Un tragico femminicidio ha scosso la comunità di Paulisi, un piccolo comune nel Beneventano, dove Salvatore Ocone, un operaio di 58 anni, è accusato di aver ucciso la moglie, Elisa Polcino, di 49 anni. L’orrendo delitto è avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 settembre 2023, dando inizio a una caccia all’uomo che ha coinvolto le forze dell’ordine di tutta la regione.
la dinamica dell’omicidio
Secondo le ricostruzioni, Ocone e Polcino avevano avuto una violenta lite, udibile dai vicini, che hanno sentito le urla provenienti dalla loro abitazione. La situazione è degenerata quando Ocone ha afferrato un grosso masso e ha colpito ripetutamente la moglie alla testa, lasciandola morente davanti alla loro casa. Testimoni raccontano di una scena drammatica, con la donna che non ha avuto scampo e che è morta sul colpo.
Dopo aver commesso l’omicidio, Ocone ha abbandonato la scena del crimine portando con sé i due figli minorenni, un ragazzo di 16 anni e una ragazza di 15 anni. La suocera di Ocone è stata la prima a scoprire il corpo di Elisa, dopo che non l’aveva vista scendere per accompagnare i ragazzi a scuola. L’allerta è stata lanciata quando la suocera, trovando il corpo della donna, ha iniziato a urlare, attirando l’attenzione di un vicino, che ha immediatamente chiamato i carabinieri.
le ricerche e le conseguenze
Le ricerche di Ocone e dei figli sono iniziate subito dopo la segnalazione dell’omicidio. Utilizzando un elicottero, i carabinieri hanno individuato l’auto sulla quale Ocone era fuggito. Tuttavia, la situazione è diventata ancora più tragica quando, durante le operazioni di ricerca, gli agenti hanno rinvenuto il corpo del ragazzo di 16 anni all’interno dell’auto. La causa della morte del giovane non è ancora stata ufficialmente confermata, ma è stato riportato che la sorella è in condizioni gravi e si trova attualmente ricoverata in ospedale.
Il maggiore dei figli, che ha 22 anni, si trovava fuori regione per motivi di lavoro al momento del delitto e non è stato coinvolto nella drammatica vicenda. La famiglia di Ocone ha descritto il giovane come un ragazzo di buoni principi, e la notizia della tragedia ha colpito profondamente non solo i familiari, ma anche l’intera comunità.
l’indagine e la comunità colpita
Le autorità stanno indagando su quanto accaduto, cercando di capire la dinamica esatta della lite che ha portato a questo brutale omicidio. Secondo alcune testimonianze di amici e conoscenti, non ci sarebbero stati precedenti episodi di violenza tra i due coniugi. Il sindaco di Paulisi, Salvatore Coletta, ha dichiarato che la coppia sembrava tranquilla e che non erano mai stati segnalati problemi di questo tipo. “Ho partecipato a una festa in paese con loro e sembravano sereni. Le liti? Come in tutte le famiglie”, ha affermato un parente di Ocone.
Tuttavia, è emerso che Ocone avesse alcuni problemi di salute che potrebbero aver influito sul suo comportamento. La comunità è sotto shock e molti si chiedono come sia possibile che un uomo apparentemente normale possa compiere un atto così violento. La situazione di crisi familiare che ha portato a questo evento ha sollevato interrogativi anche sul supporto che le famiglie in difficoltà possono ricevere dalle istituzioni.
Le indagini sono in corso e le autorità hanno intensificato i controlli nella zona, mentre la notizia ha suscitato un’ondata di indignazione e tristezza tra i cittadini. La comunità di Paulisi, con la sua popolazione di circa 1.400 abitanti, è nota per la sua coesione sociale, e ora si trova a dover affrontare la dura realtà di una violenza domestica che ha portato a conseguenze devastanti.
Il caso di Elisa Polcino non è isolato e si inserisce in un contesto più ampio di femminicidi che continuano a colpire l’Italia. Ogni anno, centinaia di donne perdono la vita per mano dei propri partner, e il tema della violenza di genere continua a essere al centro del dibattito pubblico. Le istituzioni stanno cercando di implementare misure più efficaci per prevenire tali tragedie, ma la strada da percorrere è ancora lunga.
In questo scenario di dolore e angoscia, la comunità si stringe attorno a chi è rimasto, offrendo supporto e cercando di far fronte a una realtà che, purtroppo, sembra ripetersi. La speranza è che questa tragedia possa servire da monito per una maggiore sensibilizzazione e prevenzione della violenza di genere, affinché simili eventi non possano più ripetersi.