Nel cuore delle Langhe, una regione celebre per la sua ricchezza enogastronomica, si è consumata una storia che ha scosso il tranquillo clima di Alba, nota per i suoi tartufi, il pregiato Barolo e il cioccolato artigianale. Massimo Diotti, un uomo di 55 anni, ex direttore di banca e broker di fiducia, è stato arrestato con l’accusa di truffa. La procura di Asti lo ha etichettato come il «Madoff delle Langhe», a causa di un sistema fraudolento che ha coinvolto decine di risparmiatori.
Secondo le indagini, Diotti avrebbe raggirato i propri clienti promettendo rendimenti facili e sicuri, creando un’immagine di affidabilità grazie alla sua carriera bancaria. Tuttavia, la verità è ben diversa: i risparmi degli investitori venivano utilizzati per finanziare la sua azienda agricola, ampliare i vigneti di famiglia e mantenere uno stile di vita agiato, che includeva l’uso di automobili di lusso come una Porsche rosa a noleggio. I dettagli di questa vicenda sono stati approfonditi da La Stampa, che ha raccolto le testimonianze delle vittime.
Le testimonianze delle vittime
Le parole delle vittime sono cariche di rabbia e disillusione. Una di loro ha descritto Diotti come un «incantatore di serpenti», capace di attrarre e sedurre i risparmiatori. «Pendevamo tutti dalle sue labbra», ha confessato un’ex cliente, esprimendo il rammarico di aver affidato i propri risparmi a qualcuno che ora considera un truffatore. Altre vittime hanno condiviso la loro umiliazione, lamentando di aver perso non solo denaro, ma anche la fiducia in persone che conoscevano da anni. Risulta particolarmente inquietante il fatto che tra i truffati vi siano anche amici di famiglia, persone che Diotti conosceva fin da bambino.
I beni sequestrati e l’entità della truffa
Le forze dell’ordine hanno sequestrato beni per un valore di oltre due milioni di euro, comprendenti contante, immobili, cascine trasformate in bed and breakfast e vigneti della tenuta di famiglia a Gavi. Tra i beni sequestrati si trovano anche una Bmw, utilizzata dalla moglie di Diotti, che è anch’essa sotto indagine, e una Harley Davidson con cui il broker amava sfrecciare tra le colline piemontesi. Tuttavia, secondo gli avvocati delle vittime, la truffa reale potrebbe ammontare a cifre ben superiori, stimando un totale di almeno 20 milioni di euro.
Il metodo di operazione di Diotti
Diotti, in quanto ex direttore di filiale della Banca d’Alba, godeva di un’ottima reputazione. Dopo aver lasciato la banca, ha continuato a mantenere un pacchetto di clienti anche quando si è trasferito a Fideuram circa dodici anni fa. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che molti dei patrimoni non sarebbero mai stati depositati nei conti ufficiali. La banca ha interrotto i rapporti con Diotti solo di recente, quando i sospetti sulle sue attività illecite erano già emersi.
Il metodo utilizzato dal broker è tipico degli schemi Ponzi: i soldi dei nuovi clienti venivano utilizzati per coprire le richieste di rimborso dei clienti più anziani, mentre i rendiconti mostrati erano manipolati per apparire in crescita. Questo meccanismo ha iniziato a crollare quando le richieste di rimborso da parte delle vittime sono diventate pressanti. In particolare, una giovane che sperava di ereditare un patrimonio dal nonno ha scoperto con sgomento che i conti a lei intestati erano stati svuotati.
La vicenda di Massimo Diotti ha suscitato un ampio dibattito sulla fiducia che le persone ripongono nei propri consulenti finanziari e sull’importanza di una maggiore vigilanza e trasparenza nel settore degli investimenti. Molti risparmiatori, spinti dalla paura di perdere opportunità di guadagno, si sono lasciati attrarre da promesse che si sono rivelate delle illusioni.
Le autorità stanno ora esaminando come Diotti sia riuscito a perpetrare questa frode per un lungo periodo e quali misure potrebbero essere adottate per prevenire situazioni simili in futuro. La comunità di Alba, colpita dalla notizia, si trova ora a dover affrontare le conseguenze di questa truffa, che ha minato la fiducia in un ambiente che, fino a poco tempo fa, era considerato sicuro e affidabile.
Con gli sviluppi dell’inchiesta ancora in corso, molti si chiedono quali saranno le prossime mosse legali e come verranno risarciti i truffati, che si trovano ora a dover ricostruire le loro vite dopo aver perso i risparmi di una vita intera. La storia di Massimo Diotti è una triste lezione su come la ricerca di guadagni facili possa trasformarsi in un incubo.