Nuova perizia riapre il giallo dei fidanzatini di Policoro: un duplice omicidio mascherato da tragedia domestica

Nuova perizia riapre il giallo dei fidanzatini di Policoro: un duplice omicidio mascherato da tragedia domestica

Nuova perizia riapre il giallo dei fidanzatini di Policoro: un duplice omicidio mascherato da tragedia domestica

Matteo Rigamonti

Ottobre 3, 2025

Il caso di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, i due giovani fidanzati trovati senza vita a Policoro il 23 marzo 1988, continua a suscitare inquietudine e interrogativi. Recentemente, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, legale della famiglia Orioli, ha presentato alla Procura generale di Potenza nuovi atti che mettono in discussione la versione ufficiale, secondo la quale la morte dei due ragazzi sarebbe stata causata da un incidente domestico, attribuibile a una fuga di monossido di carbonio. La madre di Luca, Olimpia Fuina Orioli, non ha mai accettato questa spiegazione e continua a chiedere giustizia.

un incidente tragico o un omicidio?

Inizialmente, la tragedia fu spiegata come un incidente tragico, ma fin dall’inizio, la madre di Luca avvertì che qualcosa non quadrava. Il dolore di una madre che perde un figlio si amplifica quando si ha la sensazione che la verità sia stata oscurata. Olimpia ha sempre avvertito che la sua intuizione fosse supportata da elementi concreti che avrebbero dovuto essere esaminati più a fondo.

La nuova perizia, condotta dal professor Francesco Bruno e dal suo team di specialisti, ha suscitato un rinnovato interesse per il caso. Questa perizia criminologica e medico-legale analizza i segni rinvenuti sui corpi di Luca e Marirosa e fornisce un quadro completamente differente da quello presentato inizialmente. Secondo gli esperti, i segni evidenti di colpi violenti, traumi, ecchimosi e manipolazioni della scena del crimine suggeriscono che si tratti di un duplice omicidio piuttosto che di un incidente.

elementi che non tornano

Le indagini iniziali avevano già sollevato dei dubbi. Negli anni ’90, una precedente perizia aveva escluso l’ipotesi di un incidente. Si era parlato di:

  1. Un colpo alla nuca di Marirosa.
  2. Un trauma ai genitali di Luca.
  3. Lesioni al volto e al collo di entrambi.
  4. Presenza di schiuma polmonare compatibile con un possibile annegamento.

Questi elementi, abbinati a anomalie nella disposizione dei corpi e a testimonianze discordanti, avrebbero dovuto spingere verso una revisione del caso. Tuttavia, nonostante le evidenze, la magistratura ha sempre mantenuto la tesi dell’incidente.

la richiesta di giustizia

La situazione è diventata ancora più complessa quando, nel corso degli anni, i corpi di Luca e Marirosa sono stati riesumati in un tentativo di ottenere nuovi elementi utili per le indagini. Purtroppo, queste operazioni non hanno portato a risultati risolutivi, lasciando la famiglia e l’opinione pubblica in uno stato di grande frustrazione.

L’avvocato Fiumefreddo ha anche richiesto che la Procura generale di Potenza avocasse le indagini, dopo l’ennesimo rigetto della Procura di Matera alla riapertura del caso. “Lo Stato deve finalmente alle famiglie un accertamento pieno della verità e delle responsabilità”, ha dichiarato il legale, sottolineando l’importanza di un’indagine approfondita e trasparente.

Il giallo dei fidanzati di Policoro ha mantenuto la sua aura di mistero per decenni. La comunità locale ha vissuto con il peso di questa tragedia, e l’eco della morte di Luca e Marirosa continua a rimanere viva nei ricordi di chi li ha conosciuti. La loro storia è diventata un simbolo di ingiustizia e di un sistema che sembra incapace di raggiungere la verità.

La vicenda ha anche acceso un dibattito più ampio sul tema della giustizia in Italia, dove numerosi casi di omicidi irrisolti e di morti misteriose hanno messo in luce le carenze delle indagini e la necessità di un approccio più rigoroso. La richiesta di riapertura delle indagini sul caso di Luca e Marirosa è un appello che va oltre la loro storia personale; è un appello alla giustizia e alla verità per tutte le vittime di situazioni simili.

Oggi, a distanza di 37 anni, il caso sembra riaprirsi con nuove speranze di verità. La battaglia di Olimpia Fuina è un esempio di resilienza e determinazione, un faro di speranza per chi lotta per la giustizia. La sua incessante ricerca della verità è un richiamo a non dimenticare e a continuare a cercare risposte, affinché la memoria di Luca e Marirosa possa finalmente trovare pace.

Il futuro delle indagini rimane incerto, ma l’attenzione mediatica e l’interesse del pubblico potrebbero spingere le autorità a riconsiderare le prove e a dare una nuova chance a questa tragica storia. La ricerca della verità continua, e il destino di Luca e Marirosa è ancora in attesa di essere chiarito.