Garlasco: l’ex Ris Giampietro Lago svela retroscena sulla rinuncia di Garofano

Garlasco: l'ex Ris Giampietro Lago svela retroscena sulla rinuncia di Garofano

Garlasco: l'ex Ris Giampietro Lago svela retroscena sulla rinuncia di Garofano

Matteo Rigamonti

Ottobre 2, 2025

Nell’intricato e controverso caso di Garlasco, l’ex comandante dei Ris di Parma, Giampietro Lago, ha espresso la sua opinione sulla recente decisione di Luciano Garofano di rinunciare all’incarico di consulente tecnico per Andrea Sempio, attuale indagato in un nuovo filone di indagine. Lago, con una carriera che include indagini di alto profilo come quelle su Yara Gambirasio e Chiara Poggi, non ha esitato a commentare la situazione, evidenziando le complessità etiche e professionali che caratterizzano il ruolo di Garofano.

le considerazioni di lago sulla rinuncia di garofano

Lago ha affermato: «Premesso che è legittimo e che non è fuori dalla legge, penso che Luciano Garofano si sia infilato in un incarico che forse sul piano dell’opportunità andava valutato meglio». Il suo commento si riferisce al fatto che Garofano ha già avuto un ruolo significativo nelle indagini preliminari sul delitto di Garlasco e ora si trova a lavorare per uno dei soggetti coinvolti in un nuovo sviluppo del caso. Lago ha aggiunto: «Non si può vestire in una stessa vicenda due ruoli così diversi e deontologicamente di difficile compatibilità».

le motivazioni dietro la rinuncia

Secondo la versione ufficiale, la decisione di Garofano è stata influenzata dalla «mancata condivisione da parte della difesa del signor Sempio dei suggerimenti tecnico-scientifici forniti». Tuttavia, Lago avanza l’ipotesi che ci siano motivazioni più pratiche alla base della rinuncia di Garofano. Ha dichiarato: «Tra le ragioni – e ribadisco che sono opinioni personali, non ho prove che sia così – ci possiamo mettere anche quelle di mercato». Secondo lui, la mancata intesa sugli onorari potrebbe essere un elemento cruciale. Infatti, ha sottolineato che:

  1. I consulenti di parte spesso rinunciano agli incarichi per onorari non accordati.
  2. Le questioni economiche possono influenzare le decisioni professionali di esperti del calibro di Garofano.

la questione del compenso e le implicazioni etiche

Lago ha anche sollevato un aspetto interessante riguardo al compenso ricevuto da Garofano nel 2017, che si aggirerebbe intorno ai seimila euro. Ha affermato: «È una cifra compatibile per una consulenza di quel tipo. Anzi, se lui avesse depositato una consulenza e non fosse esistito alcun pagamento della famiglia o comunque di Sempio nei suoi confronti, a me il sospetto verrebbe». Garofano ha sempre respinto le accuse contro di lui, definendole «sconsiderati e gravi attacchi mediatici», sostenendo che il pagamento fosse giustificato da prestazioni professionali specifiche.

L’indagine su Andrea Sempio, che ruota attorno al delitto di Garlasco, ha avuto inizio nel 2016 e ha visto un susseguirsi di eventi e sviluppi che hanno tenuto alta l’attenzione della cronaca. Lago ha commentato: «Io non credo sia stata frettolosa. Poteva essere fatta meglio, quello sì», esprimendo scetticismo sulla gestione del caso e sulla solidità delle prove raccolte.

In questo contesto, le parole di Giampietro Lago offrono uno spaccato interessante sulle dinamiche professionali e sulle difficoltà etiche che possono emergere nel lavoro degli esperti forensi. La sua analisi, che combina esperienza e competenza, invita a riflettere su un caso che continua a suscitare interrogativi e polemiche, non solo per il suo contenuto giuridico, ma anche per le implicazioni più ampie che riguardano la giustizia e la verità. La storia di Garlasco, dunque, si arricchisce di nuove sfumature, in un continuo gioco di ruoli, responsabilità e aspettative che coinvolgono tutti gli attori in campo.