Roberta Bruzzone e il processo per stalking: il medico accusato si difende e teme un attacco con l’acido

Roberta Bruzzone e il processo per stalking: il medico accusato si difende e teme un attacco con l’acido

Roberta Bruzzone e il processo per stalking: il medico accusato si difende e teme un attacco con l’acido

Matteo Rigamonti

Ottobre 7, 2025

La vicenda che coinvolge Roberta Bruzzone, nota criminologa e psicologa forense, e il medico neurologo Mirko Avesani ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, trasformandosi in una complessa battaglia legale. Avesani, 51 anni e attualmente in servizio presso l’Ospedale Civile di Mantova, si trova ad affrontare un’accusa di stalking. Tuttavia, secondo le sue dichiarazioni, è lui a sentirsi vittima in questa situazione.

la posizione di avesani

«In questa storia sono io la vittima», ha dichiarato Avesani in un’intervista al Corriere del Veneto. Secondo le sue affermazioni, tre account social avrebbero iniziato a inviare messaggi offensivi nei suoi confronti e anche nei confronti di Bruzzone. Il medico sostiene di non avere alcun legame con questi account e di averli denunciati. La sua storia, però, è segnata da una condanna precedente: nel 2021, Avesani era stato condannato a nove mesi di reclusione (pena sospesa) per diffamazione nei confronti della criminologa, con una provvisionale di 15mila euro a favore di Bruzzone.

le preoccupazioni di bruzzone

La criminologa ha espresso preoccupazioni concrete per la sua incolumità, temendo addirittura un attacco con l’acido. Questo timore si è accentuato a seguito di esposti e minacce ricevute via social. Bruzzone ha affermato che Avesani, durante il primo processo a Verona, ha inviato un esposto via Pec a ben 18 destinatari, tra cui magistrati e membri del tribunale, denigrando la sua immagine e definendola “bugiarda, incompetente e delinquente”.

Le accuse di Avesani non si limitano a critiche professionali; avrebbe anche minacciato di «gonfiare di botte» il marito della criminologa e di aver scritto messaggi inquietanti usando un alias. Questo ha creato un clima di tensione crescente.

la difesa di avesani

Serena Gasperini, avvocato di Bruzzone, ha sottolineato la paura della sua assistita, evidenziando che il fatto che Avesani sia un medico in ospedali pubblici rende la situazione ancora più allarmante. «Bruzzone ha paura di Avesani», ha dichiarato Gasperini. «Teme per la sua incolumità, soprattutto dopo che Avesani ha mostrato segni di comportamenti aggressivi in aula».

Dall’altro lato, Avesani respinge tutte le accuse, affermando di essere stato attaccato per primo e di aver semplicemente risposto a provocazioni. La sua difesa, rappresentata dall’avvocato Stefano Perusi, sostiene che non si possa parlare di stalking, bensì di una controversia mediatica. «Non ci sono mai state aggressioni fisiche o verbali», ha affermato Perusi, evidenziando che le espressioni usate dal suo assistito potrebbero essere considerate solo come diffamatorie.

La questione legale si complica ulteriormente con la presenza di un procedimento aperto dall’Ordine dei Medici di Verona, che in passato aveva archiviato la pratica nei confronti di Avesani, consentendogli di continuare a esercitare la professione. Tuttavia, la reputazione del medico è stata compromessa e il clima di tensione tra le due parti non accenna a placarsi.

La prossima udienza del processo si svolgerà in primavera presso il tribunale di Roma, dove verranno ascoltati alcuni testimoni della pubblica accusa. Questo caso ha messo in luce non solo le dinamiche personali tra Bruzzone e Avesani, ma ha anche sollevato interrogativi più ampi sulla sicurezza delle donne e sulla gestione delle accuse di stalking e violenza.

L’attenzione mediatica su questa vicenda continua a crescere, alimentando la discussione su temi delicati come la violenza di genere, la diffamazione e le conseguenze professionali di tali accuse. Mentre il processo si prepara a riprendere, gli sviluppi futuri potrebbero influenzare non solo la vita delle persone coinvolte, ma anche il dibattito pubblico su questioni di giustizia e sicurezza.