Nell’ambito della complessa e controversa vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Chiara Poggi, il Generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, ha ufficialmente rinunciato all’incarico di consulente tecnico per Andrea Sempio, il 37enne indagato in una nuova indagine della Procura di Pavia. La decisione è stata comunicata attraverso una nota in cui Garofano spiega le motivazioni che hanno portato a questa scelta, evidenziando la mancata condivisione da parte della difesa di Sempio dei suggerimenti tecnico-scientifici da lui forniti.
La rinuncia di Garofano
Garofano, figura di spicco nel campo della scientifica forense, ha deciso di compiere un passo indietro, sostenendo che non sussistono più i presupposti per mantenere l’incarico che risaliva al 2017. All’epoca, Garofano aveva già collaborato nella prima indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, un caso che ha suscitato grande attenzione mediatica e pubblica. Nonostante la sua rinuncia, Garofano continua a esprimere fiducia nell’innocenza di Sempio, affermando che, sulla base delle evidenze scientifiche raccolte, meriterebbe di essere scagionato dall’accusa per la quale è attualmente indagato.
La questione della consulenza di Garofano si è fatta particolarmente intricata a causa degli sviluppi recenti. In particolare, l’ex comandante ha dovuto affrontare attacchi mediatici che lo hanno coinvolto in polemiche relative a un pagamento di 5.000 euro ricevuto dalla famiglia di Sempio, avvenuto nel 2017. Garofano ha ribadito che tale somma era legata a prestazioni professionali specifiche, in particolare a una consulenza genetico-forense, e non a questioni illecite.
Le accuse e la fattura di 5.000 euro
Il pagamento di 5.000 euro, emerso dalle indagini che coinvolgono l’ex procuratore Mario Venditti, ha riacceso i riflettori sulla relazione tra Garofano e Andrea Sempio. La consulenza, risalente a gennaio 2017, ha visto Garofano analizzare non solo la perizia di De Stefano, ma anche la consulenza del genetista Pasquale Linarello, la quale, secondo le informazioni disponibili, doveva trovarsi in un fascicolo segreto dell’inchiesta bis.
Garofano ha chiarito che la relazione tecnica, redatta il 27 gennaio 2017, era stata inviata via email alla difesa di Sempio, che aveva apprezzato il contenuto del documento. La successiva emissione della fattura n. 15/2017 per gli onorari maturati è stata dunque un atto normale e documentato, in risposta a una richiesta di consulenza specifica.
Di fronte a queste insinuazioni, Garofano ha deciso di tutelarsi legalmente, conferendo mandato ai propri legali affinché procedano per vie legali contro chi lo ha diffamato, insinuando un suo coinvolgimento in attività di rilevanza penale. Un’azione che segna un ulteriore capitolo di una vicenda già complessa, in cui la reputazione di Garofano è stata messa a rischio da attacchi mediatici ingiustificati.
Il contesto dell’omicidio di Chiara Poggi
L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco, ha rappresentato uno dei casi più discussi e controversi della cronaca italiana. Chiara, giovane studentessa, fu trovata morta nella sua abitazione, e da allora il caso ha suscitato un intenso dibattito e una copertura mediatica senza precedenti. Andrea Sempio, inizialmente accusato dell’omicidio, è stato al centro di una serie di indagini e processi che hanno sollevato interrogativi sulla condotta delle autorità e sulla gestione delle prove.
Negli anni, il caso ha visto diversi colpi di scena, inclusa l’archiviazione di indagini e la riapertura di fascicoli, rendendo difficile per la famiglia di Chiara Poggi trovare giustizia e verità. La figura di Luciano Garofano, esperto di criminologia e scienze forensi, è stata spesso associata alla ricerca di risposte, ma ora, con la sua rinuncia, si profila un ulteriore cambiamento nel panorama della difesa di Sempio.
Le implicazioni della rinuncia
La decisione di Garofano di rinunciare all’incarico di consulente tecnico potrebbe avere ripercussioni significative sul processo e sulla strategia difensiva di Sempio. La mancata condivisione di informazioni e suggerimenti tra Garofano e la difesa potrebbe indicare una frattura nella strategia legale, rendendo più complesso il compito degli avvocati di Sempio nel dimostrare la sua innocenza.
In un contesto già carico di tensioni e polemiche, la figura di Garofano, che ha sempre sostenuto l’innocenza di Sempio, si trova ora a dover affrontare non solo le sfide legate al caso, ma anche le conseguenze delle sue scelte professionali e delle accuse ricevute. La sua posizione, una volta considerata un asset strategico per la difesa, potrebbe ora trasformarsi in un elemento di vulnerabilità, complicando ulteriormente la già travagliata storia giudiziaria legata all’omicidio di Chiara Poggi.