Pensioni: il congelamento dell’aumento di tre mesi colpisce solo alcuni

Pensioni: il congelamento dell'aumento di tre mesi colpisce solo alcuni

Pensioni: il congelamento dell'aumento di tre mesi colpisce solo alcuni

Giada Liguori

Ottobre 6, 2025

L’argomento delle pensioni è tornato al centro del dibattito politico italiano, soprattutto in vista della prossima manovra finanziaria. Con l’obiettivo di mantenere l’equilibrio dei conti pubblici, il governo ha deciso di congelare l’aumento automatico di tre mesi dell’età pensionabile previsto per il 2027. Tuttavia, questa misura non si applicherà uniformemente a tutti, e il dibattito su chi ne beneficerà è già acceso.

L’età pensionabile e il congelamento

Attualmente, l’età pensionabile in Italia è fissata a 67 anni. L’aumento automatico di tre mesi, che sarebbe entrato in vigore tra due anni, è stato un tema controverso. Il congelamento rappresenta una mossa significativa per molti lavoratori, in particolare per quelli che si avvicinano alla pensione. Tuttavia, il congelamento non sarà esteso a tutti. Infatti, l’ipotesi prevalente è che il beneficio si applicherà solo a coloro che nel 2027 avranno già compiuto 64 anni. Di conseguenza, chi avrà meno di 64 anni all’epoca, come un lavoratore di 62 anni con oltre 40 anni di contributi, si troverà costretto a subire l’aumento di tre mesi.

Questa decisione potrebbe ridurre significativamente il numero dei beneficiari e il costo della misura. Le prime stime indicano che il costo del congelamento scenderebbe da 1 miliardo di euro all’anno a circa 300 milioni di euro. Questo approccio mira a limitare l’impatto sulle finanze pubbliche, già sotto pressione a causa di altre spese e degli impegni presi dal governo.

Altre misure in discussione

Oltre al congelamento dell’età pensionabile, si stanno valutando anche altre misure relative alla pensione. Tra le ipotesi in discussione troviamo:

  1. Introduzione di una “finestra mobile”: un periodo di attesa variabile tra il momento in cui si matura il diritto alla pensione e il momento in cui si può effettivamente lasciare il lavoro.
  2. Revisione del coefficiente di trasformazione: questo coefficiente determina la percentuale applicata sui contributi versati per calcolare l’importo della pensione.

Parallelamente, si sta discutendo di un altro tema cruciale: il calo dell’Irpef per i contribuenti. Una manovra prevede una riduzione dell’aliquota dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 28.000 e 35.000 euro. Questo cambiamento porterebbe un alleggerimento fiscale, stimato in circa 440 euro all’anno, ma le misure potrebbero avere impatti variabili a seconda del reddito.

Il dibattito politico

Il confronto politico si è già acceso, con partiti come l’Italia dei Valori che definiscono la situazione una “presa in giro” e il Movimento 5 Stelle che parla di “un pacco per gli italiani”. Questi partiti sottolineano che le promesse elettorali riguardavano l’abolizione della Legge Fornero e non un incremento dell’età pensionabile. La tensione è palpabile, e gli schieramenti politici si sono divisi su come affrontare questi temi delicati.

In questa fase, il governo è impegnato a raccogliere dati e analisi. La settimana che sta per iniziare sarà cruciale, con audizioni programmate di Istat, Bankitalia e Corte dei Conti per discutere le nuove stime del Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP). Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, presenterà la situazione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Questo sarà solo l’inizio di una serie di incontri, poiché Giorgetti si recherà in Lussemburgo per incontrare i suoi colleghi europei nell’ambito dell’Eurogruppo e dell’Ecofin.

A breve, il governo dovrà anche affrontare un importante esame di rating, previsto per il venerdì successivo, con l’agenzia Standard & Poor’s che fornirà un aggiornamento sulla situazione economica italiana. Nonostante le sfide, il governo sembra determinato a procedere con la manovra, che dovrà essere presentata a Bruxelles entro il 20 ottobre.

Il futuro delle pensioni in Italia appare incerto e carico di sfide. La strada da percorrere non sarà facile, e le tensioni politiche potrebbero influenzare le decisioni finali. Resta da vedere come il governo affronterà queste questioni e quali misure saranno adottate per garantire un sistema pensionistico equo e sostenibile per tutti. Con le scadenze che si avvicinano, il dibattito è destinato a intensificarsi, coinvolgendo non solo i politici, ma anche i cittadini, che attendono risposte chiare sulle loro prospettive future.