei fondi.

Il nodo del bigliettino e le intercettazioni del 2017

I legali della famiglia Sempio sostengono che i contanti prelevati siano da collegare solo alle parcelle legali, mentre l’importo indicato nel biglietto potrebbe semplicemente riferirsi ai costi delle marche da bollo per le copie degli atti. Tuttavia, la procura di Brescia sta esaminando con attenzione anche le intercettazioni del 2017, che non sono state trascritte nei brogliacci ufficiali. In una di queste conversazioni, il padre di Andrea sembra suggerire al figlio di non ricordare certi dettagli in vista dell’interrogatorio. Questo consiglio è stato difeso dall’avvocato Lovati come un semplice supporto difensivo, ma ha sollevato interrogativi sulla natura della comunicazione familiare in un momento di crisi.

Le indagini proseguono, e la questione dei 43mila euro rimane centrale nel caso. La famiglia Sempio si trova ora a dover affrontare un doppio fronte: quello giuridico, che si manifesta attraverso le indagini e i procedimenti legali, e quello mediatico, che amplifica ogni dichiarazione e ogni dettaglio della loro vita privata. Questo scenario evidenzia non solo le complicazioni legali che la famiglia sta affrontando, ma anche il peso emotivo e psicologico che comporta essere al centro di un’inchiesta di tale portata, in un contesto già segnato dalla tragedia dell’omicidio di Chiara Poggi.