Il caso di Garlasco, che ha scosso l’Italia e generato un acceso dibattito mediatico, torna alla ribalta con nuove rivelazioni che coinvolgono Luciano Garofano, ex generale dei Ris e figura di spicco nel panorama delle consulenze forensi. Garofano, noto per il suo approccio scientifico e per il suo ruolo in numerosi casi di grande rilevanza, è al centro di un’inchiesta legata all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. L’attenzione si concentra ora sulla sua consulenza per la famiglia di Andrea Sempio, attualmente indagato per il delitto, e sul misterioso documento che avrebbe potuto influenzare le indagini.
Il ruolo di Garofano e il compenso ricevuto
Il nome di Garofano compare tra le carte dell’inchiesta condotta dall’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti. Secondo quanto riportato, Garofano ha ricevuto un bonifico di 6.343 euro dalla famiglia di Sempio, che sostiene si tratti di un compenso per una consulenza professionale. Tuttavia, la situazione si complica quando si analizzano le affermazioni dello stesso Garofano, il quale ha dichiarato di aver esaminato le conclusioni del dottor Linarello e della perizia del dottor De Stefano prima di esprimere il suo parere. Qui emergono delle contraddizioni.
Le contraddizioni e le informazioni riservate
Luca Fazzo, giornalista de Il Giornale, ha sottolineato che al 27 gennaio 2017, data della consulenza, era già noto che Sempio fosse sotto inchiesta per l’omicidio di Garlasco. Non sorprende quindi che la famiglia dell’indagato si sia rivolta a un esperto come Garofano per tutelarsi. Tuttavia, l’analisi dei documenti coinvolti solleva interrogativi inquietanti. Garofano ha dichiarato di aver esaminato due documenti:
- La perizia di De Stefano, utilizzata nei processi che hanno portato alla condanna di Alberto Stasi.
- La consulenza di Linarello, realizzata per conto della difesa di Stasi e depositata per chiedere la riapertura delle indagini.
Il problema principale risiede nella natura della consulenza di Linarello, che secondo Fazzo era parte di un fascicolo segreto dell’inchiesta bis condotta da Venditti. Come è possibile che questa informazione sia giunta ai Sempio? Questo interrogativo solleva dubbi non solo sulla trasparenza delle indagini, ma anche su come certi elementi riservati possano essere trapelati.
Le implicazioni legali e il futuro del caso
Un’ulteriore prova che i Sempio fossero a conoscenza di questo documento si trova in un’intercettazione durante un interrogatorio. Qui, padre e figlio affermano: «Non ci chiederanno del Dna ma noi per sicurezza portiamo tutto». Questo riferimento al Dna rinvenuto sulle unghie della vittima, correlato a una tazzina toccata da Andrea Sempio, ha avuto un peso considerevole nelle indagini e nelle conclusioni dei magistrati.
Nonostante la consulenza di Garofano non sia mai stata depositata, la Procura di Brescia ha avviato un’indagine per chiarire chi abbia fornito ai Sempio l’informazione riguardante il documento incriminante. Le implicazioni di questa scoperta sono enormi e potrebbero mettere in discussione non solo la posizione di Sempio, ma anche l’intero processo che ha portato alla condanna di Alberto Stasi.
Giada Bocellari, legale di Stasi, ha commentato la situazione affermando che le accuse mosse a Venditti rappresentano una delle accuse più gravi che possano essere rivolte a un magistrato. Se le attuali indagini dovessero confermare l’ipotesi accusatoria su Sempio, le conseguenze sarebbero significative per il procedimento di Pavia. In particolare, l’archiviazione di Sempio non potrebbe più essere considerata un elemento a suo favore, costituendo un indizio pesante contro di lui.
Il caso di Garlasco, quindi, è ben lungi dall’essere risolto. La richiesta di revisione del processo da parte della difesa di Stasi si preannuncia come un passo cruciale, ma prima sarà necessario attendere la conclusione delle indagini attuali. Questi sviluppi non solo riaccendono i riflettori su un caso che ha già visto il coinvolgimento di media, avvocati e pubblica opinione, ma pongono anche interrogativi sulla gestione delle informazioni riservate in un contesto così delicato. La verità su Garlasco, Chiara Poggi e Andrea Sempio potrebbe riservare ulteriori sorprese nei mesi a venire, mentre l’attenzione rimane alta su un caso che continua a far discutere.