Scopri i progetti vincenti del Solinas 2025: Bambolina, Vita Interrotta e Partners in Crime

Scopri i progetti vincenti del Solinas 2025: Bambolina, Vita Interrotta e Partners in Crime

Scopri i progetti vincenti del Solinas 2025: Bambolina, Vita Interrotta e Partners in Crime

Giada Liguori

Settembre 30, 2025

Il Premio Solinas ha recentemente celebrato un traguardo significativo, il suo 40° anniversario, trasformando La Maddalena nella capitale della scrittura cinematografica italiana. Questa edizione speciale ha visto l’isola diventare un vero e proprio laboratorio creativo, un luogo di incontro e confronto tra sceneggiatori emergenti, produttori, registi e critici. L’obiettivo di quest’anno è stato chiaro: innovare il panorama dell’audiovisivo e riaffermare la centralità degli autori nel processo creativo.

Bambolina: un racconto disturbante

Tra le opere premiate, spicca “Bambolina” (titolo originale “Itaca”), un progetto di Daniela Mitta e Vittorio Antonacci, che ha conquistato il prestigioso premio Franco Solinas per il miglior soggetto. Questa storia ruota attorno a una famiglia apparentemente normale che, durante una vacanza, perde di vista la figlia adolescente. La narrazione affronta la difficile tematica della minimizzazione di un evento traumatico, evidenziando come i legami familiari possano essere messi a dura prova. Il film si inserisce in un filone di opere che esplorano il tema della genitorialità e delle sue sfide, offrendo una riflessione profonda sul significato della responsabilità e della protezione.

Accanto a “Bambolina”, altre opere come “Il Padrone” di Antonio Abbate e Michele Stefanile e “Ombre” (titolo originale “Duhu”) di Marco Panichella hanno ricevuto menzioni speciali. Questi film dimostrano come il Premio Solinas continui a riconoscere e valorizzare una varietà di generi cinematografici, incoraggiando la sperimentazione e la diversità narrativa.

Vita Interrotta e Blue Girl: storie di vita e sfide sociali

Un altro importante riconoscimento è andato a “Vita Interrotta” (titolo originale “Il tempo sospeso”) di Lorenzo Spinelli, che ha vinto il Premio Solinas Documentario per il cinema. Questo film racconta una genealogia della rabbia, partendo dalla figura del nonno partigiano nella guerra civile spagnola fino al fratello, in carcere per i violenti scontri degli Indignados a Piazza San Giovanni nel 2011. La pellicola si distingue per la sua capacità di intrecciare storie personali con eventi storici significativi, offrendo uno spaccato della società italiana e delle sue tensioni.

A ricevere la borsa di sviluppo intitolata a Valentina Pedicini è stata “Blue Girl” di Marta Pasqualini, un progetto che promette di esplorare tematiche sociali attuali. La menzione speciale è andata a “Casa Dolce Casa” di Cécile Khindria e Vittorio Moroni, un’opera che affronta la realtà di un insediamento rom a Nantes, portando alla luce questioni di inclusione sociale e diritti umani.

Partners in crime: un mix di generi

Il premio Solinas Experimenta Serie 2025, in collaborazione con Rai Fiction, è stato assegnato a “Partners in Crime” di Marta Sanseverino, Diletta Dan ed Elisa Carriero. Questa serie originale fonde due generi apparentemente distanti: il true crime e la rom-com, creando una narrazione che promette di intrattenere e sorprendere. La serie rappresenta un tentativo audace di mescolare il dramma con elementi di commedia romantica, offrendo così una visione fresca e innovativa del genere.

Un’altra menzione speciale è andata a “Monellissima, le dimensioni non contano” (titolo originale “Mignòn”) di Giorgia Conigliaro, Giallorenzo Di Matteo e Edoardo Melchioretto, confermando l’eclettismo e la varietà delle proposte presentate al festival.

L’evento ha visto la partecipazione di ospiti d’eccezione, tra cui alcuni dei più rinomati sceneggiatori italiani, come Peppe Servillo, che ha emozionato il pubblico con un concerto intitolato “Per far sentire le parole – Omaggio a De André”. Altri nomi di spicco presenti includevano Stefano Rulli, Pappi Corsicato e molti altri, inclusi esponenti di Rai Fiction, Netflix e Rai Cultura.

Un momento centrale è stato il convegno “Scrivere nella bufera. Le storie hanno ancora il potere di colpire al cuore?”, che ha visto la partecipazione di oltre 160 professionisti del settore e 70 membri delle giurie. Questo incontro ha rappresentato un’occasione per riflettere sulla funzione delle storie nel contesto attuale, evidenziando come la narrazione possa ancora avere un impatto profondo sulle emozioni e sulla società.

Annamaria Granatello, Presidente e Direttrice del Premio Solinas, ha dichiarato: “Il Premio Solinas è da sempre una fucina di talenti. In questi giorni abbiamo provato a riscoprire la linea del piacere che sta nella chiacchiera costruttiva e propositiva”. Questo approccio ha permesso di costruire un dialogo autentico tra autori e produttori, lontano da lamentele e tecnicismi, con l’obiettivo di rimettere al centro le storie e chi le scrive.

A completare il programma, la proiezione di tre film iconici ‘nati’ al Solinas: “L’Uomo in Più” di Paolo Sorrentino, “I Cento Passi” di Claudio Fava, Monica Zapelli e Marco Tullio Giordana, e “Vito e gli Altri” di Antonio Capuano. Inoltre, è stato presentato “L’isola di Andrea”, il nuovo film di Antonio Capuano, che ha visto la partecipazione di attori come Vinicio Marchioni e Teresa Saponangelo, e che è uscito nelle sale il 2 ottobre. Anche “Il sogno dei pastori”, del maddalenino Tomaso Mannoni, ha avuto il suo spazio, confermando la vitalità e la creatività del panorama cinematografico italiano.