I laser svelano i segreti del circuito cerebrale delle illusioni ottiche

I laser svelano i segreti del circuito cerebrale delle illusioni ottiche

I laser svelano i segreti del circuito cerebrale delle illusioni ottiche

Matteo Rigamonti

Ottobre 5, 2025

Recenti ricerche condotte dall’Università della California a Berkeley hanno messo in evidenza il complesso funzionamento del cervello umano, in particolare riguardo alla percezione delle illusioni ottiche. Grazie all’uso di impulsi laser mirati a specifici neuroni nel cervello di topi, i ricercatori hanno identificato un gruppo di neuroni responsabili della percezione di elementi visivi che in realtà non esistono. Questo studio, pubblicato sulla rinomata rivista Nature Neuroscience, potrebbe avere importanti implicazioni non solo per la nostra comprensione della vista, ma anche per il trattamento di disturbi neuropsichiatrici, come la schizofrenia.

La scoperta dei neuroni delle illusioni

Guidati da Hyeyoung Shin, attualmente all’Università di Seul, e Hillel Adesnik, i ricercatori hanno analizzato i modelli di attività cerebrale dei topi esposti a immagini illusorie, come il noto “triangolo di Kanizsa”. In questo tipo di illusione, gli osservatori tendono a vedere due triangoli che si sovrappongono, anche se in realtà non sono presenti. Questo fenomeno è un chiaro esempio di come il cervello possa “riempire” gli spazi vuoti, creando immagini mentali che non corrispondono alla realtà.

Utilizzando impulsi laser, gli scienziati hanno potuto attivare specifici neuroni, replicando gli schemi di attività cerebrale associati alla percezione delle illusioni, anche quando queste ultime non erano presenti. Questo ha portato a una scoperta sorprendente:

  1. Il circuito cerebrale responsabile delle illusioni visive si attiva in risposta a segnali provenienti da aree visive superiori.
  2. Il processo di percezione è più complesso di quanto si pensasse in precedenza.

Implicazioni per i disturbi neuropsichiatrici

Shin ha osservato che “la rappresentazione dell’illusione nasce prima nelle aree visive superiori”. Ciò significa che il cervello non si limita a ricevere passivamente le informazioni visive dall’ambiente circostante, ma elabora attivamente queste informazioni, influenzando la nostra percezione della realtà. La vista, quindi, non può essere considerata come una semplice “macchina fotografica” che cattura il mondo così com’è. Al contrario, è un processo dinamico e interattivo, simile a un computer che elabora e manipola i dati per generare un’immagine finale.

Questa nuova comprensione della percezione visiva potrebbe avere implicazioni significative per il trattamento di disturbi neuropsichiatrici. Disturbi come la schizofrenia, ad esempio, sono spesso caratterizzati da allucinazioni visive e altre alterazioni della percezione. Comprendere i circuiti cerebrali che governano queste esperienze potrebbe portare a nuovi approcci terapeutici e a una migliore gestione dei sintomi.

Riflessioni sulla percezione e la tecnologia

Inoltre, questi risultati sollevano interrogativi fondamentali sulla natura della percezione e sulla fiducia che riponiamo nei nostri sensi. Se il nostro cervello è in grado di generare immagini e percezioni che non corrispondono alla realtà, quanto possiamo fidarci delle nostre esperienze visive quotidiane? La scienza della percezione visiva sta rapidamente evolvendo, e questo studio rappresenta un passo avanti nel nostro tentativo di comprendere come il cervello interpreta il mondo.

I ricercatori hanno utilizzato tecniche avanzate di imaging cerebrale e stimolazione laser per mappare le aree del cervello coinvolte nella percezione visiva. Questa ricerca richiede un approccio multidisciplinare, che coinvolge neuroscienze, psicologia e tecnologia. La sinergia tra queste discipline è fondamentale per svelare i meccanismi complessi che sottendono la nostra percezione del mondo.

Le illusioni ottiche, da sempre oggetto di studio da parte di artisti e scienziati, offrono un’opportunità unica per esplorare la relazione tra percezione e realtà. Attraverso l’analisi delle illusioni, i ricercatori possono ottenere indizi sulle strutture e le funzioni cerebrali che governano l’elaborazione visiva. Questi studi non solo arricchiscono la nostra comprensione della scienza della visione, ma ci invitano anche a riflettere su come interpretiamo e costruiamo la nostra esperienza del mondo.

Questo studio dell’Università della California a Berkeley rappresenta un’importante frontiera nella ricerca neuroscientifica, rivelando le intricate connessioni tra percezione, memoria e realtà. Con ulteriori ricerche e approfondimenti, potremmo essere in grado di svelare i segreti non solo delle illusioni ottiche, ma anche delle complesse dinamiche che governano la nostra esperienza visiva quotidiana. La scienza continua a fare luce su questi misteri, portando a una comprensione sempre più profonda del cervello umano e della nostra percezione del mondo.