Quarta giornata di tempesta geomagnetica: cosa aspettarsi ora

Quarta giornata di tempesta geomagnetica: cosa aspettarsi ora

Quarta giornata di tempesta geomagnetica: cosa aspettarsi ora

Matteo Rigamonti

Ottobre 2, 2025

La tempesta geomagnetica che ha avuto inizio il 29 settembre continua a influenzare l’ambiente spaziale terrestre, prolungando il suo impatto per un quarto giorno consecutivo. Questo evento, di durata decisamente superiore alla media, ha presentato fluttuazioni nei livelli di intensità, passando da G1 a G2 nei giorni precedenti, fino a raggiungere un picco di classe G3 nella giornata del 30 settembre. Secondo i report del Centro di previsione meteorologica spaziale dell’agenzia statunitense NOAA, il 2 ottobre la tempesta ha nuovamente raggiunto il livello G3, segnalando un’intensificazione dell’attività geomagnetica.

Cause della tempesta geomagnetica

La causa principale di questa tempesta geomagnetica è attribuita al vento solare veloce emesso da una serie di buchi coronali, strutture sulla superficie del Sole che appaiono più scure e fredde rispetto all’area circostante. Questi buchi coronali permettono al campo magnetico solare di aprirsi e consentire la fuoriuscita di particelle cariche a velocità molto elevate, contribuendo così all’intensificazione delle tempeste geomagnetiche quando l’onda di particelle colpisce l’atmosfera terrestre.

Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste, ha confermato la situazione attuale: “Oggi, 2 ottobre, sono presenti sulla fotosfera 14 regioni attive, di cui 9 con macchie solari“. Le macchie solari sono aree di intensa attività magnetica e sono spesso associate a fenomeni come brillamenti e espulsioni di massa coronale (CME), che possono avere un impatto significativo sulla magnetosfera terrestre.

Attività solare e brillamenti

Le regioni attive, note anche come Sar (Solar Active Regions), sono caratterizzate da un’alta densità di attività magnetica e sono responsabili di eventi di grande interesse per gli scienziati. Durante il periodo di attività elevata, le linee del campo magnetico possono “ingarbugliarsi”, portando a brillamenti solari e CME. Negli ultimi giorni, i ricercatori hanno osservato una serie di brillamenti, classificati in cinque categorie in base alla loro intensità: A, B, C, M e X.

  1. Il 1° ottobre, il professor Messerotti ha riferito che sono stati registrati sei brillamenti di classe C e due di classe M.
  2. Nella mattinata del 2 ottobre, fino alle 08:30 ora italiana, sono stati rilevati due brillamenti di classe C e uno di classe M.

Questi eventi possono influenzare le comunicazioni radio e i sistemi di navigazione satellitare, oltre a causare spettacolari aurora boreali nelle regioni polari.

Impatti delle tempeste geomagnetiche

Le tempeste geomagnetiche sono un fenomeno naturale che si verifica regolarmente, ma eventi di questa intensità possono avere effetti tangibili sulla vita quotidiana e sulle infrastrutture tecnologiche. Le compagnie aeree, ad esempio, possono essere costrette a modificare le loro rotte per evitare aree di intensa attività geomagnetica, e i satelliti in orbita possono essere soggetti a malfunzionamenti temporanei a causa dell’aumento di radiazione.

Inoltre, l’attività solare ha un impatto significativo anche sul clima terrestre, sebbene il meccanismo di questa relazione sia ancora oggetto di studio. Le variazioni dell’attività solare possono influenzare le temperature globali e i modelli meteorologici, rendendo la ricerca in questo campo un argomento di grande interesse per climatologi e meteorologi.

È importante sottolineare che il monitoraggio delle tempeste geomagnetiche è diventato sempre più sofisticato, grazie ai progressi nella tecnologia spaziale e nelle previsioni meteorologiche. Le agenzie spaziali, come la NASA e la NOAA, utilizzano satelliti e strumenti di osservazione per tenere traccia dell’attività solare e fornire avvisi tempestivi sui potenziali impatti di eventi geomagnetici sulla Terra.

Con l’attuale tempesta geomagnetica ancora in corso, gli scienziati continueranno a osservare attentamente l’evoluzione dell’attività solare e a raccogliere dati che potrebbero rivelarsi preziosi per comprendere meglio questi fenomeni. L’interesse per l’astronomia e le scienze spaziali è in costante crescita, non solo tra gli esperti, ma anche tra il grande pubblico, affascinato dalla bellezza e dalla potenza dei fenomeni naturali che si verificano nel nostro sistema solare.

In un contesto di crescente attenzione verso il cambiamento climatico e le sue implicazioni, l’osservazione dell’attività solare rappresenta un’importante area di ricerca, contribuendo a una migliore comprensione del comportamento della nostra stella e del suo impatto sulla Terra. Con l’avanzare della tecnologia, diventa sempre più possibile prevedere e mitigare gli effetti delle tempeste geomagnetiche, proteggendo così le infrastrutture e garantendo la sicurezza delle comunicazioni e dei trasporti aerei.

In conclusione, la tempesta geomagnetica attuale sta dimostrando di essere un evento significativo, sottolineando l’importanza della ricerca e della preparazione di fronte a fenomeni naturali così potenti e affascinanti. Mentre gli scienziati continuano a monitorare e a studiare l’attività solare, il pubblico rimane in attesa di nuove scoperte e aggiornamenti su questo affascinante argomento.