Ballarè: Un sistema fiscale equo che premi la crescita, non la punisca

Ballarè: Un sistema fiscale equo che premi la crescita, non la punisca

Ballarè: Un sistema fiscale equo che premi la crescita, non la punisca

Matteo Rigamonti

Ottobre 7, 2025

Il recente intervento di Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, durante l’incontro “Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita”, ha messo in evidenza le criticità del sistema fiscale italiano. Ballarè ha sottolineato l’importanza di un sistema che garantisca equità e proporzione, evitando di penalizzare chi contribuisce alla crescita economica del Paese. Le sue affermazioni pongono l’accento sulla necessità di riformare le aliquote fiscali e di garantire un trattamento equo per tutti i cittadini.

le problematiche delle aliquote fiscali

Secondo Ballarè, è fondamentale calibrare meglio le aliquote fiscali, evitando che la tassazione massima scatti troppo presto. Ha proposto di ridurre l’aliquota intermedia dal 35% al 33%, avvertendo però che, se questo beneficio venisse negato a chi supera tale soglia, si correrebbe il rischio di una nuova ingiustizia. In particolare, ha dichiarato:

  1. “Si promette un taglio al ceto medio e poi lo si nega proprio a chi finanzia quella stessa manovra”.
  2. I redditi medi e medio-alti sono la vera spina dorsale economica del Paese, ma sono spesso doppiamente penalizzati.

la sproporzione delle tasse

Un altro punto cruciale del discorso di Ballarè riguarda l’aliquota massima, fissata al 43% per i redditi superiori ai 50mila euro. Questa situazione genera una sproporzione inaccettabile, poiché un dirigente con un reddito di 105mila euro paga in tasse 13,5 volte di più rispetto a un impiegato con un reddito di 30mila euro. Ballarè ha affermato:

  • “Questa non è progressività, è sproporzione”.

Inoltre, ha criticato le politiche fiscali che prevedono nuove rottamazioni, sottolineando che queste non sono segnali di equità, ma premiano chi non ha rispettato le regole, penalizzando invece i cittadini onesti.

la necessità di una riforma fiscale

Ballarè ha richiamato l’attenzione su un dato significativo: dal 2000 a oggi, l’Italia ha varato tredici sanatorie fiscali, mentre paesi come la Germania ne hanno approvate solo due e la Francia nessuna. Questo dimostra che un sistema equo non ha bisogno di condoni periodici, ma di regole chiare e rispettate da tutti. La Germania ha investito in controlli e cultura fiscale, mentre l’Italia sembra aver scelto la strada opposta.

Per il presidente di Manageritalia, una finanziaria efficace deve stimolare la produttività e la crescita delle imprese, non limitarsi a riequilibrare i conti pubblici. Ha sottolineato l’importanza di un fisco equo che premi il merito e di un welfare moderno, da considerare come un investimento per persone e imprese.

In conclusione, Ballarè ha esortato a costruire una nuova stagione di crescita basata su tre pilastri fondamentali:

  1. Un fisco equo che allarghi la base imponibile.
  2. Un welfare moderno come investimento.
  3. La tutela del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati.

Ha avvertito che, senza un ripristino della fiducia, il Paese rischia di fermarsi. Infine, ha affrontato il tema delle pensioni, sottolineando che è necessario rendere più attrattiva la previdenza complementare per incentivare l’adesione dei giovani, con l’obiettivo di garantire una dignità a chi ha lavorato una vita intera.