Tusk avverte: Siamo già nel mezzo di una nuova guerra

Tusk avverte: Siamo già nel mezzo di una nuova guerra

Tusk avverte: Siamo già nel mezzo di una nuova guerra

Matteo Rigamonti

Ottobre 2, 2025

Durante la plenaria della European Policy Centre (EPC), il primo ministro polacco Donald Tusk ha lanciato un avvertimento chiaro e diretto: “Per prima cosa dobbiamo combattere le illusioni e la prima è che non siamo in guerra. Lo siamo. Ma è un nuovo tipo di guerra, molto complessa”. Le sue parole risuonano come un campanello d’allarme in un contesto internazionale sempre più teso, dove i confini tra pace e conflitto sembrano sempre più sfumati.

la nuova forma di conflitto

Tusk ha sottolineato che la situazione attuale non è semplicemente una questione di eserciti schierati e battaglie tradizionali. Infatti, le nuove forme di conflitto si manifestano attraverso strategie più insidiose, come:

  1. L’uso di droni per attacchi mirati
  2. Le violazioni dello spazio aereo
  3. La manipolazione dei flussi migratori, come dimostrato dalla Bielorussia

“La strumentalizzazione dei migranti”, ha detto Tusk, “è una delle forme più subdole di aggressione che stiamo affrontando oggi”.

le conseguenze della guerra in ucraina

Le parole del premier polacco non possono essere sottovalutate. La Polonia, che confina con l’Ucraina e la Bielorussia, ha vissuto in prima persona le conseguenze della guerra in corso in Ucraina. Il conflitto, iniziato nel 2014 con l’annessione della Crimea da parte della Russia, ha portato a un’escalation di tensioni che ha coinvolto non solo i paesi limitrofi, ma l’intera Europa. Tusk ha avvertito che la sconfitta dell’Ucraina non sarebbe solo una sconfitta per Kiev, ma avrebbe ripercussioni dirette su tutti gli stati europei, in particolare quelli della regione orientale.

Il premier ha evidenziato come la propaganda russa, orchestrata dal presidente Vladimir Putin, stia cercando di far credere alla comunità internazionale che la vittoria sia impossibile. “È una assurdità”, ha esclamato Tusk, “L’unico vantaggio che hanno è la mentalità”. Questa affermazione mette in luce un elemento cruciale: la determinazione e la resilienza delle nazioni europee possono essere decisive nella lotta contro l’aggressione russa.

la guerra dell’informazione e la cooperazione europea

In questo nuovo tipo di guerra, le battaglie non si combattono solo sul campo, ma anche in ambito informatico e mediatico. La guerra dell’informazione gioca un ruolo fondamentale nel plasmare l’opinione pubblica e nel mantenere alta la morale dei cittadini. Tusk ha sottolineato che è essenziale per i leader europei affrontare questa sfida con una comunicazione chiara e trasparente, per evitare che le narrazioni distorte di Mosca prendano piede.

Inoltre, il premier ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una cooperazione più stretta tra i paesi membri dell’Unione Europea. La crisi attuale ha messo in evidenza l’importanza di una risposta unitaria e coordinata, non solo in termini di sostegno militare all’Ucraina, ma anche attraverso misure economiche e politiche. Tusk ha esortato i leader europei a non cedere alla paura e alla divisione, ma a lavorare insieme per costruire una risposta robusta e coesa.

La questione dei migranti, affrontata da Tusk, è particolarmente rilevante nel contesto attuale. La Bielorussia, sotto la guida di Alexander Lukashenko, ha utilizzato i migranti come una sorta di arma contro l’Unione Europea, facilitando il loro transito verso i confini europei per creare crisi umanitarie e destabilizzare la regione. Questa strategia ha messo in luce le vulnerabilità dell’Europa, ma ha anche suscitato una risposta da parte dei paesi membri, che hanno iniziato a rafforzare i loro confini e a rivedere le politiche di migrazione.

Tusk ha concluso il suo intervento con un appello alla solidarietà e all’unità europea, sottolineando che solo attraverso una forte alleanza tra le nazioni europee sarà possibile affrontare le sfide del presente e del futuro. La guerra, in tutte le sue forme, non può essere combattuta isolatamente. La storia ha dimostrato che le divisioni interne possono portare a conseguenze disastrose, mentre la cooperazione e la solidarietà possono rivelarsi la chiave per la vittoria.

In questo contesto, la figura di Tusk emerge come un leader determinato e visionario, consapevole delle sfide che l’Europa deve affrontare. La sua esperienza politica, maturata nel corso degli anni come presidente del Consiglio europeo e ora come primo ministro della Polonia, lo rende un attore cruciale nel panorama politico europeo. La sua chiamata all’azione potrebbe essere il catalizzatore necessario per un cambio di rotta nelle politiche europee, spingendo i leader a prendere decisioni coraggiose e a guardare oltre le proprie frontiere nazionali verso un futuro condiviso e pacifico.

La guerra, come ha sottolineato Tusk, è già qui. È tempo di riconoscerla e di affrontarla con determinazione e unità.