Scoperta rivoluzionaria: la luce come alleata nella lotta contro il cancro

Scoperta rivoluzionaria: la luce come alleata nella lotta contro il cancro

Scoperta rivoluzionaria: la luce come alleata nella lotta contro il cancro

Giada Liguori

Settembre 29, 2025

Una nuova era nella diagnosi oncologica sembra essere all’orizzonte grazie a una tecnica innovativa sviluppata in Italia, che utilizza la luce per identificare con straordinaria precisione le cellule tumorali, senza la necessità di coloranti o marcatori chimici. Questo approccio rivoluzionario è frutto della collaborazione tra due istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Napoli: l’Istituto per gli endotipi in oncologia, metabolismo e immunologia (CNR-IEOMI) e l’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti (CNR-ISASI). La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Advanced Science, segnando un passo significativo nella lotta contro il cancro.

La sfida del cancro e l’importanza della diagnosi precoce

Il cancro rappresenta una delle sfide più ardue della medicina moderna, con milioni di diagnosi e decessi ogni anno in tutto il mondo. La diagnosi precoce è fondamentale per migliorare le possibilità di trattamento e sopravvivenza. Le cellule tumorali, contrariamente a quelle sane, hanno un metabolismo altamente attivo:

  1. Consumano grandi quantità di glucosio per alimentare la loro crescita rapida.
  2. Accumulano lipidi sotto forma di gocce, che, quando esposte alla luce, mostrano un comportamento particolare.

Queste gocce lipidiche riflettono la luce in modo differente rispetto alle cellule normali, creando una sorta di firma luminosa unica.

La tecnica Polarization-Sensitive HoloTomography

La tecnica sviluppata, chiamata Polarization-Sensitive HoloTomography (Ps-Ht), si basa su questo principio. Analizzando come la luce viene riflessa dalle cellule, Ps-Ht è in grado di distinguere le cellule tumorali da quelle sane con un’accuratezza quasi totale. Hossein Khadem, ricercatore del CNR-IEOMI e primo autore dello studio, afferma che “si aprono, così, nuove possibilità nello studio del metabolismo del cancro, offrendo un livello di dettaglio elevatissimo e potenzialmente utile anche per la diagnosi precoce”.

Uno degli aspetti più innovativi di questa tecnica è l’assenza di trattamenti invasivi. Tradizionalmente, per analizzare le cellule tumorali, si ricorreva a metodi che richiedevano l’uso di coloranti chimici o marcatori, operazioni che possono alterare le proprietà biologiche dei campioni. Con Ps-Ht, invece, è possibile osservare i campioni in condizioni che si avvicinano molto alla loro realtà biologica, permettendo così una valutazione più accurata e rappresentativa dello stato delle cellule. Maria Mangini, co-autrice della ricerca, sottolinea questo vantaggio: “Non richiedendo trattamenti invasivi né colorazioni, la tecnica consente di mantenere intatte le caratteristiche cellulari originali, offrendo una finestra più autentica sulla biologia delle cellule”.

Implicazioni future e applicazioni della tecnica

L’importanza di questo sviluppo non può essere sottovalutata. La capacità di identificare le cellule tumorali in modo non invasivo e con un’alta precisione potrebbe rivoluzionare non solo le pratiche diagnostiche, ma anche i protocolli di trattamento. Infatti, una diagnosi precoce consente di intervenire tempestivamente e adottare strategie terapeutiche mirate, migliorando così le prospettive di cura per i pazienti oncologici.

Il lavoro di ricerca è stato coordinato da figure di spicco nel campo della biomedicina, come Anna Chiara De Luca e Giuseppe Coppola, che hanno guidato il team nella realizzazione di questo progetto innovativo. La sinergia tra scienziati di diverse discipline ha permesso di integrare competenze in fisica, biologia e tecnologia, rendendo possibile lo sviluppo di Ps-Ht.

Inoltre, questo approccio non si limita solo all’oncologia. Le tecniche basate sulla polarizzazione della luce potrebbero trovare applicazione anche in altri settori della biomedicina, come lo studio di malattie neurodegenerative e infettive, dove la comprensione del metabolismo cellulare è cruciale. L’innovazione scientifica, dunque, non si ferma all’oncologia, ma apre a nuove possibilità in diverse aree della ricerca biomedica.

La comunità scientifica internazionale sta già monitorando con interesse i progressi di questa nuova tecnologia. Con il passare del tempo, Ps-Ht potrebbe diventare uno standard nelle pratiche diagnostiche, contribuendo a un approccio più efficiente e preciso nella cura del cancro. La validazione clinica di questa tecnica rappresenterà il prossimo passo fondamentale, per testarne l’efficacia e l’affidabilità in contesti reali.

In conclusione, la nuova tecnica sviluppata in Italia offre una luce di speranza nella lotta contro il cancro. Con la sua capacità di distinguere con precisione le cellule tumorali da quelle sane senza necessità di colorazioni invasive, Ps-Ht potrebbe rappresentare una svolta nella diagnosi precoce e nel trattamento di questa malattia devastante. La ricerca scientifica continua a progredire, e l’innovazione tecnologica si dimostra ancora una volta fondamentale nella ricerca di soluzioni per una delle sfide più complesse della medicina contemporanea.