Unirai difende Federica Corsini: Inaccettabile attaccare una donna per le sue scelte personali

Unirai difende Federica Corsini: Inaccettabile attaccare una donna per le sue scelte personali

Unirai difende Federica Corsini: Inaccettabile attaccare una donna per le sue scelte personali

Matteo Rigamonti

Ottobre 5, 2025

La recente elezione di Federica Corsini nel Comitato di Redazione (Cdr) del Tg2 ha suscitato un acceso dibattito, rivelando le dinamiche interne del giornalismo e il persistente fenomeno del sessismo nella società contemporanea. Il sindacato Unirai ha deciso di intervenire pubblicamente per difendere la collega, condannando le offese e le insinuazioni diffuse da un post sul profilo Instagram BoicotteRai. Queste critiche, secondo Unirai, non solo sono infondate, ma anche profondamente dannose per la reputazione e l’integrità professionale di Federica Corsini.

il percorso professionale di federica corsini

Federica Corsini è una figura di spicco nel panorama giornalistico italiano, il cui percorso è costellato di successi e riconoscimenti. La sua recente elezione è avvenuta attraverso un processo di voto democratico, che ha visto la partecipazione attiva dei giornalisti del Tg2. Questo metodo di elezione è stato descritto come trasparente e libero, dimostrando il rispetto delle procedure interne e la fiducia dei colleghi in lei come leader.

Unirai, nel suo comunicato, ha sottolineato che l’elezione di Corsini non comporta privilegi, ma richiede un impegno costante a servizio della redazione e della tutela dei diritti dei colleghi. Rivolgersi a una professionista in questo modo, riducendola a una mera etichetta legata alla sua vita privata, è un atto sessista e denigratorio, che mina la dignità di tutte le donne nel mondo del lavoro.

le critiche infondate e le loro conseguenze

Le affermazioni contenute nel post di BoicotteRai, che insinuano che Corsini sia più interessata a questioni familiari piuttosto che ai suoi doveri professionali, rappresentano un tentativo di delegittimazione che non può essere tollerato. Unirai ha evidenziato che nel 2025 è inaccettabile attaccare una donna sulla base delle sue scelte personali, piuttosto che giudicarla per le sue competenze e il lavoro che svolge. Questo tipo di attacco non solo colpisce la persona direttamente coinvolta, ma ha anche ripercussioni su tutti i colleghi e le colleghe che lottano quotidianamente per affermare il proprio valore in un ambiente spesso ostile.

Per affrontare questa situazione, Unirai ha intrapreso i seguenti passi:

  1. Mandato legale: Il sindacato ha confermato di aver dato mandato ai propri legali di procedere per tutelare l’immagine della collega e dell’associazione stessa.
  2. Conseguenze legali: Chi diffonde contenuti lesivi come quelli pubblicati su BoicotteRai dovrà affrontare le conseguenze legali delle proprie azioni.
  3. Riaffermazione del rispetto: Questo passo è fondamentale per riaffermare il principio che ogni professionista merita rispetto e dignità, indipendentemente dal proprio genere o dalla propria vita privata.

la necessità di un cambiamento culturale

In un contesto in cui il dibattito sulla parità di genere è sempre più centrale, è fondamentale che le istituzioni e i sindacati non rimangano in silenzio. La solidarietà nei confronti di Corsini è stata espressa anche da altre associazioni, come le Giornaliste Italiane, che hanno ribadito l’importanza di combattere contro ogni forma di discriminazione e di sessismo. La loro voce si unisce a quella di Unirai per chiedere un cambiamento culturale che promuova il rispetto e la dignità per tutti i giornalisti, a prescindere dal loro genere.

La situazione di Federica Corsini solleva interrogativi più ampi riguardo alla rappresentanza delle donne nei ruoli di leadership nel giornalismo e nei media. Nonostante i progressi fatti negli ultimi anni, le donne continuano a essere sottorappresentate in posizioni di potere. Le battaglie per l’uguaglianza di genere devono quindi proseguire, affinché ogni professionista possa essere valutata esclusivamente per le proprie capacità e il proprio contributo.

In questo contesto, il caso di Corsini rappresenta un’opportunità per riflettere su come i media trattano le donne, specialmente quelle che occupano ruoli di rilievo. È fondamentale che il settore del giornalismo si impegni a garantire un ambiente di lavoro equo e rispettoso, dove ogni voce possa essere ascoltata e valorizzata.

La mobilitazione di Unirai e delle altre associazioni di giornalisti è un segnale chiaro: la comunità giornalistica non tollererà più attacchi gratuiti e ingiustificati. La lotta contro il sessismo e per la dignità di ogni professionista deve essere una priorità per tutti, e ogni voce che si leva in difesa della verità contribuisce a costruire un futuro migliore per il giornalismo italiano.