Porti: i nodi strategici che possono trasformare l’infrastruttura del Paese

Porti: i nodi strategici che possono trasformare l'infrastruttura del Paese

Porti: i nodi strategici che possono trasformare l'infrastruttura del Paese

Matteo Rigamonti

Ottobre 3, 2025

I porti italiani rivestono un ruolo fondamentale nel sistema logistico e commerciale del Paese, fungendo da nodi infrastrutturali strategici attraverso i quali transita oltre il 50% del volume delle merci importate ed esportate. Questa importanza ha reso necessario un ampio dibattito sulle modalità di sviluppo e integrazione dei porti nei contesti urbani. Un tema centrale è stato affrontato durante il convegno “Città e porti: sviluppo, rigenerazione e innovazione”, organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni) a Trieste, in collaborazione con Assoporti, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trieste.

L’evento ha visto una partecipazione significativa, con circa 120 presenze in sala e oltre 1100 ingegneri collegati in streaming. Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza dei progetti per l’area portuale della città. Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha evidenziato come sviluppo, rigenerazione e innovazione siano pilastri fondamentali per ogni amministratore pubblico, sottolineando un momento di grande rilancio per la regione.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e Piani Regolatori Portuali

Il convegno si è concentrato sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e sui Piani Regolatori Portuali, enfatizzando l’importanza di una pianificazione integrata tra le Autorità portuali e le amministrazioni comunali. Questo approccio mira a garantire che i porti non solo soddisfino le esigenze logistiche, ma anche quelle del tessuto urbano circostante. Irene Sassetti, consigliera del Cni con delega a porti, ingegneria del mare e urbanistica, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere tutti gli attori del settore per affrontare i temi della rigenerazione urbana in modo coerente e strategico.

Progetti in corso e strategie nazionali

La prima sessione del convegno, intitolata “Pnrr e sviluppo dei porti”, ha visto la partecipazione di Andrea Ferrante, presidente della sezione speciale Pnrr del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Ferrante ha illustrato i progetti in corso, evidenziando come Trieste sia uno dei porti di riferimento in Italia, attualmente oggetto di significativi interventi di recupero e sviluppo. Sono stati esaminati progetti per oltre 27 miliardi di euro, con due dei dieci progetti più grandi dedicati ai porti, tra cui il potenziamento dei moli di Trieste e la nuova diga di Genova.

Rodolfo Giampieri, di Assoporti, ha discusso la necessità di creare una strategia nazionale che integri i porti con le città e le comunità circostanti. Ha ribadito l’importanza di visione e coraggio per superare le difficoltà, con l’obiettivo di sviluppare le comunità locali attraverso una pianificazione infrastrutturale efficace. Eric Marcone, del Adsp Mare Adriatico Orientale, ha presentato il progetto “Adria Gateway”, focalizzandosi sulla rigenerazione dell’area dello stabilimento siderurgico e sul potenziamento delle infrastrutture di collegamento.

Rigenerazione nelle città portuali

Il convegno ha proseguito con una sessione dedicata alla rigenerazione nelle città portuali. Rosario Pavia ha presentato una riflessione sull’importanza del mare per le città italiane, evidenziando come le portualità siano parte integrante del tessuto urbano. Michele Astone ha proposto una nuova prospettiva, invitando a considerare le città dal mare e a riconsiderare i progetti in corso, in particolare quelli di Napoli e Taranto.

Durante la tavola rotonda, i casi studio di Catania, Taranto e Trieste sono stati al centro dell’attenzione. Paolo La Greca, vicesindaco di Catania, ha illustrato la storia del porto della città e i progetti in atto per ripristinare il legame tra porto e città. Laura Cimaglia, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, ha parlato dell’importanza di un piano urbanistico a lungo termine per Taranto, mentre il caso di Trieste è stato approfondito da Giulio Bernetti, che ha descritto vari progetti di rigenerazione in corso.

Infine, Luca Giovanni Zambardieri ha presentato Robogo, un innovativo sistema robotico semisommergibile progettato per la manutenzione delle banchine portuali. Questo esempio dimostra come la tecnologia possa contribuire a migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei porti.

In conclusione, il convegno ha messo in evidenza la necessità di un approccio integrato e multidisciplinare per affrontare le sfide legate allo sviluppo portuale e urbano. I porti sono al centro di una trasformazione che può generare valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale, contribuendo così a un futuro più sostenibile per le città italiane.