Nella notte tra sabato e domenica 28 settembre, un episodio singolare ha catturato l’attenzione dei romani e non solo: un capriolo, in fuga da cacciatori, ha bloccato la trafficatissima strada Pontina, creando notevoli disagi al traffico. L’animale, spaventato e disorientato, è stato investito da un automobilista poco dopo l’una di notte tra Pomezia e Castel Romano. Questo fatto ha scatenato una serie di eventi che hanno messo in luce non solo la fragilità della fauna selvatica, ma anche l’importanza delle azioni di soccorso in situazioni di emergenza.
l’incidente e le conseguenze sul traffico
L’automobilista, dopo aver colpito l’animale, ha prontamente contattato la polizia locale. La situazione si è rivelata complessa:
- La polizia ha deciso di chiudere la corsia di sinistra della Pontina per garantire la sicurezza del capriolo e degli altri automobilisti.
- Questo provvedimento ha comportato la riduzione della carreggiata, generando una coda di oltre tre chilometri, che si estendeva da Pomezia fino al luogo dell’incidente.
- La congestione del traffico ha suscitato l’irritazione di molti automobilisti, costretti a rimanere fermi per ore.
il soccorso dell’animale ferito
Il capriolo, visibilmente ferito, è stato monitorato dalla polizia locale durante tutta la notte. Gli agenti hanno fatto il possibile per garantire che l’animale rimanesse al sicuro, in attesa dell’arrivo di un veterinario. La Asl Roma 2 ha inviato un professionista sul luogo dell’incidente al mattino successivo. Durante l’ispezione, il veterinario ha confermato che il capriolo presentava una ferita alle zampe, evidenziando l’urgenza di un intervento veterinario per la sua salute e il suo benessere.
la salvaguardia della fauna selvatica
La presenza di cacciatori nelle vicinanze ha fatto sorgere interrogativi sulla sicurezza degli animali selvatici nella zona. La Riserva di Decima Malafede, situata nelle vicinanze, è nota per la sua biodiversità e per la varietà di specie animali che la popolano. Tuttavia, la caccia, soprattutto in orari notturni, rappresenta un rischio significativo per la fauna selvatica, costringendo gli animali a fuggire dai propri habitat naturali. È probabile che il capriolo, impaurito dagli spari, abbia cercato rifugio altrove, trovandosi infine sulla trafficata Pontina.
Dopo che il veterinario ha verificato le condizioni dell’animale, la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) di Villa Borghese ha accettato di prendersi cura del capriolo. Gli esperti della Lipu sono specializzati nel recupero e nella riabilitazione della fauna selvatica e sono noti per il loro impegno nella salvaguardia degli animali in difficoltà. La polizia locale ha collaborato attivamente, mettendo a disposizione un furgone per il trasporto dell’animale ferito al centro specializzato del Lago di Vico, dove avrebbe ricevuto le cure necessarie per riprendersi.
La vicenda del capriolo non è solo un episodio isolato, ma solleva importanti questioni riguardanti il rapporto tra uomo e natura. In un’epoca in cui l’urbanizzazione avanza a passi da gigante, gli animali selvatici si trovano sempre più spesso a fronteggiare i pericoli della vita moderna. Le strade trafficate, la caccia e la perdita di habitat sono solo alcune delle minacce che mettono a rischio la loro sopravvivenza.
La Pontina, una delle arterie stradali più importanti del Lazio, è spesso teatro di incidenti, ma questa volta la storia ha preso una piega particolare. Gli automobilisti bloccati nel traffico hanno avuto modo di riflettere su quanto sia fragile l’equilibrio tra le attività umane e la vita selvaggia. La presenza di un capriolo in una strada così trafficata è un richiamo alla responsabilità di tutti noi nel preservare gli ecosistemi e rispettare gli animali che condividono il nostro territorio.
Le istituzioni e le associazioni ambientaliste stanno lavorando per promuovere una maggiore consapevolezza riguardo alla fauna selvatica e alla necessità di proteggere gli habitat naturali. Iniziative di sensibilizzazione possono contribuire a educare il pubblico sui comportamenti da adottare quando si incontrano animali selvatici e sull’importanza di evitare la caccia in aree dove questi animali si rifugiano.
La storia del capriolo sulla Pontina, dunque, non è solo un aneddoto curioso, ma un’opportunità per riflettere su come possiamo convivere in armonia con la natura, tutelando gli animali e il loro habitat. L’auspicio è che episodi come questo possano spingere a una maggiore attenzione e responsabilità nella gestione delle attività umane, affinché la fauna selvatica possa prosperare e trovare sicurezza nel proprio ambiente.