Il mondo del vino è un universo affascinante, ricco di tradizioni e storie da raccontare. In questo contesto si inserisce il libro di Maddalena Mazzeschi, dal titolo intrigante “Tappi, tacchi e miracoli”, che offre uno spaccato originale e personale della sua carriera quarantennale nel settore della comunicazione enologica. Con una prosa vivace e coinvolgente, Mazzeschi riesce a catturare l’attenzione del lettore, raccontando non solo aneddoti professionali, ma anche momenti della sua vita personale che si intrecciano con la sua passione per il vino.
La carriera di Maddalena Mazzeschi
Maddalena Mazzeschi ha iniziato il suo percorso nel 1984, all’età di vent’anni, dopo essersi diplomata come Perito agrario. La sua carriera ha preso avvio nel famoso comune di Montepulciano, che si distingue per la sua storica Denominazione di Origine Controllata (DOC). Qui ha collaborato con il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, contribuendo in modo significativo alla valorizzazione di un prodotto che ha fatto la storia della viticoltura italiana. Questo periodo di formazione è stato cruciale per la sua crescita professionale e personale, in un’epoca in cui la figura della donna nel mondo del vino era ancora poco rappresentata e spesso sottovalutata.
Nel 1991, forte dell’esperienza accumulata, Maddalena ha deciso di avviare una propria agenzia di comunicazione specializzata in marketing e PR per il settore vinicolo. In quegli anni, parlare di comunicazione nel mondo del vino era un’idea innovativa e, per certi versi, futuristica. La Mazzeschi si è trovata a dover affrontare sfide uniche, che richiedevano non solo competenze professionali, ma anche una forte dose di autoironia e resilienza. Racconta che, fin dai tempi delle scuole superiori, ha dovuto superare pregiudizi legati al suo essere donna, alla sua apparenza e alla sua dedizione agli studi. Queste esperienze formative hanno forgiato il suo carattere e la sua determinazione, permettendole di diventare la prima donna eletta nel Consiglio di Istituto.
Temi e filosofia del libro
Il libro raccoglie dunque storie e aneddoti che spaziano dalla sua gioventù fino agli alti e bassi della sua carriera, arricchiti da episodi della sua vita privata. Uno dei temi ricorrenti è la sua scelta di essere una laica consacrata nella Chiesa Cattolica, un aspetto che ha contribuito a creare situazioni esilaranti e a volte paradossali nel contesto lavorativo. Mazzeschi riflette su come la sua fede e il suo lavoro nel mondo del vino possano sembrare incongruenti, ma che in realtà si intrecciano in modi sorprendenti.
La filosofia del libro si basa su un desiderio di sdrammatizzare l’approccio al vino, un prodotto spesso avvolto da un’aura di serietà che può intimidire i consumatori. “Vino e piacere dovrebbero andare di pari passo”, afferma Mazzeschi, sottolineando l’importanza di conoscere e apprezzare il vino senza sentirsi oppressi da una miriade di regole e convenzioni. L’autrice desidera rendere accessibile il mondo del vino, mostrando la sua bellezza e il suo valore, che affondano le radici in millenni di storia, cultura e ingegno umano.
Un messaggio di inclusività
Nella prima parte del libro, Mazzeschi racconta di un periodo in cui l’immagine del vino stava vivendo una significativa crescita e si propone di smitizzare l’aurea esclusiva che spesso circonda il suo consumo. Oggi, il vino rappresenta uno dei pochi prodotti con un saldo positivo nella bilancia commerciale dell’agricoltura italiana e, al contempo, è un ambasciatore della qualità del Made in Italy nel mondo. Attraverso il suo racconto, Mazzeschi intende celebrare non solo il vino, ma anche la cultura che lo circonda e le persone che vi lavorano.
La copertina del libro è un altro elemento simbolico: le scarpe rosse, tanto care a Maddalena, non sono solo un richiamo ai tacchi alti dei suoi inizi, ma si trasformano in un simbolo di denuncia e lotta per i diritti delle donne. La Mazzeschi, infatti, non nasconde le difficoltà e le disparità che ancora esistono nel settore, e questi aneddoti, pur mantenendo un tono leggero e ironico, mettono in luce problematiche importanti.
Ogni storia raccontata è autentica e, sebbene i nomi siano stati omessi per ragioni di riservatezza, l’autrice chiarisce che si tratta di esperienze vissute, che riflettono la realtà del settore e la sua evoluzione nel corso degli anni. Il libro di Maddalena Mazzeschi non è solo una cronaca della sua carriera nel mondo della comunicazione vinicola, ma un invito a conoscere e amare il vino per quello che è: un prodotto che unisce, che racconta storie e che, soprattutto, è fonte di gioia e convivialità.