L’Università di Milano-Bicocca ha recentemente inaugurato Ergon-U19, un hub innovativo dedicato alla sostenibilità e all’innovazione. Questo progetto rappresenta un passo significativo verso un futuro più verde e tecnologicamente avanzato, grazie a un investimento complessivo di 13,3 milioni di euro. L’edificio è progettato per ridurre sensibilmente le emissioni di CO₂, utilizzando fonti rinnovabili come geotermia e fotovoltaico. Questo approccio ecologico non solo risponde alle esigenze ambientali attuali, ma posiziona Milano-Bicocca all’avanguardia della ricerca scientifica in Italia e in Europa.
Durante la cerimonia di inaugurazione, la rettrice Giovanna Iannantuoni e il rettore eletto Marco Orlandi hanno sottolineato l’importanza di questo centro per la ricerca del futuro. Iannantuoni ha affermato che “questo hub sarà innovativo non solo per le sue tecnologie e strumentazioni, ma anche per le opportunità che offrirà ai nostri ricercatori”. Ergon-U19 sarà un luogo dove i ricercatori potranno affrontare alcune delle sfide più urgenti della società, come la sostenibilità ambientale e la salute pubblica.
laboratori all’avanguardia
All’interno dell’hub, i laboratori rappresentano il cuore pulsante della struttura. Tra i progetti più rilevanti, spicca il laboratorio GEMMA (Geo-Environmental Measuring and Monitoring from multiple plAtforms), coordinato dai professori Nicola Piana Agostinetti e Alessandra Savini. Questo laboratorio è concepito come un’infrastruttura scientifico-tecnologica di eccellenza, focalizzata sul monitoraggio ambientale terrestre, marino e atmosferico. Grazie a strumenti avanzati come droni ottici iper/multispettrali, laser e sensori a fibre ottiche, GEMMA mira a sviluppare nuove tecniche di osservazione e analisi.
Un altro laboratorio significativo è DUNE, acronimo di Deep Underground Neutrino Experiment, un progetto internazionale di fisica delle particelle di cui Milano-Bicocca è leader. Coordinato dal professore Francesco Terranova, DUNE si dedica allo sviluppo di tecniche avanzate per la rilevazione di particelle in argon liquido a temperatura criogenica. Questo lavoro rappresenta un’importante innovazione nel campo della fisica delle particelle e contribuisce a una comprensione più profonda delle fondamenta della materia e dell’universo.
innovazione per la transizione energetica
Il laboratorio Scale Up, guidato dal docente Luca Beverina, si concentra sulla sintesi di materiali organici, polimerici e compositi pertinenti all’economia circolare e alla transizione energetica. La missione del laboratorio è quella di produrre materiali a livello precompetitivo, ossia in scale sufficienti per permettere una valutazione in contesti industriali. Questo approccio è in linea con l’impegno dell’Università di Milano-Bicocca nel promuovere il trasferimento tecnologico e nell’affrontare le sfide legate alla sostenibilità.
Un ulteriore aspetto innovativo di Ergon-U19 è rappresentato dal laboratorio FAST, dedicato allo sviluppo di rivelatori di particelle per esperimenti presso il Grande collisore di hadroni (LHC) del CERN di Ginevra. Coordinato dai docenti Marco Paganoni e Marco Pizzichemi, questo laboratorio si occupa di migliorare la risoluzione temporale dei rivelatori, consentendo di distinguere eventi originati da collisioni protone-protone sovrapposti. Questa innovazione non solo migliora la qualità della ricostruzione degli eventi fisici, ma ha anche applicazioni promettenti nel campo dell’imaging medico, potenzialmente riducendo la dose di radiazioni somministrate ai pazienti.
un hub per la ricerca inclusiva
Ergon-U19 ospiterà anche Gaia, un grande ambiente per l’integrazione di apparati, concepito per essere accessibile a tutte le ricercatrici e i ricercatori dell’ateneo. Questa struttura mira a facilitare la collaborazione e il libero scambio di idee, contribuendo a un ambiente di ricerca più inclusivo e stimolante.
La creazione di Ergon-U19 segna un importante passo avanti per l’Università di Milano-Bicocca, riflettendo un impegno costante verso la sostenibilità e l’innovazione. L’hub non solo rappresenta un’opportunità per la comunità accademica, ma si propone anche di avere un impatto significativo sulla società, affrontando le sfide ambientali e sociali del nostro tempo. In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata una priorità globale, la nascita di questo centro di ricerca potrebbe rivelarsi cruciale per sviluppare soluzioni innovative e sostenibili a lungo termine.