Italia e Germania scrivono all’Ue: è tempo di una nuova direzione per l’automotive

Italia e Germania scrivono all'Ue: è tempo di una nuova direzione per l'automotive

Italia e Germania scrivono all'Ue: è tempo di una nuova direzione per l'automotive

Giada Liguori

Ottobre 7, 2025

Siamo giunti a un crocevia cruciale per l’industria automobilistica europea. L’alleanza tra Italia e Germania si fa più forte e determinata, portando avanti un messaggio chiaro e deciso alla Commissione Europea: è necessario un cambio di rotta immediato in ambito automotive. Questo è quanto dichiarato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in merito alla lettera congiunta inviata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) e dal Ministero dell’Economia tedesco (Bmwk) alla Commissione Europea. La missiva rappresenta un passo significativo verso una visione condivisa per il futuro dell’industria automobilistica in Europa, un settore che sta affrontando sfide senza precedenti.

la transizione verso un modello di mobilità sostenibile

Il ministro Urso ha sottolineato l’importanza di affrontare la transizione verso un modello di mobilità più sostenibile con responsabilità, pragmatismo e una visione chiara. “Con una posizione comune e chiara”, ha affermato, “indichiamo insieme la via per una transizione verde che sia davvero sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, superando le gabbie ideologiche del Green Deal“. Questa frase mette in evidenza la necessità di un approccio pragmatico, che non si limiti a seguire dogmi ideologici, ma che consideri le reali esigenze del settore e della società.

investimenti in ricerca e sviluppo

Uno degli aspetti cruciali di questa transizione è la necessità di investimenti significativi in ricerca e sviluppo. Italia e Germania, due delle economie più forti dell’Unione Europea, hanno il potenziale per guidare questa trasformazione, ma è fondamentale che le politiche europee incentivino tali investimenti. La lettera sottolinea l’importanza di un supporto finanziario mirato a favorire l’innovazione tecnologica, con particolare attenzione all’elettrificazione dei veicoli e alle tecnologie a basse emissioni.

In particolare, gli aspetti chiave da considerare includono:
1. Sostegno all’innovazione tecnologica.
2. Promozione dell’elettrificazione dei veicoli.
3. Incentivi per le tecnologie a basse emissioni.

una strategia industriale inclusiva

Inoltre, il documento mette in evidenza la necessità di una strategia industriale che consideri non solo l’ambiente, ma anche l’occupazione e il tessuto sociale delle regioni coinvolte. La transizione ecologica non può diventare un pretesto per la delocalizzazione o per la perdita di posti di lavoro. È essenziale, quindi, che vengano implementate politiche di accompagnamento per i lavoratori del settore automotive, garantendo loro formazione e riqualificazione per affrontare le nuove sfide del mercato.

La collaborazione tra i due Paesi è storicamente forte, soprattutto nel settore automotive, dove molte aziende hanno legami produttivi e commerciali. Marchi storici come Fiat e Mercedes-Benz hanno sempre avuto un ruolo predominante in questo panorama. L’industria automobilistica italiana e tedesca, con le loro competenze tecniche e la loro capacità di innovazione, possono rappresentare un modello di riferimento per l’intera Europa, a patto che si lavori insieme per affrontare le sfide comuni.

Infine, è importante notare che la lettera inviata alla Commissione Europea non è solo un appello, ma una richiesta di azione concreta e immediata. Italia e Germania si propongono come leader di un movimento che potrebbe trasformare l’industria automobilistica in un esempio di sostenibilità e innovazione. La Commissione Europea sarà chiamata a rispondere a queste istanze, e il modo in cui agirà potrebbe avere un impatto significativo sul futuro non solo dell’automotive, ma di tutta l’economia europea.

In sintesi, la lettera congiunta di Italia e Germania rappresenta un passo fondamentale verso una nuova era per l’industria automobilistica europea. La richiesta di un cambio di rotta è chiara e urgente, e le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive per il destino di un settore che ha bisogno di rinnovamento e visione per affrontare le sfide del futuro.