Anad e il rischio di estinzione del doppiaggio: la minaccia delle false voci algoritmiche

Anad e il rischio di estinzione del doppiaggio: la minaccia delle false voci algoritmiche

Anad e il rischio di estinzione del doppiaggio: la minaccia delle false voci algoritmiche

Giada Liguori

Ottobre 5, 2025

Nell’era digitale in cui viviamo, gli sviluppi tecnologici hanno trasformato radicalmente il panorama dell’industria audiovisiva. Tra le innovazioni più sorprendenti ci sono gli algoritmi in grado di generare voci sintetiche, che sollevano interrogativi inquietanti riguardo al futuro del doppiaggio. In questo contesto, l’Associazione Nazionale degli Attori Doppiatori (Anad) ha alzato la voce per esprimere preoccupazioni circa l’impatto di queste tecnologie sul lavoro degli attori doppiatori.

Il valore della recitazione umana

Durante il talk intitolato “La voce di chi non ha corpo”, tenutosi a Rovereto nell’ambito del Wired Next Fest Trentino, il presidente di Anad, Daniele Giuliani, ha sottolineato l’importanza della recitazione umana nel doppiaggio. “La recitazione sul set, come il doppiaggio realizzato in studio, devono essere forme d’arte portate avanti dalle emozioni di persone in carne ed ossa”, ha affermato Giuliani. Questo evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto per il settore, riunendo professionisti del doppiaggio e appassionati di tecnologia.

Le sfide dell’industria del doppiaggio

Il talk ha visto la partecipazione di figure di spicco del doppiaggio italiano, come Laura Romano, la cui voce ha dato vita a personaggi iconici, e Manuel Meli, noto per aver prestato la voce a Aladdin. Questi professionisti hanno condiviso le loro esperienze e le sfide che affrontano in un’industria in rapida evoluzione. Tra i temi centrali dell’incontro c’è stata la crescente preoccupazione per l’uso non etico delle tecnologie di intelligenza artificiale nel doppiaggio.

  1. Campagna “Difendiamo l’Intelligenza Artistica”: Nel 2025, Anad ha lanciato questa campagna per sensibilizzare l’industria cinematografica sui rischi per le professioni artistiche.
  2. Vulnerabilità degli artisti: Giuliani ha messo in evidenza come in Italia non esista una regolamentazione adeguata per proteggere i diritti degli artisti, evidenziando la vendita di voci di colleghi doppiatori senza il loro consenso.

La necessità di una legislazione chiara

Un punto cruciale sollevato durante il talk riguarda la mancanza di una legislazione chiara in Italia su questo tema. A differenza della Danimarca, che sta considerando una proposta di legge per riconoscere il furto della voce come un reato di identità, l’Italia sembra essere indietro. “Dovremmo adottare anche noi una legislazione simile”, ha sottolineato Giuliani. La proposta danese prevede pene economiche e, in base alla gravità del danno, anche il carcere, ma in Italia, la strada da percorrere è ancora lunga.

La battaglia di Anad non è contro il progresso tecnologico, ma piuttosto una difesa dei diritti degli artisti e una richiesta di rispetto per il loro lavoro. L’emergere di voci sintetiche, sebbene possa sembrare una comodità per l’industria, rischia di ridurre la qualità artistica del doppiaggio e di privare gli attori della loro voce, della loro identità e della loro fonte di reddito.

In un mondo in cui la tecnologia avanza a passi da gigante, è fondamentale trovare un equilibrio tra innovazione e rispetto per l’artisticità. La voce di un attore non è solo un mezzo per trasmettere un messaggio, ma è intrisa di emozioni, esperienze e personalità. La capacità di un attore di interpretare un personaggio e di trasmettere sentimenti attraverso la sua voce è un’arte che non può essere replicata da un algoritmo.

Oltre alle problematiche legate alla proprietà della voce, si pone anche la questione dell’autenticità e dell’esperienza umana. Il doppiaggio non è solo una questione di pronunciare parole; è un processo creativo che coinvolge l’interpretazione, l’empatia e la connessione con il pubblico. Gli attori doppiatori, attraverso la loro abilità, riescono a dare vita a personaggi che altrimenti rimarrebbero privi di voce e personalità.

È essenziale che l’industria del cinema e della televisione riconosca il valore del lavoro degli attori doppiatori e si impegni a proteggere i loro diritti. La responsabilità non ricade solo sugli artisti, ma anche su produttori, distributori e piattaforme di streaming che devono adottare pratiche etiche e rispettose nei confronti dei professionisti del settore.

La questione del doppiaggio e dell’uso delle voci sintetiche è una sfida che richiede una riflessione profonda e un dialogo costruttivo tra tutte le parti coinvolte. Con la crescente presenza di tecnologie avanzate, è fondamentale che la comunità artistica e le istituzioni lavorino insieme per garantire un futuro in cui la creatività e l’umanità possano continuare a prosperare nel mondo del doppiaggio.