A partire dal 30 settembre 2023, un’importante iniziativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato dal ministro Matteo Salvini, ha preso il via: il censimento nazionale degli autovelox. Questa operazione, definita dal ministro come un’“operazione verità”, mira a garantire maggiore trasparenza e legittimità nell’utilizzo degli autovelox. Entro il 30 novembre 2023, tutti gli autovelox dovranno essere registrati su una piattaforma online; in caso contrario, le multe emesse da apparecchi non registrati saranno considerate nulle.
Il censimento coinvolgerà non solo i Comuni, ma anche le forze dell’ordine, che dovranno fornire informazioni dettagliate sugli apparecchi installati. Questi dati saranno resi disponibili sul Portale dell’automobilista, accessibile a tutti i cittadini, per garantire la massima trasparenza. Secondo il comandante della polizia locale di Verona, Luigi Altamura, la registrazione degli autovelox è fondamentale per la legittimità del loro utilizzo, ponendo fine a pratiche poco chiare e alle leggende metropolitane riguardanti il numero di autovelox in Italia.
Come funziona il censimento
Il censimento prevede che la polizia stradale, i Comuni e le province inseriscano in un sistema centralizzato gli estremi tecnici e la posizione degli autovelox attivi. Le informazioni raccolte serviranno a garantire la legalità dell’utilizzo degli autovelox e a facilitare il compito degli automobilisti, che potranno consultare facilmente l’elenco aggiornato degli apparecchi. Questa operazione ha l’obiettivo di rompere il silenzio e la confusione che spesso circondano la presenza di autovelox sul territorio, portando alla luce dati finora custoditi nelle prefetture.
La questione dell’omologazione
Nonostante il censimento rappresenti un passo importante verso la trasparenza, rimane aperta una questione cruciale: quella dell’omologazione degli autovelox. Questa problematica è emersa a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione, che ha chiarito che le terminologie di “approvazione” e “omologazione” non sono equivalenti. Inizialmente, il Ministero aveva cercato di risolvere il problema considerando già omologati gli autovelox installati dopo il 2017, ma ha poi deciso di approfondire ulteriormente la questione, lasciando aperti diversi ricorsi e annullando molte multe contestate.
La mancanza di una chiara omologazione ha portato alla rimozione di vari autovelox in Italia, creando un clima di incertezza tra le amministrazioni locali e gli automobilisti. È evidente che, sebbene il censimento sia un passo avanti, la questione dell’omologazione necessiti di una risoluzione definitiva per garantire la legittimità degli autovelox e delle multe emesse.
Le reazioni delle amministrazioni locali
Le amministrazioni locali si trovano ora a dover affrontare una corsa contro il tempo per completare questo censimento. Alcuni Comuni stanno già organizzando riunioni straordinarie per definire le modalità di registrazione e assicurarsi che tutte le informazioni siano corrette e complete prima della scadenza del 30 novembre. Le sfide sono molte, poiché molti Comuni, soprattutto i più piccoli, potrebbero avere difficoltà nel raccogliere i dati necessari in tempi brevi.
Inoltre, le forze dell’ordine stanno collaborando attivamente per garantire che il processo di registrazione avvenga senza intoppi. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo all’implementazione tecnica della piattaforma online. Alcuni esperti avvertono che potrebbero sorgere problemi di gestione dei dati e di accessibilità per i cittadini. La trasparenza è un obiettivo dichiarato, ma è fondamentale che la piattaforma funzioni efficacemente per evitare malintesi e conflitti.
In conclusione, il censimento degli autovelox rappresenta un passo cruciale verso una maggiore regolamentazione e controllo degli strumenti di rilevazione della velocità. È necessario che il processo di riforma prosegua per garantire la sicurezza sulle strade italiane e la legittimità delle multe emesse. Le amministrazioni locali e le forze dell’ordine si trovano ora a un bivio: riusciranno a rispettare le scadenze e a garantire un sistema di controllo della velocità più trasparente e giusto?