Ex Ilva, sindacati in allerta: mobilitazione contro lo stop alla cigs

Ex Ilva, sindacati in allerta: mobilitazione contro lo stop alla cigs

Ex Ilva, sindacati in allerta: mobilitazione contro lo stop alla cigs

Giada Liguori

Settembre 30, 2025

La situazione all’ex Ilva di Taranto è sempre più tesa e preoccupante, con i lavoratori e i sindacati che esprimono forti timori per il futuro dell’azienda. Recentemente, il Ministero del Lavoro ha deciso di chiudere la procedura per la cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS), permettendo all’azienda di procedere unilateralmente. Questa scelta è stata duramente criticata dai segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, che l’hanno definita “inaudita e gravissima”. La chiusura della procedura di CIGS arriva in un momento critico per l’industria dell’acciaio in Italia, aggravando le già precarie condizioni di lavoro e sicurezza dei dipendenti.

La mobilitazione dei sindacati

In risposta a queste problematiche, i sindacati hanno proclamato uno stato di mobilitazione permanente, avviando assemblee in tutti gli stabilimenti e non escludendo l’utilizzo di scioperi come forma di protesta. Le richieste sono chiare:

  1. Intervento diretto del Governo.
  2. Riapertura del dialogo a Palazzo Chigi.
  3. Soluzioni concrete e sostenibili per il futuro dell’ex Ilva.

La preoccupazione dei sindacati è palpabile, e i rappresentanti hanno dichiarato: “Ora il Governo deve assumersi le sue responsabilità”. La determinazione dei lavoratori nel lottare per il rilancio dell’azienda è evidente, e sono pronti a mobilitarsi ulteriormente fino a quando non ci saranno risposte chiare.

Le sfide dell’ex Ilva

La storia dell’ex Ilva è segnata da eventi che hanno creato un ambiente di incertezza. Dopo la privatizzazione nel 2012, l’azienda ha affrontato numerosi problemi, tra cui:

  • Questioni ambientali.
  • Sicurezza.
  • Sostenibilità economica.

Inoltre, la transizione verso un modello di produzione più sostenibile è diventata una sfida cruciale. Con l’Unione Europea sempre più orientata verso politiche ambientali rigorose, l’industria siderurgica deve adattare i propri processi produttivi per ridurre l’impatto ambientale. Tuttavia, la mancanza di investimenti e di un piano industriale chiaro ha ostacolato questi sforzi, lasciando i lavoratori in una situazione di precarietà.

La situazione economica e le prospettive future

La crisi economica causata dalla pandemia di COVID-19 ha ulteriormente complicato la situazione. L’aumento dei costi delle materie prime e le interruzioni nelle catene di approvvigionamento hanno messo a dura prova le aziende del settore. In questo contesto, le assemblee organizzate dai sindacati rappresentano un tentativo di unire le forze dei lavoratori e di creare un fronte comune per rivendicare diritti e tutele.

Il futuro dell’ex Ilva rimane incerto, ma i sindacati sono determinati a non arrendersi. Ogni giorno che passa senza risposte concrete dal Governo aumenta il sentimento di abbandono tra i lavoratori. La richiesta di un confronto e di un piano chiaro per il rilancio dell’industria dell’acciaio è diventata una questione di dignità e rispetto per chi ha dedicato la propria vita a questo settore strategico per il Paese.