Sparito il marito di Dolores Dori: il mistero dietro l’omicidio e il videomessaggio inquietante

Sparito il marito di Dolores Dori: il mistero dietro l'omicidio e il videomessaggio inquietante

Sparito il marito di Dolores Dori: il mistero dietro l'omicidio e il videomessaggio inquietante

Matteo Rigamonti

Ottobre 5, 2025

Nuovi e inquietanti sviluppi stanno emergendo nelle indagini sull’omicidio di Dolores Dori, una donna di 43 anni trovata agonizzante davanti al pronto soccorso dell’ospedale di Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, il 2 ottobre. La dinamica dell’accaduto si fa sempre più complessa e tesa, e gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Dolores, un’impresa che si rivela sempre più intricata.

La lite familiare e l’omicidio

Secondo le prime ricostruzioni, la tragedia sarebbe scaturita da una lite familiare all’interno di un campo nomadi a Lonato, dove Dolores si sarebbe recata poco prima di essere colpita da tre proiettili. Fonti investigative indicano che la discussione, che ha preceduto l’omicidio, riguardava il matrimonio della figlia di 23 anni, una relazione che non sarebbe stata approvata da una parte della famiglia. Le tensioni familiari sembrano essere all’origine di questo drammatico epilogo, evidenziando un quadro di conflitti interni e incomprensioni che avrebbero potuto culminare in un atto di violenza.

L’abbandono del corpo e le indagini

A seguito della sparatoria, il corpo di Dolores è stato caricato su un’Alfa Romeo Stelvio con targa falsificata e abbandonato davanti all’ospedale, un gesto che ha fatto sorgere ulteriori interrogativi sulle reali intenzioni di chi ha commesso il delitto. L’atto di abbandonare la vittima in un luogo apparentemente sicuro potrebbe rappresentare un tentativo di depistaggio, una strategia per allontanare i sospetti da chi ha materialmente compiuto l’omicidio.

Le forze dell’ordine sono ora concentrate sulla ricerca di due uomini che potrebbero avere un ruolo cruciale in questa vicenda: il marito di Dolores e il consuocero, entrambi scomparsi poco dopo il delitto. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Brescia, coordinati dal pubblico ministero Francesca Sussarellu, stanno esaminando attentamente le immagini delle telecamere di sorveglianza per cercare di ricostruire il percorso dell’auto e rintracciare i due uomini. È stato accertato che l’omicidio è avvenuto intorno alle 19 del 2 ottobre, poco prima che Dolores arrivasse in fin di vita al pronto soccorso. Nonostante i tentativi disperati dei medici di salvarla, le ferite all’addome e a una gamba si sono rivelate fatali.

Il videomessaggio inquietante

Un elemento che ha suscitato particolare allerta è un video messaggio diffuso dal marito di Dolores sui social media nei giorni precedenti l’omicidio. In questo inquietante filmato, l’uomo, visibilmente alterato, minaccia con una pistola: «Se non mi ridai mia figlia me la vengo a prendere». Il destinatario di questa minaccia non è chiaro, ma il tono aggressivo e la presenza dell’arma hanno sollevato preoccupazioni tra gli inquirenti. Questo messaggio potrebbe rappresentare un indizio cruciale per comprendere il contesto in cui si è sviluppata la tragedia. Le forze dell’ordine non escludono la possibilità che la donna sia stata colpita nel campo nomadi in seguito a un acceso confronto tra le due famiglie, prima di essere trasportata a Desenzano per confondere le indagini.

Dolores Dori, madre di tre figli e di origini sinte, viveva a Camponogara, in provincia di Venezia, con il marito. La sua vita non è stata priva di problemi: aveva alcuni precedenti per piccoli furti e truffe, e la sua situazione familiare era ulteriormente complicata da legami con il crimine. In particolare, è emerso che Dolores era sorella di un collaboratore di giustizia, recentemente inserito in un programma di protezione dopo aver denunciato traffici illeciti e episodi di corruzione all’interno del carcere di Prato. Questo legame ha inizialmente portato gli inquirenti a considerare la possibilità di un movente legato alla collaborazione del fratello, ma attualmente questa pista sembra essere stata accantonata in favore di quella familiare, ritenuta più plausibile.

La vicenda di Dolores Dori mette in evidenza non solo la brutalità di un omicidio avvenuto in un contesto di conflitti familiari, ma anche la complessità delle dinamiche sociali e culturali all’interno della comunità sinti. La ricerca della verità continua, e con essa la speranza di fare luce su un crimine che ha scosso l’intera comunità locale e oltre, evidenziando la necessità di affrontare le tensioni che possono sfociare in violenza.